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Borsa chiusura 12 marzo: inflazione Usa ancora alta ma non frena l’euforia dei listini azionari

Imagoeconomica

L’inflazione statunitense di febbraio sale al 3,2% ed è un po’ più alta del previsto (3,1%), ma non spegne la fiamma dei mercati, alimentata dal brillante andamento degli utili aziendali. Tanto più che il dato non sembra incidere molto sulle previsioni dei trader, che vedono ancora un primo taglio dei tassi negli Usa e in Europa nel mese di giugno.

Europa tonica, Milano regina

Le borse continentali chiudono così in rialzo, con l’andamento pomeridiano che si è allineato al passo momentaneamente sostenuto di Wall Street (S&P 500 +1%).

Piazza Affari è la migliore, +1,32% e mette nel mirino 34 mila punti base, conquistando quota 33.753. A sostenere il rally della borsa milanese oggi sono state in primo luogo le banche, su cui gli acquisti sono tornati massicci a partire dalle candidate a un possibile consolidamento nel settore, Mps +4,93% e Bper +3,04%. Bene Intesa +2,31% e Unicredit +2,29%. Una serie positiva di trimestrali ha inoltre orientato l’umore al bel tempo.

Il clima è stato spumeggiante anche a Francoforte, che sale dell’1,17%, consegnando anche alla zona euro una buona notizia sul fronte dell’inflazione, scesa in Germania a febbraio al 2,5% dal 2,9% di gennaio (secondo l’ufficio di statistica Destatis, che ha confermato la stima preliminare). Si tratta del valore più basso da giugno 2021.

In scia Parigi +0,84%, Amsterdam +1,01%, Madrid +0,49%. Londra ha spinto l’acceleratore fino a +1,04%. La sterlina oggi ha rallentato leggermente dopo essersi apprezzata negli ultimi tempi contro dollaro, su attese di una politica monetaria inglese più cauta rispetto a Bce e Fed. Le previsioni vedono la BoE in allentamento sui tassi solo nel mese di agosto.

Wall Street guarda il bicchiere mezzo pieno

Uno sguardo a Wall Street, a fine mattinata, consente di vedere gli indici principali in crescita a partire dal Nasdaq +1%.

A infondere fiducia potrebbe contribuire l’ottimismo degli analisti sull’outlook 2024. Secondo Bank of America, i titoli statunitensi stanno entrando in un circolo virtuoso dopo un’altra positiva stagione delle trimestrali e prevedono che l’utile per azione delle società sullo S&P 500 salirà del 12% annuale. Stimano poi una crescita dell’economia del 2,7% nel 2024, quasi il doppio rispetto alla precedente stima

Tra i titoli che sono oggi in evidenza: Oracle +11,5%, è il migliore sullo S&P 500, dopo una trimestrale superiore alle attese; Boeing -2,8%, tra i peggiori in quanto il dipartimento di Giustizia statunitense ha aperto un’inchiesta penale sull’incidente avvenuto, a gennaio, a bordo di un 737 Max 9 dell’Alaska Air; Southwest Airlines, -11,5%, in maglia nera, poiché dovrà ridurre le sue previsioni per l’anno visti i ritardi nella consegna degli aerei dal parte del suo unico fornitore, Boeing.

Rimbalza Nvidia +5,1%.

L’inflazione Usa sostiene il dollaro e zavorra l’obbligazionario

L’indice del dollaro è in tiepido rialzo al momento (+0,19%), dopo essersi rafforzato in misura più consistente in corrispondenza dell’uscita dei dati sui prezzi al consumo.

Questi sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente, in linea con le attese, dopo il +0,3% di gennaio. Su base annuale, come detto, la crescita è stata invece del 3,2% con il consensus fermo al 3,1%. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è salito dello 0,4%, contro attese per un +0,3%, dopo il +0,4% di gennaio. Rispetto a un anno prima è +3,8%, dopo il 3,9% di gennaio e contro attese per un rallentamento al 3,7%. Le tensioni sui prezzi nel periodo in esame si sarebbero riversate prevalentemente sui prezzi della benzina e sugli alloggi.

