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Borsa chiusura 2 agosto: venerdì nero, Wall Street in picchiata manda in rosso l’Europa. Milano giù zavorrata dalle banche

Il dato del mercato del lavoro statunitense, inferiore alle attese, e il crollo shock di Intel spinge Wall Street in rosso, influenzando negativamente anche i listini europei. Piazza Affari tiene per un soffio i 32mila punti base, si difendono solo le utility

Borsa chiusura 2 agosto: venerdì nero, Wall Street in picchiata manda in rosso l’Europa. Milano giù zavorrata dalle banche

L’economia Usa si rivela più debole del previsto e il mondo trema: la settimana dei mercati finanziari si chiude così, oggi, nel peggiore dei modi. I listini europei archiviano scambi in profondo rossoWall Street affonda a metà giornata, con Intel che registra una perdita shock del 29% circa. Il Nasdaq (-2,8%) è in correzione e cede oltre il 10% dal picco toccato a luglio dopo i deboli numeri sull’occupazione. In Asia, nelle ore precedenti, Tokyo (-5,73%) ha vissuto la sua seconda peggior seduta della storia. Crollano inoltre dollaro e petrolio. L’euro guadagna l’1,2% contro il biglietto verde e tratta in area 1,092. Il Brent cede quasi il 3%, 77,16 dollari al barile; il Wti fa anche peggio, per un prezzo di 73,72 dollari. Salgono solo i prezzi dei T-Bond, che vedono tassi in netto calo.

Venerdì nero in Europa

In questa Caporetto globale Piazza Affari cede il 2,55% e salva appena i 32mila punti base, zavorrata dalle banche, mentre tornano le indiscrezioni su possibili tasse sugli extra-profitti. Il settore del credito però non è il solo sotto pressione, visto che Azimut (-6,12%), Stm (-5,77%), Saipem (-5,37%) sono le blue chip peggiori del giorno.

Nel resto d’Europa la maglia nera va a Zurigo, -3,67%, che ieri non ha aperto per festività. L’indice principale è quasi tutto in ribasso e Ubs si allinea alle colleghe lasciando sul terreno l’8,1%. Il listino più tecnologico del continente, quello di Amsterdam, arretra del 3,11%, Francoforte -2,28%, Madrid -1,66%, Parigi -1,61%, Londra -1,32%.

Una tempesta perfetta sull’azionario: delude il lavoro Usa

A scatenare questa ondata planetaria di vendite è stata una tempesta quasi perfetta che si è rinforzata dopo il rapporto sull’occupazione non agricola nel mese di luglio negli Stati Uniti.

I posti creati sono stati 114 mila in più rispetto a giugno contro le stime di 185 mila. La disoccupazione è salita al 4,3% contro attese di conferma al 4,1%. Questo andamento, sommato al fatto che il mese scorso l’attività manifatturiera statunitense è scesa ai minimi da otto mesi, ha innescato una miscela esplosiva. Salgono ora le probabilità che a settembre la Fed tagli i tassi di 50 punti base invece che di 25 punti base, ma il timore è che sia troppo tardi e che l’atterraggio dell’economia non sarà così morbido come sperato.

Inoltre gli istituti di credito europei e americani guardano con preoccupazione ai prossimi, possibili tagli dei tassi perché i loro margini scenderanno.

Elliott: Nvidia è in bolla

Un altro capitolo scottante è quello dei titoli tecnologici allarmati dalla trimestrale di Intel (ma anche da quella di Amazon, -9%). 

Ci si interroga poi sui massicci investimenti dei colossi tech nell’intelligenza artificiale e sull’effettivo ritorno di queste spese, tanto più che oggi il Ft lancia l’allarme bolla. Il giornale finanziario cita Elliott, il più grande fondo di investimento attivista nel mondo, il quale giudica appunto il titolo Nvidia in una “bolla di mercato” e considera l’IA “sopravvalutata”. L’hedge fund in una lettera ai clienti scrive che molte presunte applicazioni della tecnologia “non funzioneranno mai” e che gli usi reali sono pochi” e coincidono con compiti semplici come “riassumere gli appunti delle riunioni o generare report”.

Piazza Affari si difende con le utility

A Milano, in un contesto pesantemente negativo, si sono mosse in controtendenza le utility. Chiudono così in rialzo Snam +2,43%, Terna +2,02%, Italgas +1,81%.

La bilancia pende però fortemente sul lato negativo, a partire da Stm, Azimut , Saipem, Telecom -5,07%,Iveco -5,07%,.

Le banche sono tutte in pesante ribasso: Unicredit -5%, Montepaschi -4,7%, Bper -4,59%, Intesa -4,41%.

Il settore, a livello europeo, archivia la peggior seduta dal marzo 2023, quando emerse la crisi di Credit Suisse e crebbero i timori per la stabilità delle banche statunitensi.

Secondo i dati di LSEG, le banche europee hanno perso quasi 100 miliardi di dollari di valore di mercato nell’arco di una sola settimana.

In aggiunta in Italia si fanno sentire le voci su una tassazione extra allo studio del governo (nonostante alcune smentite). Equita scrive che “chiaramente l’indiscrezione sulla volontà di andare nuovamente a colpire i profitti delle banche è un elemento di disturbo, che va ad aumentare la rischiosità percepita sul settore”.

Sale lo spread

L’avversione al rischio penalizza anche la carta italiana rispetto a quella tedesca. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 149 punti base (+4,86%). È stabile il rendimento del Btp, al 2,64%, mentre quello del Bund scende al 2,15%.

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