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Borsa chiusura 10 giugno: il voto europeo zavorra la Francia ma anche il resto d’Europa, lo spread sale, l’euro cede

Le Borse europee recuperano nel finale, ma chiudono sotto la parità. Pesante Parigi dopo il terremoto elettorale. Sul Cac 40 crollano le banche, a Piazza Affari vendite su Telecom Italia, Wall Street contrastata.

Borsa chiusura 10 giugno: il voto europeo zavorra la Francia ma anche il resto d’Europa, lo spread sale, l’euro cede

Le Borse della zona euro chiudono deboli, ma limitano le perdite al termine della seduta, dopo aver assistito in giornata a un’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato e a un calo della moneta unica, all’indomani delle elezioni europee in cui l’estrema destra ha trionfato in Francia e Germania, mentre in Italia si è rafforzata la coalizione di governo guidata da Giorgia Meloni e dal suo partito FdI, erede della tradizione della fiamma tricolore.

Parigi perde l’1,35% e guida i ribassi

Piazza Affari arretra dello 0,34%, dopo essere arrivata a perdere l’1% a metà giornata. È sulla Senna però che si sono registrati i danni maggiori, con Parigi che cede l’1,35% (ma era arrivata a -2%) soprattutto a causa delle vendite sulle banche, dopo che il presidente Emmanuel Macron ha cercato di uscire dall’angolo politico sciogliendo il parlamento francese e indicendo nuove elezioni.

Francoforte, -0,32%, regge meglio l’onda d’urto, nonostante il partito del cancelliere Olaf Scholz sia scivolato sotto il 14%.

Proseguendo: Madrid -0,41% e Amsterdam +0,11%. Fuori da Eurolandia Londra -0,18%.

Cauta Wall Street nella settimana della Fed

Oltreoceano è misto l’andamento di Wall Street a metà seduta (DJ -0,1%; S&P 500 +0,08%; Nasdaq +0,29%), nel primo giorno di contrattazioni di un’altra settimana campale in tema di banche centrali. Mercoledì si chiuderà la riunione della Federal Reserve, che dovrebbe lasciare i tassi invariati (al 5,25%-5,50%), ma fornendo proiezioni economiche e di politica monetaria aggiornate che potrebbero offrire nuovi indizi agli investitori sulle prospettive per il resto dell’anno.

Sempre mercoledì usciranno i dati Usa sull’indice dei prezzi al consumo di maggio e il giorno dopo sarà il turno dei prezzi alla produzione. 

In ambito azionario Nvidia sale dell’1,27%, dopo un avvio in ribasso, sulla scia di un frazionamento 10 titoli a 1 entrato in vigore dopo la chiusura dei mercati di venerdì, spostando il focus sulle possibilità di inclusione nel Dow delle blue-chip.

Trema l’euro

A fare le spese del terremoto politico europeo, che ha scosso in primo luogo l’asse Parigi-Berlino, è proprio la moneta unica che tratta ai minimi da un mese e vede al momento un cambio con il dollaro in area 1,074. L’euro arretra anche contro le altre principali valute a causa dell’avanzata delle forze euroscettiche, benché la cosiddetta “maggioranza Ursula”, formata dalle forze europeiste, mantenga sulla carta una prevalenza seppur più risicata.

Sale lo spread; rendimenti Btp ai massimi di sei mesi

Un altro campanello d’allarme per l’Europa arriva dallo spread tra decennale italiano e tedesco, ritenuto una sorta di cartina al tornasole della propensione al rischio nell’area.

Oggi il differenziale tra Btp e Bund di durata decennale si è impennato fino a 140 punti base per chiudere a 137 punti. Sono saliti anche i rendimenti, soprattutto quelli della carta italiana, che hanno toccato i massimi da sei mesi. Per il titolo a 10 anni in chiusura il tasso è indicato al 4,02%, contro il 2,65% del Bund.

Le vendite si sono abbattute in maniera generalizzata anche su tutti gli altri titoli di Stato del blocco.

In particolare il decennale francese ha visto lo spread allargarsi del 10% e il tasso salire al 3,21%. Un balzo che arriva a pochi giorni dal lieve taglio del rating da parte di S&P. 

Si rafforza il petrolio

La seduta è al momento favorevole al petrolio, che vede rafforzarsi i future di Brent e Wti. Con il primo che tratta in crescita dell’1,85% oltre 81 dollari al barile e il greggio texano che guadagna circa il 2%, 77,06 dollari al barile.

Piazza Affari, reagiscono i titoli energetici

In Piazza Affari hanno ritrovato oggi la spinta giusta i titoli energetici. Rialzano infatti la testa le utility e si apprezzano i titoli oil, mentre Leonardo (+0,95%) si mantiene vivace.

Tra le blue chip migliori del giorno figurano quindi Hera +1,36%, Tenaris +0,84%, Italgas +0,85%, Eni +0,83%. Bene anche Iveco +1,31%.

I maggiori ribassi del giorno sono per Cucinelli -2,49%, Telecom -2,58%, Nexi -2,55%, Moncler -1,85%.

Il rosso colora negativamente anche la seduta delle banche a partire da Pop di Sondrio -1,34% e Bper -1,34%.

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