In attesa di capire come evolverà la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, dopo che Pechino ha spento l’entusiasmo per un presunto accordo in dirittura d’arrivo, le borse cercano oggi nuovi spunti di ottimismo nelle trimestrali in uscita sulle due sponde dell’Atlantico. Così Wall Street trova il segno più allontanatosi dall’avvio contrastato, mentre i listini europei chiudono in cauto rialzo, dopo aver annullato le perdite della mattina.
Piazza Affari è capofila, +0,96% (36.808 punti base), grazie ai conti oltre le attese di Stm +5,28%, Saipem +4,36%, Eni +2,11%. È tonica Generali, +0,96%, nel giorno dell’assemblea vinta da Mediobanca (+2,33%) e che ha confermato i vertici attuali. Pesano sul listino i ribassi dei titoli del lusso, in scia alle perdite di Kering (-1,75%), che ha visto le vendite scendere del 14% nel primo trimestre soprattutto a causa del suo marchio di punta “Gucci”. Il settore frena conseguentemente Parigi, +0,27%. I passi avanti sono timidi anche ad Amsterdam +0,27%, sono piatte Londra e Madrid, mentre Francoforte si apprezza dello 0,676%, benché il governo tedesco preveda una crescita zero per l’anno in corso contro un incremento dello 0,3% stimato precedentemente.
LEGGI ANCHE Borsa oggi 24 aprile diretta
Wall Street intonata, tra caos dazi e risultati trimestrali
Oltreoceano Wall Street si muove intonata e potrebbe chiudere la terza seduta consecutiva in progresso, nonostante il tema dazi resti ancora molto confuso e circolino ora voci su alcune esenzioni per il settore auto. Nelle trattative coi vari Stati il Ft riferisce che i cinesi vogliono la cancellazione di tutti i dazi unilaterali per aprire i colloqui con Washington e che le altre notizie sono bufale.
In Europa invece il ministro delle finanze tedesco Joerg Kukies sostiene che tra Usa e Ue sarà possibile trovare un accordo nel periodo di 90 giorni concesso da Trump.
Intanto le imposte doganali disturbano in primo luogo gli statunitensi e 12 Stati a stelle e strisce hanno deciso di fare causa al presidente sulle sue misure commerciali. Ieri il Beige Book americano in effetti ha messo in evidenza un outlook in peggioramento per l’economia americana proprio a causa del piano tariffario della Casa Bianca.
Nell’azionario scendono Ibm e Comcast, anche se le trimestrali sono risultate superiori alle attese. L’andamento è negativo anche per il titolo Procter & Gamble, che ha deluso mostrando vendite trimestrali sotto le previsioni e un outlook su ricavi e utili più basso per l’intero anno. Le magnifiche sette invece hanno il vento in poppa e tanto basta a riportare il Toro al centro dell’arena newyorkese. A mercati chiusi uscirà la trimestrale di Alphabet (Google), che sale al momento dell’1,6%.
Dollaro in calo contro l’euro; restano ben intonati i T-Bond
Sul mercato dei cambi è variegato il cielo del dollaro. Il biglietto verde si apprezza contro lo yen a 142,30, mentre perde quota contro euro, sterlina e franco svizzero. La moneta unica guadagna lo 0,6% e tenta di avvicinare il cross a 1,04.
Si confermano ben intonati invece i T-Bond, che vedono prezzi in rialzo e tassi in discesa. In particolare il Treasury decennale mostra un rendimento del 4,317%.
Tra le materie prime tornano gli acquisti sull’oro, che tratta a 3326.47 dollari l’oncia (+1,16%), mentre il petrolio registra progressi frazionali nella consegna giugno 2025. Il Brent mostra un prezzo di 66,36 dollari al barile, il Wti 61,61 dollari al barile.
Piazza Affari, in focus il risiko bancario dopo l’assemblea di Generali
In Piazza Affari si sono mossi in ordine sparso oggi i titoli delle banche coinvolte nel riassetto del settore. Dopo la vittoria di Mediobanca in Generali, ora l’attenzione si sposta su Mps (+1,36%) e sulla sua offerta per Piazzetta Cuccia, che porterebbe in dote anche un boccone prelibato come il Leone triestino. Unicredit, che oggi ha votato a favore della lista perdente di Caltagirone, perde lo 0,8%, in attesa che Banco Bpm (+1,19%) si pronunciasse in giornata sull’offerta volontaria di cui è oggetto Piazza Meda.
Nel resto del listino segnano progressi robusti titoli industriali come Interpump +3,53%, Prysmian +3,49%, Ferrari +2,61%, Stellantis +2,39%.
Le poche blue chip in rosso, insieme a Unicredit, sono i Moncler -0,77%, Cucinelli -0,18%, Finecobank -0,95%.
Spread e tassi in calo
La chiusura è in verde anche per i titoli di Stato: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 110 punti base, con la carta italiana che ha fatto meglio di quella tedesca. Il rendimento del Btp scende a 3,54% contro il 2,44% del Bund.