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Borsa chiusura 2 maggio: Wall Street dribbla la Fed e corre, l’Europa teme la Bce e arranca ma a Milano vola Mps

Carlo Musilli per FIRSTonline

Il clima è ancora stagnante sulle borse europee dopo la pausa del Primo maggio e la chiusura di oggi è contrastata. La volatilità è salita nel pomeriggio in un quadro geopolitico ed economico incerto, nonostante l’avvio positivo di Wall Street, in attesa dei conti di Apple (+1,49%).

Milano è piatta (-0,03%), mentre Madrid sale dello 0,16%. A vivacizzare i due listini sono stati i titoli bancari, dopo la conferma dell’offerta di Bbva (-3,88%) per Banco de Sabadell (+4,26%). A Piazza Affari sono tornate così le scommesse sul Risiko nel settore ed Mps (+5,12%) è in pole position come possibile preda, ma il listino appare zavorrato da Stellantis (-4,31%).

Nel resto d’Europa è incolore Amsterdam, mentre Parigi perde lo 0,88% e Francoforte lo 0,11%. Fuori dalla zona euro Londra si apprezza dello 0,6%.

L’euro-dollaro è poco mosso, con un cambio sotto 1,07. Il petrolio stenta a centrare il rimbalzo, dopo le perdite delle vigilia (ieri i prezzi hanno perso fino al 3%). Il future Wti, giugno 2024, perde lo 0,1%, 78,9 dollari al barile; il Brent, luglio 2024, guadagna lo 0,18%, 83,6 dollari al barile.

Orizzonte incerto nelle aree di guerra; intanto Powell non alza i tassi

L’attesa riunione della Federal Reserve si è chiusa ieri con un nulla di fatto sui tassi, come previsto, ma almeno Jerome Powell ha confortato i mercati facendo capire che il costo del denaro non crescerà nelle prossime riunioni. L’inflazione però rimane ostinata e le probabilità per un taglio si concentrano ora maggiormente su novembre, limitandosi peraltro a una sola sforbiciata nel corso del 2024. L’attenzione ora si sposta sui dati cruciali relativi al mercato del lavoro in agenda questa settimana.

A frenare la propensione al rischio nel Vecchio Continente è forse un quadro geopolitico dalle prospettive ancora incerte in Medio Oriente, ma anche in Ucraina, con il presidente francese Macron che rilancia la possibilità di un invio di truppe di terra occidentali per fermare i russi. Intanto il quadro macro si deteriora e l’industria manifatturiera nell’area euro torna in contrazione come dimostrano gli indici PMI di aprile, (45,7 nel blocco, 47,3 in Italia (50 è il confine oltre il quale si trova l’espansione).

Per l’Ocse ci sono segnali che le prospettive globali stanno migliorando, anche se la crescita rimane modesta. Nell’Economic Outlook 2024 pubblicato questa mattina l’organizzazione stima una crescita del PIL globale al 3,1% nel 2024 e al 3,2% nel 2025, con pochi cambiamenti rispetto al 3,1% del 2023.

L’area euro è però molto meno brillante: la crescita è vista allo 0,7% nel 2024 e all’1,5% nel 2025. Francia ed Italia sono indicate allo 0,7% quest’anno e rispettivamente all’1,3% e 1,2% il prossimo, mentre la Germania +0,2% nel 2024 e +1,1% nel 2025. Gli USA cresceranno del 2,6% quest’anno e dell’1,8% il prossimo e la Cina del 24,9% e del 4,5% nel biennio.

Piazza Affari, bene le banche; scatto di Ferrari, e Pirelli; giù Stellantis

A Piazza Affari oggi i riflettori sono tornati sulle banche, come se i movimenti europei potessero contagiare il Belpaese. Tra i protagonisti di questo ipotetico Risiko ci sono Unicredit +0,93%, che guarderebbe a Mps e Banco Bpm +1,84%. Al netto di queste ipotesi il settore sembra beneficiare comunque della prospettiva di banche centrali caute nell’allentamento monetario (anche se la Bce è ancora vista muoversi a giugno). Tra le migliori blue chip del giorno ci sono infatti Intesa +1,36%, Bper +0,82%, Popolare di Sondrio +0,89%.

Torna nella parte alta del listino Ferrari +2,04%, dopo le perdite dell’ultima seduta e in attesa dei conti il prossimo 7 maggio, ma Stellantis non tampona l’emorragia dopo i numeri e le previsioni mostrati il 30 di aprile, con gli analisti che in varia misura hanno ridotto le loro prospettive sul titolo. Il suggerimento di Intermonte rimane “neutral”, ma il prezzo obiettivo scende a 21,2 euro (da 23,7), mentre Mediobanca taglia la raccomandazione a neutral da “outperform”.

Stellantis è la blue chip peggiore anche alla borsa di Parigi.

Nell’automotive milanese si apprezza Pirelli +2,08%.

Sul lato negativo del listino è pesante il bilancio giornaliero per Stm -3,67%, Diasorin -2,97%, Eni -2.06%.

Spread in leggero calo

La carta italiana chiude una seduta meramente positiva, con lo spread tra Btp e Bund decennali che arretra a 130 punti base. Stabili i tassi rispettivamente a 3,83% e 2,53%.

Dal fronte Bce arrivano nuove rassicurazioni sul futuro, questa volta dal membro del board Pablo Hernandez de Cos ottimista sul rallentamento dell’inflazione nell’area dell’euro, che si può considerare un altro segnale che i funzionari ridurranno i tassi il mese prossimo.

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Categories: Finanza e Mercati