I mercati guardano al Medio Oriente con preoccupazione, ma non credono per il momento a un’escalation nell’area. Così oggi i listini europei smentiscono gli astrologi e chiudono una seduta volatile, ma nel complesso positiva, confortati a metà giornata dall’avvio intonato di Wall Street, sui conti oltre le attese di Goldman Sachs (+3,5%). Resta caldo però il fronte delle banche centrali. La crescita delle vendite al dettaglio negli Usa nel mese di marzo (+0,7%, contro una stima ferma a +0,4%) riporta l’attenzione su quanto farà la Federal Reserve nei prossimi mesi. L’economia forte e l’inflazione persistente suggeriscono un rinvio dell’allentamento monetario. Questo mette la briglia al rimbalzo nell’azionario e spinge nuovamente il dollaro, che tocca i massimi da fine novembre contro lo yen a 154,3. È poco mosso l’euro, per un cambio in area 1,063.
Perdono oltre l’1% i future di Brent e Wti, che hanno già prezzato il caos mediorientale. L’oro continua ad attrarre chi cerca un rifugio sicuro e lo spot gold è in lieve crescita oltre i 2351 dollari l’oncia.
Listini della zona euro in rialzo; torna a salire la produzione industriale nell’area
Piazza Affari guadagna lo 0,56%, fermandosi poco sotto i 34 mila punti. Sostengo il Ftse Mib i titoli industriali e guida il listino Prysmian (+4,49%), che ha annunciato l’acquisizione dell’americana Encore Wire per 290 dollari ad azione. Sono deboli utility e petroliferi.
Nel resto d’Europa Francoforte sale dello 0,7% e Parigi dello 0,43%, sono poco mosse Amsterdam e Madrid ed è negativa Londra, -0,36%.
A sostenere l’umore della zona euro ha contribuito il dato sulla produzione industriale, che a febbraio è aumentata nel blocco dello 0,8% rispetto a gennaio, quando era scesa del 3%.
A Wall Street bene Goldman Sachs e volano i titoli della difesa, ma vanno giù Apple e Tesla
Oltreoceano Wall Street stenta un po’ a trovare il rimbalzo in scia alla trimestrale migliore del previsto di Goldman Sachs (utili +28%), dopo i dati attesi ma deludenti di altre grandi banche visti la settimana scorsa. Al momento il DJ sale
Dello 0,3%, S&P 500 +0,2%, è piatto il Nasdaq.
Sono in denaro le azioni di gruppi della difesa come Lockheed Martin, General Dynamics e Rtx Corp.
Arretra però Apple (-0,9%), delusa dai numeri sulle vendite di iPhone nei primi tre mesi dell’anno, pubblicati dalla società di ricerca Idc.
È negativa anche Tesla, -3,3% che, secondo notizie stampa, ridurrà la propria forza lavoro mondiale di oltre il 10%.
La stella è rossa infine per Trump Media, -16,18%, dopo che la società ha fatto richiesta per emettere milioni di nuove azioni. Dopo un debutto pirotecnico, la scorsa settimana il titolo ha perso quasi il 20% e oggi comincia anche il processo penale contro Donald Trump, accusato di aver falsificato documenti finanziari per pagare il silenzio dell’ex pornostar Stormy Daniels su una loro presunta relazione.
Piazza Affari bene l’industria e la difesa
I titoli industriali sono in luce oggi a Piazza Affari, a partire da Prysmian che festeggia l‘acquisto di Encore Wire per 3,9 miliardi di euro. La società statunitense produce cavi elettrici in rame ed alluminio per la produzione e distribuzione di energia nel 2023 ha realizzato ricavi per circa 2,6 miliardi di dollari (2,44 miliardi di euro) e un margine operativo lordo di 517 milioni di dollari (485,19 milioni di euro). Con l’operazione nasce un gruppo in grado di generare un fatturato di oltre 17,7 miliardi. Per Banca Akros, “la notizia dell’acquisizione è positiva e non scontata”.
Tra le migliori blue chip del giorno ci sono inoltre Stellantis +2,5% e Leonardo +2,31%. Su quest’ultima Citigroup ha alzato il prezzo obiettivo a 28,6 euro da 16,8 euro precedente. Rialza la testa anche il lusso con Cucinelli +1,72% e Moncler +1,15%.
Tra i titoli finanziari sono in evidenza Unipol +1,45%, Intesa +1,11%, Banco Bpm +1,18%, Pop di Sondrio +1,04%. Nella salute bene Recordati +1,13%.
Il maggior ribasso del giorno è per Amplifon -1,81% e arretrano i titoli dell’energia, tonici nella scorsa ottava. Tra questi Erg -1,65%, Tenaris -1,52%, Terna -1,39%, Eni -1,25%.
Telecom perde oggi lo 0,92%, mentre si avvicina l’assemblea del 23 aprile.
Spread e tassi in leggero rialzo. Cresce il debito pubblico
Chiude una seduta moderatamente negativa la carta italiana, mentre ricomincia a crescere il debito pubblico a febbraio dopo il calo di gennaio.
Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata si porta a 140 punti base, con tassi in leggera salita rispettivamente al 3,82% e 2,42%.
Per quanto riguarda il debito, secondo i dati di Bankitalia, l’aggiunta è di 22,9 miliardi, per un totale di 2.872,4 miliardi. L’incremento è dovuto al fabbisogno (14,1 miliardi) e all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (8,6 miliardi, a 42,8); ha contribuito inoltre l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,3 miliardi).