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Borsa chiusura 15 ottobre: listini deboli ma a Milano brillano Tim, Terna ed Hera. Male petroliferi e lusso

Doppio uppercut della Cina: il Brent scende ai minimi di ottobre e affossa i titoli petroliferi e rotola il lusso. Borse miste ma meglio in Europa che in America. Dopo il forte rialzo di ieri Nvidia perde circa il 4%

Borsa chiusura 15 ottobre: listini deboli ma a Milano brillano Tim, Terna ed Hera. Male petroliferi e lusso

I mercati europei chiudono oggi una seduta contrastata, con i titoli oil destabilizzati dal crollo del petrolio e i tecnologici in ribasso con alcune big tech Usa, mentre l’obbligazionario si mantiene tonico in attesa di un nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, che si pronuncerà dopodomani, al termine della nuova riunione di politica monetaria. 

Piazza Affari arretra dello 0,29%, a 34.578 punti base e vede Stm in maglia nera, -3,17%, seguita da Eni, -2,72%.

La piazza europea peggiore è Amsterdam, -2,52%; in scia Parigi -1,05%, zavorrata da Total -4,61% e dai titoli del lusso francesi, in attesa dei conti di Louis Vuitton (-1,94%).

Arretra Londra -0,56%, mentre registra un frazionale progresso Madrid +0,67%. È piatta Francoforte +0,01%, con il Dax che ha toccato un nuovo massimo storico in giornata, spinto dai titoli delle Tlc e dei viaggi e dal miglioramento della fiducia degli investitori tedeschi nel mese di ottobre (Indice Zew a 13,1 punti da 3,6 di settembre).

Oltreoceano Wall Street, che ieri ha toccato nuovi massimi, si muove oggi sotto la parità e Nvidia cede il 5% dopo il balzo della vigilia.

Dal fronte macroeconomico Usa si registra il dato deludente dell’indice manifatturiero Empire State di ottobre, che si è contratto ben oltre le stime a -11,9 punti e dopo il balzo di settembre.

Petrolio in picchiata, Israele non attaccherà i siti petroliferi iraniani

A influire sull’azionario contribuisce oggi inevitabilmente il crollo del petrolio, che soffre vari venti avversi. L’ultima notizia negativa per i corsi dell’oro nero è del Washington Post, secondo il quale Israele non ha intenzione di colpire le strutture petrolifere o nucleari iraniane e questo attenua i timori sugli approvvigionamenti registrati in questo periodo. Ieri inoltre è arrivata la revisione al ribasso delle stime sulla domanda per il 2024 e il 2025 da parte dell’Opec, mentre la Cina continua a preoccupare fornendo scarne indicazioni sui prossimi stimoli all’economia.

In questo contesto il greggio texano, dopo essere scivolato sotto i 70 dollari, si muove al momento a 70,06, con una perdita superiore al 5%.

Il Brent è a 73,77 dollari, in ribasso del 4,76%.

Sul mercato valutario i dati macro del giorno indeboliscono leggermente il dollaro, consentendo all’euro di recuperare un cambio 1,09, praticamente invariato rispetto alla chiusura di ieri.

Piazza Affari, rimbalza Telecom, mentre le inchieste zavorrano Olidata

In Piazza Affari si registra il rimbalzo di Telecom che guida le blue chip con un progresso del 2,07%. Sono in buona evidenza anche le utility, come Hera +1,94%, Terna +1,05%, A2a +1,31%.

Tra i titoli finanziari si mantiene in denaro Unipol +1,79%, mentre le banche archiviano una seduta contrastata in attesa che il governo alzi il velo sulla manovra a mercati chiusi.

Banco Bpm, +1,74%, è la migliore, anche grazie alla raccomandazione d’acquisto di Deutsche Bank, che ha alzato il prezzo obiettivo sulle azioni del 19% a 7,4 euro. Per il broker l’istituto lombardo è sottovalutato dal mercato mentre resiste in un contesto di tassi in discesa, grazie a una “gestione proattiva”. Di conseguenza, il margine di interesse per il 2025 “potrebbe generare sorprese positive rispetto al consensus”.

Mps è in coda con un calo dell’1,39%.

Tra i titoli oil vanno giù anche Saipem -2,54% e Tenaris -1,76%. Sono in ribasso i titoli del lusso come Cucinelli -2,58% e Moncler -2,35%. 

Dopo il balzo di ieri Leonardo cede lo 0,47%, nel giorno della firma della jv paritetica con Rheinmetall annunciata a luglio, che avrà sede legale a Roma e operativa a La Spezia.

L’alleanza italo-tedesca per i carri armati ha come “obiettivo primario” le mega commesse da oltre 20 miliardi in 10 anni dell’Esercito Italiano per rinnovare la vecchia flotta degli Ariete e dei Dardo, con 280 carri armati, in parte in versione da combattimento e in parte in versione da supporto, e più di mille cingolati leggeri. La ripartizione del lavoro sarà al 50% tra Leonardo e Rheinmetall, con il 60% delle attività da svolgere in Italia.

Fuori dal paniere principale chiudono un martedì nero Olidata (-11,13%) e Digital Value (-10,46%), a causa della comunicazione della Procura di Roma su perquisizioni nelle sedi delle due società nell’ambito di una indagine in materia di reati contro la PA. Si tratterebbe di presunte irregolarità in alcune gare d’appalto, legate all’inchiesta sulla società pubblica Sogei (del ministero dell’economia), dopo l’arresto del dg Paolino Iorio e di un imprenditore, definito referente di Elon Musk in Italia: al vaglio ci sarebbe l’appalto per il sistema satellitare Starlink.  

Spread in calo

Prosegue la luna di miele tra il mercato e i titoli di Stato della zona euro, che vedono rendimenti in ribasso. Migliora anche lo spread tra decennali italiano e tedesco, che arretra a 124 punti base. In prossimità della chiusura il tasso del Btp è indicato al 3,46%, mentre quello del Bund al 2,23%.

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