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Borsa chiusura 22 ottobre: seconda giornata di rosso. Piazza Affari è la Borsa peggiore per le perdite di Unipol e utility

I timori sui tassi e sulle trimestrali societarie scombinano i mercati finanziari mentre l’oro colleziona nuovi record e tocca i 2.738 dollari per oncia. In recupero il petrolio che supera i 70 dollari al barile. Crolla Hyundai

Borsa chiusura 22 ottobre: seconda giornata di rosso. Piazza Affari è la Borsa peggiore per le perdite di Unipol e utility

L’azionario europeo chiude anche oggi una seduta debole, fiaccato dal rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato, in modo speculare a quanto sta accadendo a Wall Street. Ieri, tra l’altro, i commenti di alcuni banchieri della Fed hanno fatto presagire una banca centrale statunitense molto più prudente di quanto sperato nel taglio dei tassi. Permane poi l’incertezza sull’esito delle elezioni presidenziali Usa, a circa due settimane dal voto, mentre il Fondo Monetario Internazionale mette in guardia da un incremento dei dazi, che potrebbe danneggiare la crescita globale.

Così, in un clima stagnante, vola sempre più alto l’oro.

Europa debole, a Piazza Affari realizzi su Unipol

Piazza Affari è in maglia nera e cede oggi lo 0,64%, con i realizzi su Unipol -3,55% e le utility in fondo al listino.

Francoforte perde lo 0,17%, nonostante la performance di Sap +21,72%, che ha anche aggiornato brevemente i suoi massimi storici nel corso degli scambi, dopo aver mostrato un aumento dei ricavi e degli utili nel terzo trimestre, grazie alla domanda di intelligenza artificiale. I risultati del colosso tecnologico hanno aiutato tutto il settore tecnologico europeo, con Amsterdam che beneficia della spinta limitando le perdite allo 0,11%.

Londra scende dello 0,14%, mentre sono piatte Parigi e Madrid.

Oltreoceano Wall Street si muove in lieve calo, penalizzata dalle vendite sulle mega cap che soffrono il rialzo dei tassi dei Treasury. In avvio il rendimento del decennale – che si muove in maniera inversa ai prezzi – mostra un rialzo al 4,188% dal 4,182% di ieri. Prosegue intanto la stagione della trimestrali, con General Motors (+7,73%) che brilla sullo S&P 500 dopo risultati superiori alle attese e che migliora il sentiment verso il settore automotive.

Fmi, occhio alla Germania

L’agenda macro di oggi è scarna, ma a compensare il vuoto provvede il Fondo Monetario internazionale con le stime di autunno. La crescita globale si conferma al 3,2% nel prossimo biennio, ma le due principali economie del mondo sono viste muoversi con ritmi diversi: mentre gli Stati Uniti dovrebbero accelerare, la Cina dovrebbe mostrare un graduale rallentamento.

In Europa d’altra parte la locomotiva continentale, la Germania, vede la sua economia ferma al binario zero quest’anno (-0,2% rispetto alle stime di luglio) e in crescita dello 0,8% il prossimo anno (-0,5% rispetto alle stime precedenti).

L’Italia si muove un po’ meglio: +0,7% nel 2024, +0,8% nel 2025 (-0,1% rispetto alle stime di luglio). A pesare su entrambe le economie è la “persistente debolezza della manifattura”. Il Belpaese però può avvalersi del Pnrr, che dovrebbe sostenere la domanda interna.

Oro oltre 2740 dollari

L’oro domina anche oggi i mercati dall’alto dei suoi record. Lo spot gold si muove oltre i 2740 dollari l’oncia (+0,85%), mentre il future dicembre 2024 tratta oltre i 2.757 dollari.

Si conferma ben intonato il petrolio, spinto dalle parole di ieri di Amin Nasser, ceo di Saudi Aramco. Come riferisce il Corsera, secondo Nasser, la domanda globale di oro nero, oggi al record di 104 milioni di barili al giorno, non calerà di molto poiché i consumi crescenti dei paesi meno maturi compenseranno la minor richiesta dei paesi occidentali.

Al momento il greggio texano e il Brent trattano con guadagni superiori all’1,5%, rispettivamente oltre 71 dollari al barile e 75 dollari al barile.

Sul mercato dei cambi l’euro non si allontana molto dai livelli visti ieri di 1,08.

Piazza Affari, bene Nexi, Saipem, Stm

La seduta fiacca di Piazza Affari non ha impedito ad alcuni titoli di correre. In particolare chiudono in denaro Nexi +2,45%, Saipem +2,33%, Stm +1,79%. Tornano a mettersi in luce i titoli dell’automotive come Stellantis +0,79%, Iveco +0,66%, Ferrari +0,61%. Acquisti per Leonardo +1,33% e Tenaris +1,16%.

La lista della blue chip in perdita si apre con Erg -3,74%. Segue Unipol, un titolo che nell’arco di un anno ha guadagnato oltre il 125%. Ieri l’assemblea del colosso bolognese ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Unipol Gruppo di UnipolSai Assicurazioni, Unipol Finance, Unipol Part I e Unipol Investment e le conseguenti modifiche statutarie.

È in rosso Inwit -2,97% e sono andate male le utility a partire da A2a -2,62%, Enel -2,28%, Hera -2,44%, Terna -1,86%.

Una generalizzata debolezza ha colpito anche le banche a partire da Popolare di Sondrio -0,92%.

Spread stabile, ma i tassi crescono ancora

L’eco delle vendite sui T-Bond influisce anche sull’obbligazionario europeo, che vede anche oggi tassi in rialzo.

Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è invariato a 123 punti base, ma i tassi salgono rispettivamente al 3,55% e 2,31%. Le vendite sono più pesanti per i titoli francesi: il decennale mostra un tasso del 3,05% e uno spread con l’omologo tedesco in leggera crescita.

La carta italiana incontra invece favori del mercato sul primario. Secondo Bloomberg c’è stata una domanda record da 200 miliardi di dollari per l’emissione sindacata, annunciata ieri dal Tesoro, da 10 miliardi di euro sul nuovo Btp a sette anni novembre 2031 e tre miliardi sul trentennale 1 ottobre 2054.

A incoraggiare gli investitori è la volontà di assicurarsi rendimenti interessanti prima dei prossimi tagli Bce, contribuisce la decisione di Fitch di alzare a ‘positiva’ da stabile la prospettiva sul rating dell’Italia.

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