Non c’è motivo di stare allegri, nemmeno per i cinici mercati finanziari che guardano con sospetto al permanere del rischio nucleare nella guerra Russia-Ucraina e attendono com ansia, in serata, i conti di Nvidia (-1,81%), il cui fatturato dovrebbe aggirarsi intorno ai 33 miliardi di dollari. Così le borse europee falliscono il rimbalzo e, dopo una mattinata timidamente positiva, chiudono quasi piatte adeguandosi all’andamento debole di Wall Street (DJ -0,33%, S&P 500 -0,77%, Nasdaq -0,95%).
Piazza Affari perde lo 0,29% e scivola a 33.227 punti base. Tra le blue chip peggiori del giorno ci sono due titoli dell’automotive come Iveco -2,05% e Stellantis -1,45%, in un settore già molto provato e che registra ora la decisione di Ford di tagliare 4000 posti di lavoro in Europa entro il 2027, soprattutto in Germania (circa tremila) e Gran Bretagna (circa 800).
Il quadro non è molto brillante nemmeno a Francoforte -0,26% e Londra -0,17%. Quest’ultima ha anche visto l’inflazione del Regno Unito salire del 2,3% annuo nel mese di ottobre, oltre le attese e il target della BoE. Nel resto del continente: Parigi -0,43%, Amsterdam -0,4%, Madrid +0,01%.
Tra i protagonisti in positivo c’è invece nuovamente il bitcoin, che segna un nuovo record oltre i 94 mila dollari (in questo momento 94.392), sulla la notizia che la società di social media di Donald Trump è in trattative per l’acquisto della piattaforma di trading di criptovalute Bakkt.
Wall Street nervosa in attesa di Nvidia
Oltreoceano Wall Street si muove debole, dopo un cauto avvio. Il tema della settimana è Nvidia, oggi in ribasso mentre ieri ha guadagnato quasi il 5%. Le stime sul trimestre, che presenterà a mercati fermi, sono per un incremento dell’80%. L’andamento di Nvidia racconterà lo stato di salute dell’Intelligenza Artificiale, un ambito su cui il mercato ha continuato ripetutamente a scommettere e proprio per questo il Toro è sempre più esigente e bisognoso di conferme crescenti. Secondo BofA Global Research, Nvidia, prima società al mondo per capitalizzazione e il cui valore è quasi triplicato quest’anno, rappresenta circa il 20% dei ritorni dell’S&P 500 nell’ultimo anno. Si prevede che la reazione del mercato ai risultati sarà cruciale per determinare la traiettoria di Wall Street entro fine anno.
I trader di opzioni si preparano a un’oscillazione di quasi 300 miliardi di dollari del valore di mercato dopo la pubblicazione dei conti, con un movimento implicito sul titolo (desunto dal mercato delle opzioni) dell’8,5% in entrambe le direzioni.
Euro in calo: la Bce vede una crescita fragile con rischi geopolitici e dazi
L’euro soffre e tratta in ribasso dello 0,64%, per un cambio contro il dollaro in area 1,056. A pesare sulla moneta unica sono anche le riflessioni della Bce che, nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, vede un quadro per la crescita “offuscato da incertezze macro-finanziarie e geopolitiche in aumento” sia nell’area euro sia a livello globale, anche se “gran parte dei previsori continua ad aspettarsi un atterraggio morbido” come scenario di base. Nell’introduzione al Rapporto il vicepresidente di Eurotower, Luis de Guindos, avverte che le vulnerabilità del debito sovrano si stanno aggravando e in un contesto di incertezza politica e in assenza di politiche fiscali attente e riforme strutturali in grado di rilanciare una crescita stagnante.
Tra le materie prime il petrolio sta alla finestra, guardando da un lato al rischio per gli impianti russi e dall’altro alla crescita delle scorte Usa.
Sulla guerra Russia e Ucraina il pessimismo ha di nuovo preso il sopravvento, con le risposte oscillanti del Cremlino alla decisione di Biden di consentire l’uso di missili a lungo raggio a Kiev. Le ultime news sono che il presidente russo Vladimir Putin non esclude l’uso di armi nucleari anche in caso di attacchi con armi convenzionali. Intanto le ambasciate degli Stati Uniti e dell’Europa a Kiev stanno chiudendo per la minaccia di un “significativo” attacco da parte di Mosca.
Così l’oro riprende terreno e tratta in rialzo dello 0,5%, per un prezzo dello spot gold prossimo a 2645 dollari l’oncia.
I prezzi dei T-Bond sono nuovamente in ribasso e il decennale vede un rendimento in crescita al 4,41%, tra tensioni geopolitiche e dati economici, in particolare è inferiore alle attese l’andamento dei cantieri edili e dei permessi edilizi, nel mese di ottobre.
Piazza Affari, galleggia con Nexi e la “signora dei cavi” Prysmian
Piazza Affari resta a galla oggi grazie agli acquisti su una serie di blue chip tra cui Nexi +2,16%, Telecom +2,1%, Recordati +1,1% e Prysmian +1,03%. Quest’ultima è stata definita dal broker Stifel la “signora dei cavi”, riprendendo la copertura con un rating buy e un prezzo obiettivo di 75,20 euro per azione.
Pirelli, +0,9%, si è mossa in controtendenza nel settore delle quattro ruote grazie ai dati sulle vendite di ottobre di Michelin, superiori alle attese e che autorizzano previsioni di un andamento in crescita anche per il mercato degli pneumatici globale.
Tra i titoli finanziari in verde ci sono Unipol +0,88% e Unicredit +0,3%.
Nella lista dei maggiori ribassi del giorno figurano Amplifon -1,57%, Enel -1,19%, Stm -1,16%, Saipem -0,64%.
Fuori dal paniere principale registra una chiusura debole Fincantieri (-0,11%), nonostante la controllata Vard abbia firmato, con un cliente internazionale, un accordo per progettazione e costruzione di cinque navi “walk-to-work” per un valore superiore ai 200 milioni di euro.
Spread in lieve rialzo
Il mercato secondario chiude una seduta poco mossa, in cui lo spread tra Btp decennale e Bund di durata identica è leggermente salito a 123 punti base, con tassi rispettivamente al 3,57% e 2,34%.