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Borsa chiusura 18 novembre: Piazza Affari maglia nera in Europa per l’effetto cedole. Brillano Nasdaq e Bitcoin

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Il rischio di escalation nella guerra Russia-Ucraina e l’incertezza sulle politiche monetarie tengono i mercati in un limbo nel giorno di apertura della nuova ottava e in attesa del momento culminante della settimana, che sarà la pubblicazione della trimestrale di Nvidia (-0.69%), mercoledì, alla fine degli scambi di New York. Così i listini europei chiudono oggi poco mossi, con l’eccezione di Milano, negativa, -1,27%, poiché penalizzata dallo stacco cedola da parte di una decina di blue chip, che pesa sull’indice per l’1,22%. Sul fronte politico interno inoltre le elezioni regionali in Umbria e in Emilia-Romagna, al di là dei risultati, segnalano un’ulteriore disaffezione dell’elettorato e un crollo della partecipazione.

Nel resto del continente il Dax di Francoforte segna -0,09%, Parigi +0,12%, Madrid +0,28%, Amsterdam +0,33%, Londra +0,54%. 

Oltreoceano Wall Street si muove in rialzo, dopo un avvio tentennante. In particolare il Nasdaq (+0,95%) è sostenuto da Tesla (+6,68%), su indiscrezioni stampa di un possibile allentamento, da parte dell’amministrazione Trump, della regolamentazione riguardante la guida autonoma. Continuano gli acquisti sul Bitcoin (+1,83%), che sale sopra i 91mila dollari.

Rally del petrolio a causa dell’inasprimento del conflitto in Ucraina

Corrono oggi i prezzi del petrolio, sostenuti dall’inasprimento del conflitto tra Russia e Ucraina. I future di Wti e Brent mostrano incrementi vicini al 3%, per prezzi rispettivamente di 68,81 dollari al barile e 72,98 dollari al barile.

Ieri la Russia ha lanciato il maggior attacco aereo sull’Ucraina in quasi tre mesi, causando gravi danni al sistema elettrico del paese, ma in risposta fonti stampa hanno scritto che Washington ha concesso all’Ucraina di utilizzare armi di fabbricazione statunitense per lanciare attacchi a lungo raggio in Russia. Una possibilità che viene vista dal Cremlino come un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. Intanto, secondo il Ft, cresce la pressione sulla Germania perché conceda a Kiev i suoi missili Taurus. Ma Berlino per ora dice di no: “Il governo tedesco era informato della decisione di Washington di consentire all’Ucraina di utilizzare missili ad ampio raggio contro la Russia. E no, questo non modifica la posizione del governo tedesco sulla consegna dei Taurus”, ha detto il portavoce del cancelliere tedesco Olaf Scholz, Wolfgang Buechner.

In Russia, secondo cinque fonti industriali citate da Reuters, almeno tre raffinerie hanno dovuto interrompere o ridurre le attività a causa delle pesanti perdite subite, le limitazioni alle esportazioni, l’aumento dei prezzi del greggio e i tassi elevati.

Il rischio escalation porta gli investitori a tornare anche sull’oro, con lo spot gold che sale quasi del 2%, per un prezzo di 2611,15 dollari l’oncia.

In questo contesto gli investitori stanno alla finestra in attesa di capire anche quali strade prenderanno le banche centrali. Dopo che, la settimana scorsa, il presidente della Fed Jerome Powell ha detto che non c’è fretta di tagliare i tassi, questa sera parlerà la presidente della Bce Christine Lagarde. Intanto il vice Luis de Guindos ha parlato di prospettive di crescita “offuscate” per l’Eurozona con un aumento del rischio di “eventi inattesi”.

Sul mercato valutario l’euro recupera qualcosa contro dollaro, portando il cambio in area 1,056 (+0,26%).

Piazza Affari, banche toniche; Enel non festeggia il piano al 2027

In Piazza Affari si confermano toniche le banche, che guardano positivamente alla possibilità che i tassi non scendano troppo in fretta.

La blue chip migliore del giorno è Banco Bpm, +3,37%, che si è già messa in luce già la scorsa settimana con l’acquisto a sorpresa del 5% di Mps (+1,79%) nell’ambito del collocamento accelerato del 15% da parte del Tesoro. In scia sono Bper +2,32% e Popolare di Sondrio +2,4%. Bene anche Intesa +0,7%, mentre Unicredit perde lo 0,49%. La cedola non affossa Banca Mediolanum +1,34%.

La possibilità di un ritorno al dividendo mantiene Telecom sugli scudi +2,09%, mentre nel lusso Cucinelli si apprezza dell’1,31%. Bene, tra i titoli oil, Saipem +1,5% e Tenaris +0,81%.

Tra le blue chip in ribasso ci sono Diasorin -2,57%, Interpump -2,47% e Stm -2,09%.

È negativa Enel, -1,31%, nel giorno della presentazione del piano 2025, che prevede investimenti in aumento a 43 miliardi (sette miliardi in più). Non è bastato a sostenere il titolo neppure l’annuncio di un ritocco della cedola 2024 a 0,46 euro per azione. Per quanto riguarda il nucleare l’ad Flavio Cattaneo ha detto che è in dirittura d’arrivo la nuova società con Ansaldo e Leonardo (-0,32%), per lo studio della realizzazione di piccoli reattori. Per il ritorno del nucleare in Italia ci vorranno però almeno 10-15 anni.

Fuori dal paniere principale brilla Seri Industrial (+6,86%) che ha stretto un accordo con Fincantieri (-1,53%) per la fornitura di batterie agli ioni di litio. 

Spread stabile 

Il mercato secondario dei titoli di Stato si conferma poco mosso: lo spread tra Btp e Bund, entrambi di durata decennale, è a 120 punti base. Sono stabili anche i rendimenti: in chiusura il titolo italiano è indicato al 3,57%.

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