Colpo di coda per Piazza Affari che a pochi minuti dal finale agguanta la parità e archivia la seduta in rialzo dello 0,07% a 34.490 punti base. Contrastate le altre principali Borse europee che recuperano al fotofinish le perdite della mattinata grazie al buon andamento di Wall Street, positiva nonostante i timori sulla politica monetaria Usa che potrebbe rimanere restrittiva ancora più a lungo del previsto, considerato il buon andamento dell’economia e l’inflazione ancora elevata. Sulla Bce, invece, i dubbi non riguardano il taglio di giugno, ormai dato per scontato, ma la portata e tempi dell’allentamento monetario. I mercati prezzano circa 60 punti base di tagli dei tassi quest’anno – il che implica due riduzioni da 25 punti base, con la probabilità di un terzo taglio vista sotto il 50%
“Se le cose rimangono come stanno aumenta la probabilità che si proceda con il primo taglio dei tassi in giugno”, ha confermato anche il banchiere centrale tedesco e consigliere Bce Joachim Nagel in una conferenza stampa a margine di lavori del G7 finanziario a presidenza italiana in corso a Stresa. “Per me è importante che questa decisione venga presa in modo tale che non si pensi che si possa procedere poi con il pilota automatico”, ha aggiunto il falco Nagel.
Sulla questione si è espresso anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta che, parlando di inflazione, ha osservato: “Vi è una tendenza comune, l’inflazione nei maggiori paesi si sta riducendo, dopo i forti aumenti mesi scorsi si sta normalizzando, stiamo tornando verso livelli compatibili con le definizioni che le varie banche centrali hanno di stabilità dei prezzi”.
Borse europee: chiusura 24 maggio
Dopo un avvio in ribasso, le Borse europee sono riuscite a contenere le perdite in un venerdì all’insegna della prudenza. Alla fine dei giochi, Milano, Amsterdam (+0,05%) e Francoforte (+0,02%) agguantano la parità, mentre chiudono in rosso Parigi (-0,04%) e Madrid (-0,5%). Fuori dalla Ue Londra segna -0,2%.
Sul fronte macro, gli occhi degli investitori si sono concentrati sul pil tedesco che nel primo trimestre è cresciuto dello 0,2% rispetto al quarto trimestre del 2023, mentre ha segnato un ribasso dello 0,2% su base annua. Nel Regno Unito, inoltre, le vendite al dettaglio ad aprile sono scese del 2,3% su base mensile e del 2,7% su base annua.
A Piazza Affari deboli le banche, occhi su Iveco, Unipol e Poste
A Milano si mette in luce l’auto, con Iveco che registra la miglior performance della giornata (+3,17%) seguita a ruota da Pirelli (+1,38%) e Stellantis (+0,93%).
Sugli scudi anche Unipol (+2,86%) che beneficia del giudizio positivo di Kepler Chevreux, che ha rivisto al rialzo a ‘Buy’ da ‘Hold’ la raccomandazione sul gruppo, ritoccando del 19% anche il target di prezzo indicato a 10,65 euro.
Nel pomeriggio gli acquisti si riversano su Poste Italiane (+1,69%) dopo le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni al Festival dell’Economia di Trento. Rispondendo a una domanda dei giornalisti, la presidente del Consiglio ha detto che il governo italiano non ha ancora preso alcuna decisione sulla vendita o meno di una quota di Poste Italiane, ma che comunque lo Stato non scenderà sotto il 51%. “Non c’è alcuna possibilità al mondo finché guido questa nazione che Poste Italiane possa essere privatizzata. Quello su cui secondo noi si può ragionare è che essendo oggi la partecipazione dello Stato italiano al 65%, e dando per scontato che il governo debba mantenere il controllo, non la proprietà… per le quote in eccedenza c’è la possibilità di metterle sul mercato”, ha detto Meloni, aggiungendo però che, “sono dell’idea che questo si possa fare solo se destiniamo quote eccedenti la proprietà, quindi sopra 51%, a famiglie italiane, piccoli risparmiatori dipendenti di Poste”.
