Nvidia ha acceso i fuochi d’artificio oggi sui mercati mondiali e anche i listini europei non sono da meno (l’indice continentale Stoxx Europe 600 ha toccato un nuovo record), contagiati da un’euforia che ha portato Tokyo ai massimi storici e ha spinto Wall Street a una partenza con il botto (Nasdaq +2,44%). A restare in ombra sono i titoli governativi, dopo i verbali di Fed e Bce da cui è emerso che è ancora presto per parlare di un taglio dei tassi. I banchieri preferiscono ritardare piuttosto che accelerare un eventuale allentamento monetario e l’ipotesi che la Fed attui una sforbiciata a marzo è ormai azzerata.
Piazza Affari verso 32.500 punti base con Tenaris; Europa in rialzo
Piazza Affari, che appena ieri aggiornava i suoi massimi dal 2008 oltre quota 32mila punti base, oggi ha già messo nel mirino 32.500 punti arrivando al traguardo con un progresso dell’1,06% (32.356). Tra le blue chip svetta Tenaris (+7,29%) premiata da una valanga di acquisti dopo numeri annuali e trimestrali oltre le attese, con gli utili 2023 vicini ai 4 miliardi, in crescita del 55%.
Brillano sul listino principale anche i titoli degli istituti di credito che potrebbero dare vita a una nuova fase di consolidamento come Banco Bpm +4,1% e Monte Paschi +2,95%, mentre i realizzi allontanano Mediobanca (-0,4%) dal segno più. Nelle quattro ruote sono in evidenza Stellantis +2,93% e Ferrari +3,06%. Nella salute è in luce Amplifon +3,31%, mentre l’andamento sostenuto del settore tecnologico a livello globale si riflette nei progressi di Stm +3,08%. La settimana della moda arride a Cucinelli +1,59%, bene Banca Generali +2,5% e Saipem +1,81%. Generali (+1,18%) aggiorna nuovi massimi da inizio aprile 2008, tra assicurativi europei positivi grazie alla buona accoglienza del mercato dei conti di Axa e di Zurich.
I ribassi colpiscono soprattutto le utility: Italgas -1,93%, Terna -1,86%, Snam -1,19%.
Il dato finale è simile a quello milanese a Francoforte +1,48%, Parigi +1,27%, Amsterdam +1,27%. Sono più caute Londra +0,3% e Madrid +0,28%.
Wall Street, Nvidia spinge S&P 500 a livelli record
Oltreoceano Wall Street si muove intonata a metà seduta, con il titolo del colosso dei chip per l’intelligenza artificiale in rialzo del 15%, una performance che porta le azioni in vetta allo S&P 500 e spinge l’indice a un nuovo record. Nvidia, che ha pubblicato i conti ieri a mercati chiusi, ha polverizzato le stime, messo in sordina le preoccupazioni, prospettato un futuro brillante per tutto ciò che ruota attorno all’IA.
Euro-dollaro piatto
Tra le materie prime il petrolio, Brent, si apprezza dello 0,6% a 83,54 dollari al barile, mentre sul mercato dei cambi l’euro-dollaro, tra spinte e controspinte resta in area 1,08%.
D’altra parte le notizie del giorno non sono circoscritte a Nvidia. La pagina macroeconomica anzi è piuttosto ricca e conferma lo stato di salute diversa sulle due sponde dell’Atlantico.
Nella zona euro gli indici PMI della zona euro di febbraio rimandano un’immagine ancora sfocata, ma in miglioramento e superiore alle attese. Il dato sui servizi risale infatti a 50, numero che rappresenta uno spartiacque tra contrazione ed espansione. Il dato era al 48,4 a gennaio e le attese lo vedevano in rialzo a 48,8. L’attività manifatturiera però decide: 46,1 da 46,6 (le stime erano a 47). La somma dei due consente in ogni caso all’indice composito di salire a 48,9 da 47,9 e con in consensus fermo a 48,5. Si fa sentire in Eurolandia la frenata tedesca, con la Germania che vede il PMI manifatturiero di febbraio accedente a 42,3 punti da 45,5 di gennaio.
Negli Stati Uniti invece l’indice sull’attività manifatturiera statunitense stupisce positivamente: secondo i calcoli di Ihs Markit, sale, in lettura preliminare, a 51,5 punti, dopo i 50,7 di gennaio e attese a 51 punti. Si tratta del maggior rialzo mensile dal settembre 2022.
Arretra invece il PMI servizi, a 51,3 punti (da 52,5 punti e attese di 52,4) ma resta in ogni caso, come si vede, in fase espansiva.
Sembra vivace anche il mercato del lavoro a stelle e strisce. Le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione sono scese oltre le stime nella settimana che si è conclusa il 17 febbraio (a 201 mila, da 213 mila della settimana precedente e 218 mila previste).
Bcw, bilancio in rosso
Intanto dal fronte Bce non ci sono solo le minute della riunione di gennaio, che confermano la prudenza dell’istituto nell’allentamento monetario. A fare notizia è anche il fatto che Eurotower nel 2023 ha registrato una perdita di di 1,266 miliardi (zero nel 2022), tenendo conto dell’intero utilizzo del fondo rischi finanziari, pari a 6,62 miliardi, a parziale copertura delle perdite dell’esercizio senza il quale il rosso sarebbe salito a 7,88 miliardi.
In sostanza, spiega la banca centrale, l’aver alzato i tassi per contrastare l’inflazione “ha determinato un incremento della spesa per interessi sulle passività della BCE remunerate a tassi variabili”. A causa della perdita non avrà luogo alcuna distribuzione di utili alle banche centrali nazionali dell’area euro.
Spread in calo
In questo contesto i titoli governativi del blocco appaiono relativamente stabili. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata oggi è favorevole alla carta italiana e chiude a 148 punti base, con tassi poco lontani dalla chiusura di ieri rispettivamente al 3,89% e 2,41%