“Questo dato è appena sufficiente a mantenere stabili le aspettative di un taglio dei tassi per giugno, ma un altro dato simile il mese prossimo farebbe slittare il primo taglio alla seconda metà dell’anno, mettendo in discussione la narrativa dell’atterraggio morbido”, ha detto a Reuters Seema Shah, chief global strategist di Principal asset management. Secondo lo strumento FedWatch del Cme, gli operatori vedono ora il 70% di possibilità che il primo taglio dei tassi avvenga a giugno, dal 71% prima del rapporto sull’inflazione.

Il cambio euro-dollaro risulta in ogni caso poco mosso intorno a 1,091.

Sono invece sotto pressione i T-Bond, che vedono prezzi in calo e tassi in rialzo. In particolare il Treasury decennale mostra un rendimento del 4,151% in crescita dell’1,13% rispetto alla chiusura di ieri.

Tra le materie prime il petrolio si apprezza in misura frazionale. L’Opec ha confermato che la domanda mondiale di oro nero dovrebbe continuare a crescere “in modo robusto” nel 2024, trainata dalla Cina e alimentata dal trasporto aereo.

Le prese di profitto zavorrano l’oro, che perde quasi lo 0,9% per un prezzo di 2163,48 dollari l’oncia.

Realizzi sul bitcoin, che tratta poco sotto 72mila dollari.

Piazza Affari: Lazio cauta dopo le dimissioni di Sarri; Tim fallisce il rimbalzo

Piazza Affari archivia un’altra seguita positiva. Fuori dal paniere principale persino la Lazio azzera le perdite e sale dello 0,61%, dopo la notizia delle dimissioni dell’allenatore Maurizio Sarri. Una mossa che arriva dopo la sconfitta contro l’Udinese, la quarta di fila per il club biancoceleste tra campionato e Champions League. La parola passa ora al presidente Claudio Lotito che dovrà decidere decidere se accettare o respingere le dimissioni del tecnico.

Sul Ftse Mib sono tanti i titoli sotto i riflettori. Amplifon, +2,58%, è tra i migliori del giorno, grazie alle stime positive della concorrente danese Demant che ha rivisto al rialzo la previsione di crescita del mercato degli apparecchi acustici al 4-6% annuo contro il 2-5% precedente.

Nel lusso rialza la testa Cucinelli +2,41%.

I titoli che hanno presentato i loro numeri non compaiono nella top ten del listino, ma hanno mostrato conti positivi.

A2a, -0,24%, ha presentato utile netto e dividendo 2023 generalmente migliori delle attese, anche se i target del nuovo piano industriale sono sostanzialmente in linea con le aspettative.

Italgas, -0,09%, ha chiuso il bilancio del 2023 con una crescita dell’11,1% dell’utile netto adjusted, al netto delle poste straordinarie. Nella stessa misura sale la cedola per gli azionisti, a 0,35%, +11%.

Leonardo, +0,81, dopo una mattinata brillante animata dalla guidance 2024 e dai target del piano al 2028 superiori alle stime degli analisti.

Generali, +0,54%, trova una positiva accoglienza dei conti 2023 da parte del mercato, piuttosto freddo oggi con i titoli del settore.

Tra le blue chip in rosso ci sono Erg -1,8%, Iveco -1,25% e Inwit -0,91%, Unipol -0,81%.

Fallisce il rimbalzo Telecom, che perde lo 0,47%. Laconica Giorgia Meloni sul dossier relativo alla società e alla vendita della rete: “ci stiamo lavorando, è molto complesso”, ha risposto a chi le ha chiesto se sia preoccupata che la recente reazione negativa del mercato possa destabilizzare il titolo.

Spread sotto i 130 punti

La seduta è favorevole anche ai titoli di Stato.

Lo spread tra Btp e Bund di durata decennale arretra a 129 punti base (-4%).

La carta italiana vede il rendimento scendere al 3,6% (dal 3,6% di ieri), mentre quella tedesca sale al 2,31% (dal 2,28%).

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