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Borsa chiusura 11 giugno da brividi: la Francia è l’epicentro della crisi europea ma la maglia nera è Milano. Spread in tensione

Il terremoto politico che ha colpito la Francia sta allarmando i mercati finanziari europei e quella di Milano è la Borsa che ne fa maggiormente le spese per la dimensione del debito pubblico. Il Ftse Mib perde quota 34 mila e le banche, che hanno tanti Btp in banca, sono quelle che soffrono di più. Lo spread vola a 150 pb e poi ritraccia a 140. Gli Usa aspettano i nuovi dati sull’inflazione e le mosse della Fed che però non taglierà i tassi. Per ora

Borsa chiusura 11 giugno da brividi: la Francia è l’epicentro della crisi europea ma la maglia nera è Milano. Spread in tensione

listini europei chiudono in profondo rosso, con gli investitori che preferiscono andare nuovamente all’incasso dopo l’esito delle elezioni europee e l’avanzata delle destre che alimenta molte incertezze politiche e geopolitiche.

L’avvio fiacco di Wall Street non ha fornito grande supporto alle piazze del Vecchio Continente, nell’attesa della conferenza stampa di Jerome Powell, domani al termine della riunione della Federal Reserve e dell’uscita dei nuovi dati sull’inflazione. I listini trattano comunque a livelli molto alti e ieri, nonostante la volatilità, S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso ai massimi storici. Si vedrà nelle prossime ore se avrà un effetto sul mercato a stelle e strisce il verdetto di colpevolezza per Hunter Biden, “first son”, che rischia fino a 25 anni di carcere per aver acquistato un’arma nonostante la dipendenza da droghe.

Tra i singoli titoli a stelle e strisce vola Apple, +5,35%, dopo una partenza in sordina e la presentazione fatta ieri dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei nuovi prodotti.

Mercoledì nero in Europa, Milano è sotto i 34 mila punti

Le borse europee archiviano un’altra seduta difficile: Piazza Affari, al terzo calo consecutivo, è la peggiore con un tonfo dell’1,93% che porta il Ftse Mib sotto i 34mila punti base (33.874), soprattutto a causa delle vendite su banche e utility.

Le perdite dei titoli finanziari si fanno sentire anche a Madrid -1,56%, mentre i danni sono più limitati a Francoforte -0,7% e Amsterdam -0,37%.

Londra cede l’1,01%, guardando soprattutto all’aumento della disoccupazione, unito alla crescita dei salari oltre le attese.

Parigi arretra con le elezioni, mentre lo spread si allarga ancora

Parigi perde anche oggi oltre un punto percentuale (-1,33%), mentre il quadro politico si va complicando dopo che il presidente Emmanuel Macron ha sciolto il parlamento e convocato le elezioni nazionali. Oggi a sorpresa, Le Figaro ha rivelato che i Républicains, eredi dei gollisti, hanno stretto un accordo con il partito di Marine Le Pen e di Jordan Bardella.

Macron ha detto che non si dimetterà a fronte di qualunque verdetto dei cittadini, chiamati a votare il 30 giugno e 7 luglio.

Gli effetti dell’incertezza colpiscono in ogni caso i titoli di Stato, con lo spread tra Oat e Bund di durata decennale, che sale per il secondo giorno quasi dell’8% (a 61 punti base) e il rendimento del titolo francese al 3,21%.

Spread Btp-Bund a 150 punti, poi si è abbassato

La carta italiana non se la passa meglio ed è la prima a pagare pegno in un contesto europeo meno coeso a causa dell’enorme peso del debito pubblico.

Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata si allarga oggi ulteriormente oltre i 140 punti base (dopo aver sfiorato i 150) e il tasso si consolida oltre il 4% (a 4,02%), contro il 2,6% del titolo tedesco.

Dal fronte Bce si registra l’atteggiamento “falco” del capo economista di Eurotower, secondo il quale le pressioni inflazionistiche nella zona euro rimangono abbastanza forti da indurre la Banca centrale a mantenere i tassi di interesse alti più a lungo delle attese per limitare la crescita economica.

Si rafforza il dollaro alla vigilia della Fed

Molte speranze del mercato su un rapido allentamento monetario su entrambe le sponde dell’Atlantico sono andate deluse in questi mesi. La Bce ha attuato un “taglietto” di 25 punti base la scorsa settimana, mentre la banca centrale americana, domani, comunicherà quasi certamente un costo del denaro invariato. L’umore del mercato dipenderà piuttosto dalle proiezioni economiche aggiornate, dal “dot plot”, unitamente all’andamento dei prezzi al consumo nel mese di maggio.

Al momento il dollaro attende gli esiti del meeting con andamento tonico e si apprezza ulteriormente contro l’euro in area 1,072.

Il biglietto verde si rafforza anche contro lo yen (157,37), tenendo conto che anche la banca centrale del Giappone definirà la sua politica monetaria venerdì.

Piazza Affari, tempesta di vendite sulle banche

Una tempesta di vendite si è abbattuta oggi sulle banche italiane, con gli investitori che hanno scelto i realizzi dopo gli ampi guadagni dei titoli nel recente passato, sostenuti dagli alti tassi d’interesse.

Sul Ftse Mib sono quindi in profondo rosso Mps, -4,93% e Banco Bpm -4,35%, su cui Morgan Stanley ha ridotto la raccomandazione a “Equal-weight” da “Overweight”, ma alzando il prezzo obiettivo a 7,7 euro da 7,1 euro.

La seduta è stata pesante anche per Unicredit -3,75%, Bper -3,61%, Intesa -2,56%.

Nell’industria si distingue negativamente Leonardo -4,47%. Nel settore oil il titolo peggiore è Saipem -4,13%. Arretrano le utility a partire da Hera, -3,27%, dopo la buona performance della vigilia.

A fine giornata sono solo due i titoli positivi sul listino principale: Brunello Cucinelli (+0,92%) e Amplifon (+0,6%).

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