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Borsa chiusura 23 luglio: listini a due velocità ma attesa per le trimestrali di Unicredit, Lvmh, Tesla e Alphabet

Imagoeconomica

Le Borse europee chiudono una seduta nervosa e volatile, influenzate dalla debolezza di Wall Street. Mentre i timori sulle banche centrali e sugli sviluppi politici statunitensi sono temporaneamente accantonati, l’attenzione si sposta sulle trimestrali in arrivo sia in Europa che a Wall Street. Negli Stati Uniti, i riflettori sono puntati su Alphabet e Tesla, con i risultati attesi a mercati chiusi, mentre General Motors ha superato le previsioni di utile. In Europa, l’attesa è per Lvmh, che dovrà placare le preoccupazioni sul settore del lusso, e per i conti di importanti istituti bancari come Deutsche, Unicredit e Santander.

Tra i mercati del Vecchio Continente, Milano riesce a contenere le perdite, chiudendo in lieve rialzo (+0,07%) a 34.637 punti. Francoforte guadagna +0,72%, sostenuta dal balzo del 6,8% di SAP, nonostante il calo di Porsche (-7,21%), che ha abbassato le stime di vendita e marginalità per il 2024. A Parigi, l’azionario scende dello 0,37%, influenzato dal tonfo di Thales (-6,22%) a causa dell’outlook negativo per il settore spaziale e dalla debolezza di Lvmh (-0,26%) in attesa dei conti. Madrid cresce dello 0,68%, Amsterdam perde lo 0,35% e Londra chiude con un calo dello 0,47%.

Poco mossa Wall Street: vola Spotify. Tutti gli occhi su Alphabet e Tesla

Wall Street, che ha aperto senza scossoni, tenta di riprendere quota. Sullo sfondo, si seguono le implicazioni del ritiro del presidente statunitense Joe Biden dalla corsa presidenziale e la crescente probabilità della nomination di Kamala Harris. Tra gli indici principali, il Dow Jones guadagna lo 0,18%, l’S&P 500 sale dello 0,33% e il Nasdaq 100 avanza dello 0,29%.

Gli investitori attendono con interesse i risultati di Alphabet (+1,51%) e Tesla (+1,15%), che saranno annunciati a mercati chiusi. Nel frattempo, General Motors ha visto le sue azioni balzare del 5% per poi scendere del 4,77%. I risultati del secondo trimestre hanno superato le aspettative, con un utile per azione rettificato di 3,06 dollari contro i 2,71 dollari previsti e vendite di 47,97 miliardi di dollari, oltre i 45 miliardi stimati. GM ha anche rivisto al rialzo le previsioni per il 2024, sostenuta dalla forte performance nei veicoli a combustione e dalla crescita delle vendite di veicoli elettrici.

Spotify, dal canto suo, ha visto il titolo decollare (+15%) dopo aver riportato risultati record per il secondo trimestre del 2024: ricavi di 3,8 miliardi di euro (+20%), margine lordo al 29,2% e utile operativo di 266 milioni di euro. Con 626 milioni di utenti attivi e 246 milioni di abbonati Premium, l’azienda ha superato le previsioni e il ceo Daniel Ek guarda al futuro con ottimismo. Anche Coca-Cola ha brillato, superando le previsioni di mercato e alzando le stime di vendita per l’intero anno.

Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di Stato sono scesi ulteriormente, con il rendimento del Treasury decennale sceso al 4,24% rispetto al 4,25% di lunedì. Le aspettative di una possibile riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve a settembre potrebbero offrire un sollievo ai mercati.

A Piazza Affari ancora giù Tim

A Milano, si aggiudicano il podio Mediobanca (+1,66%), Saipem (+1,26%) e Prysmian (+1,25%). Bene le utility in particolare Terna (+0,77%) premiata dagli analisti di Santander che confermano una raccomandazione Outperform e un target price di 9 euro per azione.

Il settore bancario mostra performance miste: Unicredit (+0,85%) e Intesa Sanpaolo (+0,55%) sono in rialzo, mentre Bper Banca (-0,37%) e Banca Monte Paschi Siena (-0,31%) scendono.

Eni passa in rosso (-0,33%), dopo i guadagni della mattina grazie all’accordo con Kkr per cedere una quota compresa tra il 20 e il 25% di Enilive.

La peggiore, anche oggi, è Tim -2,88%.

StMicroelectronics perde terreno, influenzata dai risultati deludenti di NXP e dalla debolezza del settore auto, con Stellantis in calo del 2,32%, Pirelli dell’1,77% e Iveco dell’1,05%.

Rosso anche per Amplifon.

Tra i protagonisti del Ftse MidCap, Banca Generali (+2,24%) e soprattutto Mondadori (+2,54%), dopo aver acquistato la società di Benedetta Rossi.

In calo petrolio, gas ed euro. Sale lo spread

L’euro scivola a 1,0862 dollari e il prezzo del petrolio segna una lieve flessione, con il Brent a 81,46 dollari al barile e il WTI a 77,39 dollari. Il gas naturale ad Amsterdam è scambiato a circa 31,5 euro per megawattora (-0,94%).

In peggioramento lo spread, che sale a +134 punti base, con il rendimento del Btp a 10 anni pari al 3,84%, rispetto al 3,76% della chiusura della vigilia.

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