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Borsa chiusura 20 giugno: la Svizzera taglia i tassi (Londra no) e Milano guida il recupero dell’Europa

Il secondo taglio dei tassi svizzeri spinge all’insù i listini europei tra i quali Piazza Affari è anche oggi la maglia rosa. Successo dell’asta dei titoli di Stato francesi malgrado le incertezze dalla campagna elettorale

Borsa chiusura 20 giugno: la Svizzera taglia i tassi (Londra no) e Milano guida il recupero dell’Europa

La buona notizia stamattina è arrivata dalla banca centrale Svizzera, che ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base, producendo un effetto balsamico sui mercati europei, anche se sono rimaste ferme, come previsto, la banca centrale di Norvegia e soprattutto quella britannica, su cui si concentravano le maggiori attenzioni.

La piazza migliore del giorno non è Zurigo (+0,54%), bensì Milano +1,37%, che chiude a 35.675 punti base, con i titoli finanziari e le utility in evidenza. A poca distanza si trova Parigi, +1,34%, a sua volta tonica con le banche e i titoli del lusso, dopo la debolezza di ieri.

Francoforte si apprezza dello 0,99%, con Madrid +0,95%, Amsterdam +0,98%, Londra +0,84%.

Wall Street da record, indomabile Nvidia

A dare una mano al mercato europeo ha contribuito oggi anche il ritorno agli scambi di Wall Street (ieri chiusa per festività), che a metà mattina ha toccato nuovi livelli record. In particolare lo S&P500 ha superato brevemente per la prima volta i 5.500 punti base. A dare verve al mercato americano è sempre l’intelligenza artificiale, ritenuta il seme di una nuova rivoluzione industriale. Tra i vari titoli compie un balzo Accenture, dopo che il fornitore di servizi IT ha previsto una crescita annuale dei ricavi superiore alle attese. Bene anche Dell e Super Micro Computer, che hanno ricevuto ordini per la startup Ia di Elon Musk.

Dollaro in ripresa

La giornata è stata ricca di notizie dalle banche centrali, con ricadute inevitabili sul mercato valutario.

L’indice del dollaro sale soprattutto a causa dell’indebolimento del franco svizzero, con la valuta elvetica che al momento perde circa lo 0,7%, arretrando dai massimi di circa tre mesi a seguito del taglio dei tassi, ma anche delle previsioni di un ulteriore calo dell’inflazione all’1,1% nel 2025.

Si indebolisce la valuta britannica, a fronte della notizia che la decisione in seno alla BoE, non è stata unanime e che due banchieri erano favorevoli al taglio di un quarto di punto. In vista delle elezioni comunque il mercato scommette su un taglio del costo del denaro a novembre.

L’euro perde lo 0,2% circa, contro il biglietto verde, per un cross intorno a 1,072. Nel suo Bollettino economico la Bce conferma la volontà di tenersi le mani libere sul percorso da seguire, poiché è “determinata ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e a mantenere i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.

Il governatore della banca centrale olandese Klaas Knot sembra allineato alle attese di mercato e vede ancora uno o due tagli quest’anno dopo la piccola sforbiciata di giugno.

La seduta è effervescente per le materie prime. Riparte la corsa all’oro, con lo spot gold in progresso dell’1,5%, a 2362,56 dollari l’oncia.

Sono tonici i future di agosto di Brent e greggio texano, il primo vicino a 86 dollari al barile; il secondo a 81,50 dollari.

Piazza Affari, bene Recordati, utility e i titoli finanziari

La mossa della Banca centrale Svizzera, nonostante fosse attesa, ha favorito oggi la discesa dello spread dando una mano così a titoli in competizione con i bond governativi come le utility e alle azioni di aziende del risparmio gestito che vedono più spazio di manovra con la discesa dei tassi.

Tra le blue chip migliori del giorno ci sono quindi A2a +2,5% ed Hera +2,01%.

Il risparmio gestito si fa largo con Azimut +2,41%. Tra le banche la migliore è Unicredit +2,14%. Regina del listino è Recordati +2,93% e chiudono una seduta tonica Telecom +2,41%, Campari +2,25%, Nexi +2,21%, Interpump +1,99%. Il lusso ritrova smalto con Cucinelli +2,5%.

Ieri le grandi firme avevano sofferto la decisione di Golden Goose di congelare la quotazione. Ma la società di sneaker di lusso non è l’unica in Europa ad aver messo in discussione lo sbarco in Borsa a seguito della convocazione di elezioni straordinarie in Francia. Stessa scelta è stata fatta dall’azienda di abbigliamento spagnola Tenda Brands, dopo lo stop già deciso da Flix, società di bus Greyhound in Germania.

Tra le mid cap brilla oggi Mondadori +8,54% grazie al report di Equita che ha alzato il rating a “Buy” da “Holding”.

Spread in calo

Scende oggi lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata a 151 punti base, anche se i tassi restano elevati, rispettivamente al 3,94% e 2,42%.

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