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Borsa chiusura 18 giugno: Milano guida la ripresa dei listini europei grazie al rilancio delle banche, di Saipem e Leonardo

Imagoeconomica

Il Toro esce decisamente dall’angolo nel quale era finito la settimana scorsa dopo l’esito delle elezioni europee e oggi rialza la testa in Europa, con maggior convinzione rispetto alla seduta della vigilia. Forse perché dalla Francia arriva l’apertura di Marine Le Pen a una possibile coabitazione con il presidente Emmanuel Macron, nel caso di vittoria della destra alle elezioni nazionali, forse perché gli investitori cominciano ad adeguarsi a nuovi scenari. Da Bruxelles intanto arriva la fumata nera dopo il primo vertice europeo chiamato a scegliere chi guiderà la nuova legislatura. Nessuna decisione formale era prevista, ma ci si aspettava un accordo di massima dei 27 leader sullo schema, perché la rosa di nomi proposta sembrava solida. Qualcosa invece non è andato come previsto e il prossimo vertice sarà a ridosso delle elezioni anticipate francesi.

Europa in rialzo, Piazza Affari prima della classe con le banche

In questo fluido contesto politico le borse continentali appaiono meno nervose e Piazza Affari è la più tonica grazie al settore bancario e a Saipem. Il Ftse Mib chiude in crescita dell’1,24%, per un risultato finale a 33.315 punti base. Bene Madrid +1%, mentre gli altri listini registrano progressi inferiori: Parigi +0,76%, Amsterdam +0,55%, Francoforte +0,38, Londra +0,61%.

Nessuna sorpresa è arrivata in giornata dall’inflazione: Eurostat ha confermato che il tasso annuale di maggio è al 2,6%, dopo +2,4% di aprile. Un anno fa era al 6,1%.  

Wall Street piatta e consumatori stanchi

La propensione al rischio non ha conosciuto tregua a Wall Street nelle ultime settimane, anche se oggi la borsa di New York, che domani sarà chiusa per festività, è più incerta, probabilmente preoccupata dalla lieve stanchezza dei consumatori americani. Il Nasdaq arretra dello 0,1% soprattutto a causa delle vendite su Meta e Alphabet. Sull’indice S&P 500 (+0,1%) corrono però Nvidia (sempre più vicina a Microsoft come capitalizzazione), Qualcomm, Exxon. In generale i titoli legati ai chip continuano il recente rally, facendo salire l’indice dei semiconduttori di Philadelphia SE a un livello record.

Il clima è quindi solo leggermente instabile a causa di dati macroeconomici in chiaroscuro, in un mercato che continua speculare sulle future mosse della Fed, mentre si attendono nuove dichiarazioni di funzionari della banca centrale.

In particolare le vendite al dettaglio a maggio sono cresciute dello 0,1% rispetto al mese precedente a 703,1 miliardi di dollari, dopo -0,2% di aprile (rivisto dall’iniziale +0%); le attese erano di +0,2%.

È sopra le stime il dato sulla produzione industriale, cresciuta dello 0,9%, con il consensus allo 0,4%.

I T-Bond assaporano il bicchiere mezzo pieno e registrano prezzi in rialzo e rendimenti in calo.

Euro-dollaro piatto, petrolio in crescita

L’andamento è calmo per l’euro-dollaro, che resta in area 1,07 dopo le perdite della scorsa ottava.

Si rafforza il dollaro australiano (+0,6% contro il biglietto verde), dopo la decisione della Reserve Bank of Australia (RBA) di mantenere i tassi invariati, segnalando le persistenti pressioni interne sui prezzi.

Tra le materie prime viaggia intonato il petrolio, con i future di agosto di Brent e Wti che salgono dell’1% circa.

Il greggio texano tratta al momento oltre gli 80 dollari, mentre il petrolio del mare del Nord si muove oltre gli 85 dollari.

Piazza Affari, corsa di Saipem e banche

È un titolo petrolifero che riesce oggi a conquistare la vetta del principale listino di Piazza Affari. Si tratta di Saipem, +3,52%, che guida i guadagni del comparto energetico dove brillano anche Eni +1,85%, Enel +2,07%, Erg +2,37%.

Le banche proseguono il loro recupero a partire da Monte Paschi di Siena (+3,33%), che in vista dell’uscita del Tesoro, si candida ad essere il fulcro di un nuovo Risiko nel settore. Sono in luce Bper (+3,04%) e Unicredit (+2,82%). L’ad Andrea Orcel in occasione di un evento di Mediobanca, ha detto ai giornalisti che l’istituto da lui guidato prevede la crescita “stand alone” nei prossimi anni, con aumento degli utili e considerevoli ritorni di capitale agli azionisti, ma “sarebbe meglio usare parte di questo capitale nelle giuste transazioni”. Tali transazioni “sono idealmente quelle che rafforzano il gruppo un po’ ovunque”. “Il gruppo ideale avrebbe un maggior contributo dal Centro est Europa e si consoliderebbe in Italia, Germania e Austria”, facendo questo percorso “in modo bilanciato”.

Si conferma in denaro Leonardo +2,85%, mentre si affaccia tra le blue chip migliori del giorno Recordati +2,07%, dopo che Bloomberg ha scritto ieri sera che Kkr e Tpg avrebbero avanzato proposte preliminari per l’acquisizione di tutta o parte della quota in mano a Cvc, riaccendendo le speculazioni sulla potenziale uscita del fondo.

È lettera invece per Moncler, -2,67%, su cui Oddo Bhf ha tagliato stime e target price. Nel settore del lusso arretra anche Cucinelli -0,33%.

L’automotive è debole con Pirelli -1,25%, Iveco -0,52% e Ferrari -0,41%.

Intanto in panchina, in attesa del debutto in borsa (venerdì 21 giugno), Golden Goose, marchio noto per le sue sneakers di lusso, ha fissato il prezzo della sua offerta pubblica iniziale a 9,75 euro per azione, secondo quanto scrive Bloomberg.

Spread in calo

Si allentano ulteriormente le tensioni sui titoli di Stato di Italia e Francia.

Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata arretra oggi a 148 base e si ridimensionano i rendimenti. Il titolo italiano in chiusura è indicato al 3,85%, mentre quello tedesco al 2,37%.

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