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Borsa, chiusura 20 febbraio: Wall Street in rosso zavorra l’Europa. A Milano vola ancora St, giù Leonardo e tonfo Juve

Photo by David Vives on Unsplash

Dopo aver trascorso metà seduta in cauto rialzo, le Borse europee chiudono sotto la parità, zavorrate dall’andamento negativo di Wall Street, in ribasso in un clima di avversione al rischio dopo un’altra serie di minacce sui dazi da parte del presidente Donald Trump. I mercati cercano di capire se ci siano davvero spiragli per un possibile accordo commerciale tra Usa e Cina, ma anche come si evolverà la situazione in Ucraina dopo le durissime parole pronunciate da Donald Trump nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la scelta degli Usa di non appoggiare la risoluzione Onu su Kiev. “Donald Trump vuole svendere l’Ucraina e sta premendo su Kiev più di quanto non stia facendo sulla Russia per raggiungere un accordo”, scrive oggi il Wall Street Journal

Occhi anche sulle banche centrali, dopo la pubblicazione dei verbali della Federal Reserve relativi all’ultima riunione del Fomc del 28 e 29 gennaio dai quali è emerso che i banchieri temono che la politica protezionista di Trump possa spingere al rialzo l’inflazione, spingendo di conseguenza per un approccio cauto sui tassi. Da questa parte dell’oceano, invece, è arrivato il bilancio della Bce, che ha archiviato l’esercizio 2024 con una perdita pari a 7,94 miliardi di euro, dopo il rosso di 7,89 miliardi dell’anno precedente. L’istituto di Francoforte ha avvertito che potrebbe far fronte a un’ulteriore erosione degli utili.

Borse europee chiudono in ribasso

In questo contesto in Europa la giornata si chiude contrasta Londra è la piazza peggiore, con un ribasso dello 0,56%. Seguono a ruota Francoforte e Amsterdam, entrambe in calo dello 0,4%. Si salva parzialmente Parigi, che archivia la seduta sopra la parità (+0,13%) nonostante il tonfo di Renault (-4%). Bene Madrid (+0,35%) A fine seduta Milano segna invece -0,26% a 38.249 punti.

Wall Street in calo zavorrata da Walmart e Palantir 

Si muove in calo la Borsa di New York, all’indomani del record dello S&P 500. Pesante il Dow Jones, che segna un ribasso dell’1,3%. Male anche S&P 500 (-0,82%) e Nasdaq (-0,89%). 

Sull’azionario a stelle e strisce è da segnalare soprattutto il tonfo di Walmart, che perde oltre il 6% dopo aver annunciato previsioni inferiori alle attese per le vendite dell’esercizio fiscale che si concluderà a gennaio 2026, in vista di una frenata degli acquisti dovuta all’inflazione dopo diversi trimestri di solida crescita. Le previsioni dell’azienda trascinano al ribasso altri grandi retailer come Target, Costco Wholesale e Dollar Tree, che scendono tra l’1,3% e il 2,2%.

In picchiata Palantir Technologies (-20%) che fornisce ai governi servizi come il software per visualizzare le posizioni dell’esercito. Vola invece il titolo di Alibaba (+9%) dopo che l’azienda cinese di e-commerce ha battuto le aspettative sui ricavi del terzo trimestre. Tra le megacap Tesla e Amazon perdono oltre l’1,3% ciascuna.

Sul fronte macro, il numero dei lavoratori che per la prima volta hanno richiesto i sussidi di disoccupazione è aumentato di 5.000 unità a 219.000 (seasonally adjusted); le attese erano per un dato a 215.000. Nel mese di febbraio, inoltre le condizioni del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia sono notevolmente peggiorate rispetto al mese precedente, meno, però, delle attese. L’indice calcolato dalla Federal Reserve di Philadelphia è sceso da 44,3 punti a 18,1 punti, contro attese per un dato a 13,2 punti.

A Milano corrono St e banche, giù A2a, Leonardo e Tenaris

A Piazza Affari la maglia rosa è Stmicroelectronics che, sostenuto da un report favorevole di Jefferies, archivia la giornata con un rialzo del 5,69%. Riflettori accesi sulle banche coinvolte nel risiko bancario: Banco Bpm (+1,03%). Bper +0,59%. Sale dello 0,32% Mps, dopo che il patto di consultazione di Mediobanca (-0,7%), allineandosi al giudizio del cda, ha giudicato inadeguata l’offerta messa sul piatto da Rocca Salimbeni

In fondo al Ftse Mib ci sono invece le aziende che hanno diffuso oggi i conti del 2024: A2a cede il -3,18%, seguita da Leonardo (-3,09%), nonostante ricavi ed ebitda in rialzo a doppia cifra. Giù anche Tenaris (-2,7%) con un utile netto che è sceso del 48% a 2,07 miliardi di dollari, pur risultando sopra le stime

Fuori dal Ftse Mib crolla dell’11,5% il titolo Juventus dopo la sconfitta contro il Psv Eindhoven che ha comportato l’uscita dalla Champions League prima degli ottavi di finale.

Nuovo record per l’oro

Nuovo record oggi per la consegna spot dell’oro, che nel corso della giornata ha toccato quota 2.954 dollari l’oncia, salvo poi ripiegare a quota 2.935 dollari. Dall’inizio dell’anno il rialzo è di circa il 12% che diventa +46% rispetto a un anno fa. A spingere il lingotto sono soprattutto le preoccupazioni su una possibile guerra commerciale e sugli effetti che questa avrebbe sull’inflazione.

Passando agli altri mercati, l’euro/dollaro in area 1,046, mentre lo yen sale sui massimi da due mesi sia contro il dollaro che contro l’euro.

In rialzo il petrolio, con il Wti a quota 72.56 dollari al barile (+0,66%) e il Brent che sale della stessa percentuale a 76.54 dollari. Stabile a 108 punti base lo spread.

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