Riflettori anche su Telecom Italia che però chiude piatta (-0,08%). Il fondo Kkr, che ha acquistato la rete fissa di Tim, non ha presentato alla Ue, entro la scadenza di ieri 23 maggio, i possibili “remedies” per chiudere il deal, ma sta conducendo interlocuzioni e accordi one to one con svariati Olo, gli operatori alternativi (alcuni dei quali risultano già in porto), sui servizi passivi, uno dei nodi che più preoccupava i concorrenti di Tim. Kkr assicurerebbe, quindi, la validità dei contratti già in essere sui servizi passivi e la possibilità per i concorrenti di Tim di affittare appunto solo la fibra spenta per costruire la propria offerta commerciale. Questi chiarimenti tra Kkr e gli Olo rappresentano, quindi, un punto a favore del fondo nel dialogo con la Ue che probabilmente farebbe risparmiare tempo anche rispetto alla presentazione dei classici ‘remedies’. La decisione della Ue sul passaggio di proprieta’ della rete di Tim e’ attesa entro il 30 maggio.
Chiude sotto la parità Leonardo (-0,56%) dopo il via libera dell’assemblea dei soci al bilancio 2023 e al dividendo di 0,28 euro per azione. La cedola sarà posta in pagamento il 26 giugno 2024, con ‘data stacco il 24 giugno e record date il 25 giugno.
Maglia nera della seduta è però Enel (-0,76%), seguita dai petroliferi, con Saipem ed Eni che cedono rispettivamente lo 0,56% e lo 0,72% zavorrati dalla debolezza del greggio.
Le banche archiviano la seduta lontane dai minimi di giornata: Mps (-0,75%), Pop Sondrio (-0,56%), Banca Mediolanum (-0,38%).
Cedono lo 0,6% A2a e Stm.
Wall Street in rialzo dopo i cali della vigilia, in rialzo i tassi dei T-bond
Nonostante i timori sulle mosse della Federal Reserve, dopo i cali registrati giovedì, quando il Dow Jones ha registrato la peggior seduta degli ultimi 2 mesi, rialzano la testa i listini americani. Il Dj è ancora un po’ timoroso (+0,25%), mentre lo S&P 500 (+0,7%) e il Nasdaq (+1%) segnano rialzi più convinti. I riflettori sono ancora puntati su Nvidia, la terza società per capitalizzazione sullo S&P 500, che dopo il boom della vigilia (+9,32% per la prima volta sopra i 1.000 dollari per azione) grazie a una trimestrale e a una guidance superiori alle aspettative, oggi guadagna lo 0,3%.
Sotto il profilo macro, a maggio, la lettura finale dell’indice sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan è stata pari a 69,1 punti, dopo i 77,2 di aprile. Le attese erano per un dato a 67,8 punti, dopo i 67,4 in lettura preliminare. Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative a un anno sono salite dal 3,2% al 3,3%, contro attese per un dato al 3,4%, quelle a cinque anni sono rimaste al 3%, sotto il 3,1% delle attese. Nel febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia di coronavirus, l’indice era a 101 punti.
In questo contesto, sull’obbligazionario I prezzi dei titoli del Tesoro statunitensi sono in ribasso, dopo gli ultimi dati e i verbali della riunione della Federal Reserve. Il rendimento – che si muove inversamente al prezzo – del decennale è in rialzo al 4,496% dal 4,475% di ieri. Il rendimento del titolo a tre mesi è stabile al 5,393%. Per quanto riguarda le altre scadenze il rendimento del titolo a 2 anni è in rialzo al 4,955%, quello del 5 anni è cresce al 4,553%, quello del titolo a 30 anni sale al 4,596%.
Gli altri mercati
Rimanendo sull’obbligazionario, lo spread tra Btp e bund chiude sostanzialmente stabile a 129 punti base, con il rendimento sul decennale italiano benchmark in rialzo al 3,88%. Recuperano terreno i prezzi del petrolio con il brent che però rimane sotto gli 82 dollari al barile (a 81,86, +0,61%), e il Wti statunitense che sale dello 0,77% a 77,85 dollari. Sul valutario, l’euro è in lieve rialzo a 1,084 dollari (da 1,082 della vigilia).