Le Borse europee si mettono alle spalle le forti vendite della settimana scorsa e chiudono in netto rialzo, mentre Wall Street viaggia a vele spiegate, trainata dal rimbalzo dei titoli tech. Dopo aver dato per scontata la vittoria di Donald Trump, ed essersi posizionati di conseguenza, i mercati cercano ora di capire quali saranno le conseguenze del clamoroso passo indietro di Joe Biden e del suo endorsement a Kamala Harris. I primi effetti si vedono già sul Bitcoin, che dopo aver superato i 68.500 dollari la settimana scorsa convinti che un ritorno del tycoon alla Casa Bianca potesse favorire l’ascesa delle criptovalute, oggi rallenta sotto quota 67 dollari, mentre il dollaro procede senza scossoni con il cambio con l’Euro a quota 1,088.
Borse in rialzo nel dopo Biden, ma volatilità in vista
Saranno settimane volatili quelle a venire secondo tutti i principali analisti dopo il ritiro di Joe Biden, una decisione con pochi precedenti nella storia. Il fatto che abbia dato l’endorsement alla sua vice, Kamala Harris, “riduce l’incertezza” sul partito democratico, secondo Jay Hatfield, Ceo di Infrastructure Capital Advisors, che si aspetta però più dubbi sull’esito del voto rispetto alle ultime settimane, perché per i mercati “Harris ha qualche chance in più di vittoria” contro il repubblicano Donald Trump rispetto a Biden. “Donald Trump è ancora il favorito per la vittoria delle elezioni presidenziali, ma i mercati delle scommesse suggeriscono che abbia una probabilità leggermente inferiore di battere Harris piuttosto che Biden”, ha detto a Reuters Paul Ashworth, capo economista per il Nord America di Capital Economics. “Harris avrà la possibilità di farsi conoscere dal pubblico statunitense nel secondo dibattito presidenziale, attualmente previsto per il 10 settembre, anche se Trump potrebbe tirarsi indietro”. Nel frattempo una media dei sondaggi recenti condotta dalla Cnn che mette a confronto Harris (47%) e Trump (48%) evidenzia una sfida serrata senza un vincitore chiaro.
Non ci sono però solo gli Usa: una notizia a sorpresa è arrivata nella notte dall’Asia, dove la Banca popolare cinese ha tagliato i tassi di prestito, portandoli dal 3,45% al 3,35%, a nuovi minimi storici.
Borse europee rialzano la testa nel post Biden
In questo contesto le Borse europee archiviano la prima seduta della settimana in netto rialzo con lo Stoxx 600 che guadagna oltre l’1% trainato dal settore tech (+2%) e dal comparto bancario (+1,44%).
A registrare la miglior performance del vecchio continente è Francoforte (+1,37%), seguita a ruota da Parigi (+1,41%) e Amsterdam (+1,21%). Più arretrata Madrid (+0,67%), mentre fuori dalla Ue Londra segna +0,53%.
Si aggrega al buonumore generale Piazza Affari che chiude la giornata con un rialzo dell’1,17% a 34.615 punti base con 38 blue chip su 40 in rialzo.
Sull’azionario sono da segnalare il crollo di Varta (-69%) dopo che il produttore tedesco di batterie ha dichiarato che sta discutendo due opzioni di ristrutturazione che potrebbero potenzialmente portare Porsche ad acquisire una quota. I titoli Varta sono stati sospesi dalle negoziazioni anche in Italia di riflesso ad analogo provvedimento nel mercato di riferimento.
In profondo rosso anche Ryanair (16,59%) a Dublino, che questa mattina ha annunciato i conti del primo trimestre finanziario iniziato il 1° aprile, chiuso con utili in calo del 46%.
Wall Street in netto rialzo: rimbalza Nvidia, crolla Verizon
Wall Street procede in netto rialzo, mettendosi ufficialmente alle spalle la peggior settimana da aprile per S&P 500 e Nasdaq Composite. Gli occhi degli investitori però non sono puntati solo sulla politica. Quella che si è appena aperta, infatti, è la settimana delle trimestrali delle Big Tech: ad aprire le danze saranno Alphabet (+1,1%) e Tesla (+2,6%) che pubblicheranno i conti martedì dopo la chiusura. Attenzione anche all’agenda macroeconomica che in settimana prevede la stima preliminare del Pil del secondo trimestre e il dato Pce sull’inflazione di giugno, fondamentali per la politica monetaria della Federal Reserve. In ogni caso, gli investitori sono ormai certi che la Banca centrale statunitense abbasserà i tassi entro settembre.
