Condividi

Borsa chiusura 14 ottobre: Piazza Affari regina d’Europa sull’onda di Leonardo, Recordati e Ferrari

Milano oggi è sugli scudi grazie allo sprint dell’industria, positive anche le altre Borse europee. Soffre il petrolio. Il governo tedesco vede recessione tecnica nel terzo trimestre

Borsa chiusura 14 ottobre: Piazza Affari regina d’Europa sull’onda di Leonardo, Recordati e Ferrari

Le Borse europee chiudono in verde la prima seduta di una settimana ricca di eventi, il più importante dei quali sarà la riunione della Bce, giovedì, da cui ci si attende un nuovo taglio dei tassi dello 0,25%. A dare una mano alle borse continentali ha contribuito l’andamento intonato di Wall Street, nel giorno del Columbus Day, che vede in festa l’obbligazionario. In testa ai guadagni americani ci sono ora i titoli dei chip, con lo S&P 500 che, nei primi scambi, ha già superato la chiusura record di venerdì.

Soffre invece il petrolio, dopo che l’Opec ha tagliato nuovamente le stime  di crescita della domanda nel 2024-2025. 

Piazza Affari regina in Europa

Piazza Affari è la migliore in Europa e si apprezza dell’1,06% a 34.680 punti base. Guida i rialzi delle blue chip Leonardo, +3,24%, piuttosto volatile negli ultimi tempi, ma oggi effervescente e prossima a stringere con la tedesca Rheinmetall. Lo scorso luglio i due colossi della difesa avevano siglato un memorandum of understanding (MoU) per la creazione di una joint venture paritetica per la produzione e sviluppo di nuovi carri armati e la finalizzazione dell’accordo è ormai prossima, come ha confermato l’ad della società italiana Roberto Cingolani. Buone le performance nel settore auto.

Chiudono in progresso inoltre Madrid +1,05%, Francoforte +0,81%, Amsterdam +0,73%, Parigi +0,32% e Londra +0,46%.

Il governo tedesco vede una recessione tecnica nel terzo trimestre, ma evidentemente la previsione di un allentamento monetario, in un contesto di stimoli cinesi (nonostante la delusione per gli opachi annunci del weekend) e di un’economia ancora trainante negli Usa, tengono alto il morale degli investitori. Inoltre l’avvio della stagione statunitense delle trimestrali è stato da record venerdì scorso, grazie ai risultati di alcune grandi banche come JPMorgan Chase e Wells Fargo. Le prove, si sa, non finiscono mai e i tiratissimi indici di Wall Street, continuamente impegnati ad aggiornare i loro massimi, dovranno vedersela nei prossimi giorni con i risultati di altre quarantuno società dello S&P 500, tra cui Bank Of America, Citigroup, Johnson & Johnson e Netflix.

Il menù degli utili a stelle e strisce potrà ulteriormente orientare gli appetiti, anche se il contesto geopolitico sta aggiungendo alle preoccupazioni esistenti anche le esercitazioni cinesi di guerra intorno a Taiwan.

Infine, mentre i mercati occidentali inseguono i loro massimi guadagni, l’accademia di Stoccolma ha consegnato il premio Nobel per l’economia a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson per il loro lavoro sulla disuguaglianza nella ricchezza delle nazioni.

Petrolio in rosso, l’Opec taglia le stime della domanda; euro debole

Tra le materie prime arretra il petrolio, a fronte di nuovo taglio sulla domanda da parte dell’Opec. Il cartello riduce le stime di crescita per il terzo mese consecutivo, sulle previsioni di minor consumo globale. Per il 2024 ci si attende una crescita  di 1,9 milioni di barili al giorno, pari a 106 mila barili al giorno in meno rispetto alla stima precedente, mentre nel 2025 la domanda viene limata di 102 mila barili, a quota 1,6 milioni. Gli effetti sui future del greggio non si sono fatti attendere e, al momento, il Brent cede l’1,6% e tratta a 77,78 dollari al barile; il Wti perde l’1,64%,  per un prezzo di 74,32 dollari al barile.

Sul mercato dei cambi l’euro arretra dello 0,2% contro dollaro, nella convinzione di un ulteriore allentamento della stretta monetaria con un tasso  di deposito ufficiale visto ora al 3,25%.

Piazza Affari, rialza la testa Stellantis

In Piazza Affari si rimette in moto anche Stellantis +1,57%, dopo le ingenti perdite recenti, con Morgan Stanley che ha anche tagliato il prezzo obiettivo a 14 euro da 19 euro precedente. Oggi l’ad Carlos Tavares si è scagliato contro i dazi europei sui veicoli elettrici cinesi. Le tariffe sono un “buono strumento di comunicazione” ma hanno effetti collaterali, ha detto Tavares. “Aumentano la ‘sovraccapacità’ del sistema produttivo europeo. Il modo per evitare i dazi doganali è costruire in Europa”, ha aggiunto. “Si accelera la necessità di chiudere gli impianti”.

Di contro Ferrari si conferma in rally, +2,44% e continua a beneficiare della promozione di Jp Morgan a ‘overweight’ da ‘neutral’ con un target price rivisto al rialzo a 525 da 385 dollari. La casa di Maranello, secondo indiscrezioni, potrebbe svelare un nuovo modello il prossimo 17 ottobre.

Nel pharma si conferma ben comprata Recordati +2,95% e tra le utility A2a +2,74% chiude la settima seduta consecutiva in progresso, mentre si avvicina il nuovo piano industriale pluriennale atteso per l’11 di novembre.

Nel settore bene anche Enel +1,56%.

Denaro per gli assicurativi: Unipol +2% e Generali +1,95%.

Le perdite sono modeste, a partire da Amplifon -0,84%. Debolezza per le banche come Mps -0,37% e Bper -0,58%. Tra i titoli oil il peggiore è Saipem -0,25%. Lusso ancora appannato, Moncler -0,07%.

Spread in calo

L’onda è verde anche sul secondario, in vista della Bce: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 127 punti base, con tassi per il titolo italiano al 3,55% e per il titolo tedesco al 2,27%.

Commenta