Condividi

Borsa chiusura 12 luglio: la Francia regina d’Europa. Banche Usa non convincono Wall Street, Nasdaq in ripresa

Continua il recupero della Borsa francese che oggi conquista la vetta d’Europa con più fiducia sulla soluzione della crisi politica. Negli Usa banche con utili oltre le attese ma in rosso a Wall Street e Big Tech in recupero

Borsa chiusura 12 luglio: la Francia regina d’Europa. Banche Usa non convincono Wall Street, Nasdaq in ripresa

Le borse europee chiudono la seconda settimana consecutiva di guadagni, con un’ultima seduta in rialzo guidata dal rally di Parigi (+1,27%) e confortate dall’avvio tonico di Wall Street, dopo i nuovi dati sull’inflazione Usa e le prime trimestrali delle grandi banche americane. Arretra il dollaro.

Onda verde in Europa

Piazza Affari sale dello 0,77%, a 34.580 punti base, guidata da Iveco +2,37%, mentre utility e banche sono contrastate.

A guidare l’onda verde in Europa è Parigi che, dopo la grande paura elettorale del primo turno, sta recuperando terreno, oggi i migliori sul Cac 40 sono i titoli del lusso.

Brilla Francoforte +1,16%, con Lufthansa in timido progresso (+0,45%), dopo aver tagliato le stime per l’intero anno.

Si riprende la scena a Amsterdam, +0,95% con il ritorno degli acquisti sui titoli tecnologici, chiudono bene Madrid +0,7% e Londra +0,37%.

Tra i settori migliori del giorno in Europa c’è l’energia, anche se il petrolio ha rallentato il passo nel corso della giornata, Brent +0,26%, 85,64 dollari al barile.

Wall Street, Nasdaq in recupero, banche deboli dopo le trimestrali

Wall Street si muove in deciso progresso a fine mattinata, dopo che ieri Nasdaq e SP500 sono finiti in rosso, interrompendo una lunga scia di record, con gli investitori che hanno optato per una rotazione vendendo i titoli delle mega tech per rivolgersi a quelli delle medie imprese. Oggi il sereno è già tornato sui tecnologici, in deciso rialzo; rimbalza Tesla, +3,5%, dopo le perdite di ieri.

A calamitare l’attenzione sono inoltre i risultati del secondo quarto dell’anno di alcune grandi banche, che inaugurano la stagione delle trimestrali. Nonostante alcuni ottimi conti l’andamento dei titoli è debole. Citigroup perde il 2,5%, anche se ha mostrato risultati superiori alle attese, profitti e ricavi in aumento, rispettivamente del 10% e del 4%.

JPMorgan cede l’1,13%, anche se la trimestrale è brillante. C’è da dire che il titolo, da inizio anno, ha guadagnato circa il 20%.

Wells Fargo perde quasi l’8% ed è il peggiore dello S&P 500 dopo risultati e previsioni deludenti.

Restano sullo sfondo i grandi temi internazionali e i persistenti dubbi sulla capacità di Joe Biden di correre nuovamente per la Casa Bianca, anche se il presidente continua a resistere a chi gli chiede di fare un passo indietro.

Per quanto riguarda la pagina macroeconomia i prezzi alla produzione di giugno appaiono superiori alle attese (+0,2% mese, contro +0,1% atteso, +2,6% annuo, stime a +2,3%), ma non in misura tale da deprimere le scommesse su un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed, salite ieri sulla scia di prezzi al consumo in rallentamento in misura maggiore alle stime.

Dollaro debole

Sotto osservazione resta il mercato valutario, che vede un dollaro in ribasso anche oggi.

I riflettori sono puntati soprattutto sulle yen, che ieri pomeriggio e nella notte ha mostrato uno spettacolare recupero contro il biglietto verde, inducendo il sospetto di un intervento della banca centrale nipponica. “I dati sulle operazioni giornaliere della BoJ – scrive Reuters – suggeriscono che la banca centrale ha speso tra i 3.370 e i 3.570 miliardi di yen per acquistare lo yen ieri, a meno di tre mesi dall’ultima incursione della banca centrale nel mercato”. Anche oggi la valuta giapponese recupera terreno, per un cambio in area 157,78.

L’euro si apprezza e riporta il cross con il dollaro oltre 1,09. La sterlina si mantiene intorno ai massimi di un anno.

Piazza Affari, banche in ordine sparso

Piazza Affari si apprezza oggi nonostante gli investitori abbiano trascurato titoli di peso, come quelli di alcune banche e utility.

Cedono terreno A2a -0,79%, Prysmian -0,73%, Mediobanca -0,69%, Pop di Sondrio -0,57%, Bper -0,46%, Unipol -0,41%. Le big Intesa e Unicredit sono invece ampiamente positive (rispettivamente +0,79% e +1,31%).

Il podio del listino è per Iveco, Moncler +1,96%, Amplifon +1,73%. Saipem, +1,6%, si è giocato la maglia rosa fino alle ultime pedalate dopo l’accordo quadro con BP Exploration (Caspian Sea) per attività offshore nel Mar Caspio, per un valore complessivo stimato in circa 300 milioni di dollari, di cui 250 milioni per la quota della oil service italiana.

Nel settore energia si apprezza Enel +1,41%. Bene Stm, +1,67%.

Nell’auto Stallantis sale dello 0,41%. Oggi il Sole 24 ore scrive che il governo di Giorgia Meloni sta valutando se rilevare alcuni marchi automobilistici (in disuso) di proprietà dell’azienda italo francese e di offrirli a case cinesi per incoraggiarle a produrre nel nostro paese. Il piano riguarderebbe i marchi Innocenti e Autobianchi, entrambi dismessi negli anni Novanta e famosi per modelli come la Mini in versione italiana, A112 e Y10.

Fuori dal paniere principale Bff bank guadagna il 11,35%, dopo aver comunicato ieri sera l’invio del riscontro a Banca d’Italia a proposito dei rilievi emersi sulla classificazione crediti, sulla governance e sulle prassi aziendali in materia di remunerazione e annunciati con i risultati del primo trimestre 2024.

Spread stabile

Resta il sereno sul mercato secondario: lo spread tra Btp e Bund 10 anni chiude a 133 base, con tassi in leggerissima crescita (Btp 3,8%).

Commenta