E così, il Dow Jones è intorno alla parità, lo S&P 500 segna +0,46%, il Nasdaq è in rialzo dello 0,7%.
Tra i titolo in evidenza si segnalano:
- Nvidia sale dell’1,17%, ed è tra i migliori sul Nasdaq, dopo che Reuters ha riportato che sta lavorando a una versione dei suoi nuovi chip per l’intelligenza artificiale per il mercato cinese che sarebbe compatibile con gli attuali controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti. Il titolo ha guadagnato il 138% da inizio anno, ma ha perso l’8,8% la scorsa settimana dopo una massiccia rotazione dei titoli in portafoglio a scapito delle Big Tech, oggi in recupero.
- Verizon Communications cede il 6,7%, dopo aver registrato utili invariati e in linea con le attese, con un utile adjusted di 1,15 dollari, su ricavi di 32,8 miliardi, sotto i 33,05 miliardi delle attese.
- Continua il tracollo di CrowdStrike (-10,5%) dopo il crash informatico che venerdì ha mandato in tilti il mondo intero.
- Bofa cede l’1,4%: il fondo Berkshire Hathaway di Warren Buffet ha venduto nei giorni scorsi 33,9 milioni di azioni della banca per quasi 1,5 miliardi di dollari. Berkshire rimane comunque il maggiore azionista di Bank of America con una quota del 10,8%.
- Arranca invece Eli Lilly (-0,3%) che la scorsa settimana ha perso il 9,4% del suo valore, colpita dalla crescente concorrenza e dalle incertezze regolatorie. La pressione sui titoli di Eli Lilly, considerata, la Nvidia della Big Pharma è aumentata dopo l’annuncio di Roche riguardo a nuovi trattamenti per la perdita di peso, in un momento cruciale in cui Eli Lilly sta lanciando il suo farmaco, il tirzepatide.
FinecoBank sotto i riflettori a Piazza Affari, corrono le banche
Dopo una mattinata in corsa, nel pomeriggio FinecoBank ha ridotto i guadagni, chiudendo la seduta a +2%. A ridimensionare gli acquisti sul titolo è stata la smentita di Zurich su un possibile deal con la società italiana. In merito alle indiscrezioni di stampa circolate nel weekend, che sostenevano che Zurich stesse studiando un possibile accordo con la società italiana, la compagnia assicurativa svizzera “smentisce categoricamente di avere qualsiasi interesse nella banca italiana”, ha detto all’Ansa un portavoce del gruppo elvetico. Secondo quanto rivelato da Radiocor, il dossier “era allo studio a inizio anno ma attualmente non lo è più”.
Corrono le banche: in cima al Ftse Mib ci sono Mps (+3,54%), Bper Banca (+3,38%) e Unicredit, che guadagna il 3,% in vista della trimestrale che sarà pubblicata mercoledì. Acquisti anche su Banco Bpm (+2,45%) e Pop Sondrio (+2,26%).
Rimbalza Stmicroelectronics (+2,9%), che approfitta del recupero del settore tech in tutto il mondo. Ben Comprate le utility: A2a (+2%), Enel (+0,5%) nel giorno dello stacco cedola.
Sugli scudi anche Iveco (+2,56%) e Prysmian (+2,52%).
Tra le 40 blue chip presenti sul Ftse Mib solo due sono in rosso: si tratta di Eni che limita i danni a -0,06% e sopratutto Telecom Italia che scivola sul finale e perde il 4,79% zavorrata dai risultati deludenti di Verizon.
Spread e petrolio in ribasso
Lo spread tra Btp e Bund chiude a quota 130 punti base dai 133 della chiusura di venerdì, con il rendimento sul decennale benchmark che scende al 3,74% dal precedente 3,77%.
In calo il prezzo del petrolio, con il Brent che segna -0,38% a 82,32 dollari al barile e il Wti che perde lo 0,46% a 78,28 dollari.