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Borsa chiusura 23 ottobre: il nervosismo per le Presidenziali Usa sta disorientando i listini azionari e il dollaro schiaccia l’euro

A Piazza Affari spicca Stellantis sull’onda dei buoni risultati di Gm, scivolano invece Mps, Telecom Italia e Saipem

Borsa chiusura 23 ottobre: il nervosismo per le Presidenziali Usa sta disorientando i listini azionari e il dollaro schiaccia l’euro

Terza seduta in calo per i listini europei, che chiudono oggi poco lontano dalla parità senza trovare grandi spunti di ottimismo nel miglioramento della fiducia dei consumatori, salita a ottobre dello 0,4% nell’area euro e dello 0,5% nella Ue, mentre la presidente della Bce Christine Lagarde dice che sui “tassi dovremo restare cauti”. La banca centrale del Canada ha deciso invece una bella sforbiciata di 50 punti base in queste ore, con l’obiettivo di stimolare l’economia.

A tenere nell’incertezza le borse sono le trimestrali in chiaroscuro e l’andamento negativo di Wall Street, messa sotto pressione dal continuo rialzo dei rendimenti obbligazionari e del dollaro in vista delle elezioni Presidenziali del 5 novembre.  

Piazza Affari, dopo vari cambi di direzione, chiude con una perdita dello 0,14%. Sul Ftse MIb si è mossa in controtendenza Stellantis +3%, in un settore auto ben comprato a livello continentale in scia alla trimestrale e alla revisione al rialzo dei target da parte di General Motors. Il titolo della casa italo-francese  è reduce da un periodo da dimenticare, tenendo conto che in sei mesi ha perso il 45% circa.

Nel resto d’Europa Parigi arretra dello 0,5% e vede L’Oreal (-2,63%) in maglia nera, dopo  un rallentamento delle vendite nel terzo trimestre a causa del calo della domanda cinese.

Francoforte segna un ribasso dello 0,28%, con Deutsche bank che cede l’1,13% dopo numeri non completamente convincenti che hanno contagiato il settore bancario a livello europeo. Londra segna -0,59%, Amsterdam -0,82%. L’unica nota positiva arriva da Madrid +0,31.

Wall Street debole

Wall Street si muove debole a metà giornata, mentre proseguono le vendite sull’obbligazionario con conseguente rialzo dei rendimenti.

A innescare questo movimento, che viaggia di pari passo al rafforzarsi del dollaro, è l’attesa che la Fed sarà prudente a tagliare il costo del denaro nelle prossime riunioni, alla luce di un’economia più resiliente di quanto sperato. Una risposta in questo senso potrà arrivare a breve dal Beige Book della Federal Reserve.

Alcuni osservatori sottolineano inoltre che le scommesse di mercato sono oggi a favore di una vittoria di Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali, con il rischio che il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca si traduca in maggior debito pubblico e nuovi dazi.

Sul fronte delle trimestrali oggi hanno pubblicato i conti Boeing (che circoscrive le perdite allo 0,43%, nonostante la peggiore perdita trimestrale dal 2020) e Coca Cola (-2,49%). Il peggior titolo sul Dow Jones però è McDonalds -6%, dopo che l’agenzia del dipartimento della salute statunitense, ha identificato nel panino Quarter Pounder (conosciuto in Italia come McRoyal Deluxe) la causa della diffusione del batterio gastrointestinale Escherichia Coli in alcune zone degli Stati Uniti; un bacillo che avrebbe provocato decine di ricoveri e un morto in 10 Stati del paese. A mercati chiusi si attendono i conti di Tesla (-0,94%).

Oro oltre i 2750 dollari, poi arretra

In un mondo già a ferro e fuoco, si aggrava il quadro geopolitico oggi con un attentato terroristico contro la sede dell’industria aerospaziale di Ankara, capitale turca. 

In questo contesto, carico di incertezze, l’oro ha avuto buon gioco ad aggiornare ogni giorno un record. E anche oggi non ha fatto eccezione, tanto che lo spot gold ha toccato la cifra stellare di 2758,51 dollari l’oncia, per poi scendere da quella vetta. Il lingotto consegna immediata tratta in questo momento a 2716,61 dollari l’oncia, con un calo superiore all’1%.

Si muovono in rosso anche i future del petrolio, appesantito anche dal fatto che le scorte negli Stati Uniti sono cresciute più del previsto. Il Wti prezza 70,78 dollari al barile (-1,34%); il Brent 74,94 dollari al barile (-1,45%).

Sul mercato valutario il dollaro si muove ancora ai massimi da tre mesi e mette sotto pressione soprattutto lo yen, per un cambio oltre quota 153. L’euro arretra a 1,0775.

Piazza Affari, sul podio Stellantis, Stm e Hera

In Piazza Affari il podio spetta oggi a Stellantis, in un settore auto positivo e che vede anche Ferrari (+0,68%) in buna posizione.

La medaglia d’argento del giorno va a Stm, +1,82%, spinto con altri titoli tecnologici dai risultati e dalle indicazioni annunciati ieri sera da Texas Instruments.

Terzo gradino per Hera, +1,39%, premiata dopo il progetto di cattura della Co₂, in collaborazione con Saipem (-1,79%). Il progetto è stato selezionato infatti per ricevere quasi 24 milioni di euro di finanziamento dall’EU Innovation Fund.   

Il rosso è acceso oggi per Telecom Italia, -2,41%, allarmata dalla notizia di perquisizioni della Guardia di Finanza nell’ufficio di un dirigente del gruppo per l’ipotesi di corruzione tra privati.

Archiviano una seduta negativa le banche, a partire da Mps -3,2%, Bper -1,92%, Popolare di Sondrio -1,21%, Intesa Sanpaolo -1,2%. Dalla relazione illustrativa della manovra, il governo prevede di raccogliere circa 5,4 miliardi di euro nei prossimi tre anni da banche e assicurazioni.

Spread in calo

Scende oggi lo spread tra Btp decennali e Bund di pari durata. In prossimità della chiusura il differenziale è indicato a 121 punti base, con tassi rispettivamente al 3,52% e 2,31%.

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