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Borsa chiusura 2 luglio: clima variabile sui mercati europei alle prese con il voto in Francia e in Uk. L’uragano Beryl travolge gli assicurativi

Le borse europee tornano in rosso, mentre il clima finanziario resta incerto in questi giorni che separano il primo e il secondo turno elettorale in Francia. Al Forum Bce di Sintra, i leader della Federal Reserve e dell’Eurotower ribadiscono la loro cautela sui tassi d’interesse

Borsa chiusura 2 luglio: clima variabile sui mercati europei alle prese con il voto in Francia e in Uk. L’uragano Beryl travolge gli assicurativi

Le borse europee tornano in rosso, dopo l’ampia schiarita di ieri, con il clima finanziario che resta variabile in questi giorni che separano il primo e il secondo turno elettorale in Francia.

La chiusura oggi è in calo e a prevalere sono state le prese di profitto, ma anche le preoccupazioni per la politica monetaria, mentre è in corso il forum di Sintra e per l’uragano Beryl, che sta devastando i Caraibi e penalizzando i titoli di molte compagnie assicurative continentali.

Europa in rosso, Milano limita i danni. Scende lo spread

Piazza Affari limita i danni allo 0,7%, zavorrata dalle vendite nell’automotive (Iveco -3,76%; Stellantis -2,29%), mentre Diasorin +3,43%, Stm +2,33% e Telecom +2,21% pesano positivamente sul piatto della bilancia.

In compenso scende ancora lo spread (145 punti base) e calano i tassi (il Btp decennale è al 4,05% contro il 2,61% del Bund di pari durata), nel giorno del via libera della Commissione Ue alla quinta rata del Pnrr dell’Italia.

Nel resto d’Europa archivia un martedì nero Madrid con una perdita dell’1,31% e la maggior parte delle blue chip in ribasso. L’uragano Beryl travolge poi soprattutto gli assicurativi tedeschi e svizzeri. Così Francoforte cede lo 0,87%, con Munich Re e Hannover Re che registrano perdite rispettivamente del 3,84% e 3,73%. Sul principale indice tedesco inoltre sono in calo le banche e i titoli delle quattro ruote.  A Zurigo (-0,41%) Swiss Re cede il 3,83%.

Parigi si difende con una perdita dello 0,3%. Gli investitori sembrano ancora convinti che la partita per il governo successivo resti aperta, nonostante la vittoria della destra al primo turno. Dopo il voto di domenica torna l’appetito anche sui titoli di Stato francesi e lo spread del decennale contro l’omologo tedesco, scende sotto quota 70 (69 punti base).

Londra cede lo 0,57%. 

Wall Street contrastata, vola Tesla

Wall Street ha cambiato più volte direzione in avvio, ma al momento appare positiva. In particolare, il Nasdaq sale dello 0,37% e lo S&P 500 guadagna lo 0,16%. A dare la maggior spinta è Tesla (+8,52%), miglior titolo sullo S&P 500 nonostante un calo delle consegne del 4,8% nel secondo trimestre dell’anno rispetto a un anno prima, per un totale di 466.140 vetture. Il dato è migliore del consensus, fissato a 439.000. Paramount Global è in rialzo del 2,7% dopo che il gruppo dei media digitali del miliardario Barry Diller, Iac, ha deciso di valutare un’offerta per l’acquisizione del gigante dei media.

Intanto oggi è stato pubblicato il primo dei rapporti importanti sull’occupazione previsti in settimana negli Stati Uniti. Da questo risulta che, a maggio, le posizioni lavorative aperte sono aumentate, dopo il calo nei due mesi precedenti, ma sono saliti anche i licenziamenti, in un contesto di rallentamento dell’attività economica.

Banchieri cauti a Sintra

Il mercato guarda anche all’atteggiamento delle banche centrali, mentre è in corso il simposio di Sintra promosso dalla Bce. Le parole dei banchieri non scaldano il cuore, ma per i portafogli ci sono speranze.

Il presidente della Fed Jerome Powell avverte: la politica monetaria è restrittiva e resterà tale. “L’inflazione non tornerà al 2% quest’anno”, questo forse accadrà “alla fine dell’anno prossimo o nel 2026, ma stiamo facendo progressi”.

A giugno rallenta intanto l’inflazione in Eurolandia, come previsto: 2,5%, dal 2,6% di maggio, ma restano tensioni nei prezzi del settore servizi. Per la presidente della Bce Christine Lagarde il taglio dei tassi “non è un processo lineare”, il cammino non è “predeterminato”, ma bisogna compiere “un passo alla volta”.

Euro-dollaro poco mosso

L’euro/dollaro è attualmente poco mosso, per un cambio poco oltre 1,073. Risale la sterlina oltre 1,267 contro la moneta Usa, mentre si approssima l’appuntamento elettorale nel Regno Unito del 4 luglio, giorno in cui invece Wall Street sarà chiusa per la festa dell’indipendenza.

L’abisso sui tassi tra Usa e Giappone non consente invece alla moneta nipponica di rialzare la testa. Il dollaro cambia contro yen a 161,49, in area massimi da 38 anni. I rendimenti dei Treasury di durata decennale si mantengono tra l’altro intorno ai massimi da diverse settimane, dopo che le probabilità di una rielezione di Donald Trump sono salite, con conseguenti rischi di nuovi dazi e maggior spesa pubblica.

Tra le materie prime i prezzi del petrolio sono poco mossi, ma vicini al top di due mesi visti nella seduta precedente, sulle aspettative di un aumento della domanda durante la stagione estiva e sulle possibili interruzioni dell’offerta dovute all’uragano Beryl. Il contratto agosto del greggio texano segna 83,35 dollari al barile; il Brent, settembre 2024, è a 86,75 dollari al barile.

Piazza Affari, giù Stellantis e Iveco, banche deboli

In Piazza Affari la seduta è negativa per i titoli dell’automotive come Iveco, Stellantis e Pirelli -1,96%.

In particolare, sulla casa automobilistica italo-francese pesano i dati sulle immatricolazioni di giugno in Francia, Italia e Spagna, che mostrano un calo del 4%, contro una crescita cumulata del 4% a livello di mercato su base annua.

I realizzi hanno colpito le banche, dopo il balzo di ieri. In particolare, sono negative Bper -2,54% e Popolare di Sondrio -1,89%. In scia l’azionista Unipol -1,91%. Campari, -1,59%, stenta a recuperare terreno dopo che Lagfin, holding lussemburghese che controlla la maggioranza del gruppo, è finita sotto indagine per evasione fiscale.

È in ribasso Cucinelli -2,08%.

Chiude una seduta altalenante Leonardo, che perde l’1,19% nonostante il Sole 24 ore abbia scritto che la società è in trattative “molto avanzate” con il gruppo tedesco Rheinmetall per dare vita a un’alleanza sugli armamenti terrestri. Per il broker Equita, “l’accordo sarebbe positivo in quanto risolverebbe in tempi rapidi l’impasse che si era creata dopo l’annuncio dell’11 giugno dello stop alle negoziazioni in corso con Knds e permetterebbe a Leonardo anche di entrare nel progetto franco-tedesco del futuro carro armato pesante europeo”.

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