Il listini europei si confermano in rally, toccano nuovi record e chiudono anche oggi in rialzo, spinti dagli utili aziendali e in particolare dal settore retail, dove Inditex (Zara), +8,13%, fa di Madrid la regina del giorno, con un balzo dell’1,61%.
Bene Milano, che vede anche uno spread in netto calo.
Piazza Affari sale con Leonardo, Eni e banche
Piazza Affari si apprezza dello 0,39% a 33.885 punti base, dopo aver superato in seduta i 34 mila punti base aggiornando così nuovi massimi dal 2008. Brillano sul listino Leonardo (+3,45%) e le banche più grandi, Intesa (+1,31%) e Unicredit (+1,29%), quest’ultima sostenuta anche dalle parole dell’ad Andrea Orcel che si è detto fiducioso sull’utilizzo di una parte del capitale in eccesso per realizzare acquisti o matrimoni.
La blue chip migliore del giorno è Leonardo, in un contesto geopolitico sempre più incandescente che favorisce il settore a livello globale. Il colosso della difesa si apprezza inoltre all’indomani della presentazione del piano al 2028 con obiettivi di alleanze e acquisizioni.
Archivia una seduta sugli scudi Eni, +1,95%, spinta dai rialzi del greggio. Inoltre il cane a sei zampe ha concluso il programma di buyback lanciato lo scorso maggio, acquistando azioni per un controvalore di circa 2.2 miliardi di euro.
Bene Azimut +3% e Cucinelli +1,13%, mentre Telecom (+0,71%) ritrova il segno positivo dopo le recenti e massicce perdite.
I risultati mandano al tappeto Erg, -4,93%, penalizzata dalle stime per l’anno più deboli delle attese.
È ancora lettera per A2a, -2,58%, che nei giorni scorsi ha presentato i conti e il piano strategico al 2035. Mediobanca Securities ha abbassato il prezzo obiettivo sul titolo a 1,87 euro, con giudizio Neutral “che riflette soprattutto l’acquisizione degli asset sulla distribuzione elettrica in Lombardia da Enel che, con multipli importanti “ e riduce la valorizzazione del titolo del 5%.
Il colosso elettrico è invece in progresso dello 0,94%.
Arretrano Stm -1,94% e Stellantis -1,28%.
Spread in ribasso
Chiude una seduta brillante la carta italiana: lo spread tra Btp e Bund di durata decennale scende a 124 punti base (-4,43%), con il titolo italiano che vede il rendimento arretrare al 3,57%, mentre quello tedesco è al 3,34%.
Una iniezione di fiducia sulle prossime mosse di politica monetaria è arrivata oggi dal governatore della Banca di Francia e membro Bce Francois Villeroy de Galhau, il quale ha detto che la Banca centrale europea inizierà probabilmente a tagliare i tassi in primavera, tra aprile e giugno, poiché la “vittoria” contro l’inflazione è in vista.
Europa in zona record
L’umore delle borse continentali è stato tonico oggi nonostante il calo della produzione industriale della zona euro (-3,2% a gennaio rispetto al mese precedente) e l’avvio incerto di Wall Street, che ha solo leggermente raffreddato i bollenti spiriti.
Ha così partecipato all’euforia generale la piazza di Parigi, che si ferma oltre gli 8.100 punti, con un guadagno dello 0,62%.
Francoforte si è spinta in giornata oltre quota 18 mila punti, livello mai visto prima, per chiudere a 17.981 per un progresso dello 0,22%. A muovere acquisti e vendite hanno contribuito conti 2023 e previsioni 2024. A calamitare l’attenzione in particolare sono stati Zalando +19,16%, E.On +6,57%, Adidas +3,66% e Volkswagen, -5,52%, quest’ultima in calo nonostante un maxi dividendo.
Londra si apprezza dello 0,31% e la Gran Bretagna registra anche un lieve aumento del PIL a gennaio (+0,2%).
Passo incerto a Wall Street. La messa al bando di TikTok è sempre più vicina
Wall Street si muove con passo incerto e arretra a causa delle vendite sui titoli tecnologici (Nasdaq -0,5%), che soffrono il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. Il movimento sui Bond è cominciato ieri, con i realizzi che hanno prevalso dopo il dato sui prezzi al consumo di febbraio oltre le attese.
Ieri però si sono toccati nuovi record, grazie agli acquisti sui titoli legati all’intelligenza artificiale a partire da Nvidia (che perde attualmente il 3,5%), mentre oggi si fa sentire anche il voto favorevole della Camera per vietare negli Usa Tik Tok, sospettato di spionaggio. La Cina promette ritorsioni contro Washington.
Restano in denaro invece i titoli legati alle criptovalute, dopo che il bitcoin nella notte ha superato i 73 mila dollari (attualmente 72.456).
Dollaro in lieve calo, rally del petrolio
L’inflazione si conferma coriacea negli Stati Uniti, ma non così tanto da far slittare ulteriormente le previsioni di mercato su un primo taglio dei tassi da parte della Fed, visto ancora a giugno.
In questo contesto oggi l’indice del dollaro è in leggero ribasso, mentre gli investitori si preparano ai dati Usa di domani sulle vendite al dettaglio, sui prezzi alla produzione e sulle richieste di sussidi di disoccupazione, in cerca di ulteriori prove del rallentamento dell’economia.
L’euro cambia in progresso intorno a 1,094.
Tra le materie prime corre il petrolio: il Brent, maggio 2024, sale del 2,2% a 83,72 dollari al barile; il greggio texano segna +2,4%, 79,46 dollari al barile.
Torna a brillare l’oro e lo spot gold è in rialzo dello 0,6% a 2.172,43 dollari l’oncia.