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Borsa chiusura 16 agosto: Piazza Affari regina d’Europa con le banche. Oro sugli scudi, il vaiolo delle scimmie fa volare Bavarian Nordic

Imagoeconomica

Piazza Affari chiude oggi in bellezza (+2,21%) una settimana da incorniciare (nella quale ha guadagnato oltre il 4%) e agguanta 33 mila punti, grazie soprattutto alle banche. Il listino milanese, tornato alle contrattazioni dopo la festa di Ferragosto, ha registrato volumi vivaci oggi, cercando di recuperare il terreno perduto rispetto alle altre borse, che ieri hanno guadagnato molto a seguito del dato sulle vendite al dettaglio di luglio negli Stati Uniti superiore alle attese. Un quadro che ha allontanato i timori di recessione della prima economia mondiale e che ha rafforzato le possibilità di una sforbiciata di 25 punti base da parte della Fed nella riunione di settembre, piuttosto che di 50 punti.

Nella seduta odierna c’è poi tanto oro che luccica: lo spot gold ha toccato infatti un nuovo massimo storico a 2.499 dollari l’oncia.

Inoltre, poiché sui mercati non tutto il male viene per nuocere, tra i titoli europei più effervescenti del giorno c’è Bavarian Nordic, titolo dell’azienda farmaceutica che lavora al vaccino contro il vaiolo delle scimmie e che, a Copenhagen, ha messo a segno un guadagno del +17,83% in attesa dell’approvazione normativa per utilizzare i suoi prodotti sugli adolescenti.

Europa mista, bene Francoforte con Bayer

Gli altri principali listini europei chiudono una seduta contrastata, che colloca però la settimana tra le migliori dell’anno, dopo le turbolenze della scorsa ottava.

Francoforte sale dello 0,81%, anche grazie all’impennata di Bayer, +11,24%, in rally a seguito del fatto che una corte d’appello in Pennsylvania ha respinto l’accusa secondo cui l’unità Monsanto, appartenente al colosso chimico tedesco, ha violato le leggi statali non apponendo un’avvertenza sul cancro sul suo diserbante Roundup.

Nel resto del continente sono positivi Parigi +0,35% e Madrid +0,57%, Amsterdam è piatta e Londra perde lo 0,45%.

Wall Street si avvia cauta verso Jackson Hole

A New York, a fine mattinata, i principali indici si muovono cauti e praticamente piatti. L’S&P 500 e il Nasdaq però dovrebbero chiudere la migliore settimana da ottobre, mentre il Dow si dirige verso il miglior risultato settimanale da dicembre.

A creare qualche disturbo nelle prime ore di scambi sono stati i dati di luglio sul mattone. I permessi di costruzione sono scesi del 4% a un tasso annuale destagionalizzato di 1,396 milioni, il più basso degli ultimi quattro anni, inferiore alle stime del mercato. I nuovi cantieri residenziali sono calati del 6,8% a 1,238 milioni. Entrambi i dati sono inferiori alle stime degli analisti.

Ad agosto però gli americani si stanno dimostrando più ottimisti di quanto si pensasse. La lettura preliminare dell’indice sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan risulta pari a 67,8 punti, dopo i 66,4 punti di luglio e attese per 66,6 punti. Insomma il cuore degli investitori batte con i dati macro, in attesa di avere qualche nuova indicazione da Jerome Powell su quanto farà la Federal Reserve a settembre. L’occasione sarà il simposio di Jackson Hole della prossima settimana.

Oro sugli scudi

Tra le materie prime continua a muoversi sugli scudi l’oro, che ha toccato nuovi massimi e al momento sale con decisione sia nella consegna immediata sia nel future dicembre 2024. A spingere il prezioso metallo contribuisce il calo del dollaro e la convinzione che la Fed sia prossima a un taglio dei tassi.

In questo momento lo spot gold guadagna l’1,3% per un prezzo di 2.488,52 dollari l’oncia; mentre il contratto dicembre tratta a 2.527,20 dollari.

Al contrario viaggiano in negativo i future del petrolio. Il greggio texano perde l’1,7%, per un prezzo di 76,84 dollari al barile e il Brent si muove intorno a 79,80 dollari, con una perdita dell’1,5%.

Sul mercato valutario l’indice del dollaro cede circa lo 0,2%. L’euro tratta però sotto 1,1, recentemente raggiunto.

Il quadro macro alimenta gli acquisti sull’obbligazionario statunitense, con i T-Bond che vedono prezzi in rialzo e tassi in calo. In questo momento, il rendimento del decennale arretra al 3,877% dal 3,924% di ieri.

Piazza Affari, brillano Mediobanca e Unicredit

Il principale listino di Piazza Affari appare dominato dagli acquisti sui titoli finanziari, senza trascurare però la ritrovata vivacità di Stm, +3,37%.

Regina del listino oggi è Mediobanca +4,3%, seguita da Unicredit +3,68%, Unipol +3,67%, Bper +3,45%, Nexi +3,2%, Pop di Sondrio +2,98%, Intesa +3,1%.

Si sono mossi positivamente anche titoli del settore auto, come Ferrari +3,08% e Stellantis +1,92%. A quanto pare quest’ultima non ha risentito della causa che le è stata intentata da alcuni azionisti statunitensi in un tribunale federale di Manhattan. L’accusa è di aver tenuto artificialmente alto il valore del titolo con valutazioni “eccessivamente positive” su alcuni elementi operativi e di bilancio prima di pubblicare risultati deludenti che hanno fatto scendere le quotazioni.

Non ha partecipato alla festa azionaria odierna soltanto Erg -0,17%.

Spread in rialzo e debito verso 3.000 miliardi

Chiude una seduta volatile il secondario, mentre il debito pubblico italiano si avvia verso i 3 mila miliardi, toccando il nuovo record di 2.948,5 miliardi.

Dopo aver oscillato, lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata si ferma a 140 punti base, con un tasso del titolo tricolore del 3,63%, contro il 2,23% dell’omologo tedesco.

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