L’inflazione statunitense, più alta delle attese, mette la briglia ai listini europei, che chiudono contrastati una seduta partita con un certo brio.
Piazza Affari trova un rimbalzino e si apprezza dello 0,28% a 34.039 punti base, grazie agli acquisti sulle banche a partire da Mps (+4,83%) in odore di matrimonio nel corso di quest’anno. I titoli tecnologici sostengono Amsterdam +0,64%, sulla scia dei risultati del produttore taiwanese di chip Tsmc. Sono piatte Francoforte e Parigi, Londra si apprezza dello 0,32%, Madrid cede lo 0,38%. Sull’azionario europeo svetta il produttore di cioccolato Barry Callebaut, +10,24%, che festeggia un balzo degli utili sulla spinta del rialzo dei prezzi del cacao.
Il bilancio di giornata è così in chiaroscuro, tenendo conto che anche i listini asiatici hanno sofferto a seguito del taglio di Fitch, a negativo da stabile, dell’outlook della Cina. In controtendenza Hong Kong (+1,85%), grazie alla spinta di Alibaba (+4,89%).
Wall Street in rosso, sale l’inflazione di marzo
Oltreoceano Wall Street si muove in ribasso, pur mostrando un parziale recupero dopo l’emotiva reazione per la crescita dei prezzi al consumo nel mese di marzo superiore alle attese (+3,5%, contro +3,2% di febbraio e +3,4% stimato). Un dato ancora lontano dall’obiettivo del 2% della Federal Reserve che, a questo punto, difficilmente agirà sui tassi nella riunione di giugno. I trader puntano ora sul mese di settembre e gli analisti scommettono su due riduzioni del costo del denaro nel 2024, da un quarto di punto ciascuna, per un totale dello 0,50%. Nuovi lumi potranno arrivare più tardi dalla lettura dei verbali dell’ultima riunione della Fed.
Sull’azionario di New York riprende quota Nvidia (+2,05%), dopo le recenti perdite che le sono costate circa il 10% per la chiusura negativa di cinque sedute su sei. Dopo i guadagni asiatici, Alibaba sale anche a WS dopo che ieri il cofondatore della società, Jack Ma, ha scritto una lunga nota ai dipendenti, esprimendo il proprio sostegno agli sforzi di ristrutturazione del gigante di internet – una mossa inconsueta da parte del miliardario, che ha trascorso gli ultimi anni lontano dai riflettori. Bene anche Delta Air Lines, ottimista per il trimestre in corso.
Domani la parola passa alla Bce, intanto la Banca centrale del Canada lascia i tassi invariati
Domani i riflettori si sposteranno sulle Bce, da cui non si attendono sorprese sui tassi, ma saranno interessanti le dichiarazioni successive alla riunione di politica monetaria per capire l’atteggiamento di Eurotower sul futuro. Per restare in ambito banche centrali si segnala che la banca neozelandese ha mantenuto i tassi invariati al 5,5% e lo stesso ha fatto poco fa la banca del Canada, che ha confermato i tassi al 5%. Secondo l’istituto è necessario attendere conferme sui progressi dell’inflazione, ma gli esperti ora riducono le probabilità di un taglio a giugno al 40% dal 70% precedente.
Salgono i rendimenti dei T-Bond e il dollaro
Il dato sull’inflazione influisce negativamente sul mercato dei titoli di Stato a stelle e strisce, che vedono prezzi in ribasso e rendimenti in rialzo, con il decennale che si muove su un tasso del 4,5%.
Le nuove previsioni sulle mosse della banca centrale americana si riflettono inoltre sul dollaro, che tratta in netto progresso contro le principali valute. L’euro perde quasi un punto percentuale, per un cambio intorno a 1,075.
Tra le materie prime si ridimensionano i prezzi dell’oro e sono poco mossi quelli del petrolio (il Brent è poco sotto i 90 dollari al barile).
Piazza Affari, bene le banche; Enel in ribasso dopo la tragedia di Suviana
In Piazza Affari il bilancio di giornata è positivo soprattutto grazie alle banche, che hanno trovato spunti di ottimismo nella prospettiva di tassi più alti più a lungo.
Monte Paschi guida la fila, sulle attese di operazioni di aggregazione anche alla luce delle dichiarazioni del ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale il 2024 dovrebbe essere l’anno “buono” per trovare partner strategici per l’istituto senese.
In scia si collocano Popolare di Sondrio +3,44%, Banco Bpm +2,28%, Bper +1,78%, Unicredit +1,25%. Il tema privatizzazioni scalda Poste +1,69%.
Tra i titoli oil è in evidenza Saipem +2,48%, mentre nel settore auto brilla Ferrari +1,23%. Bene Interpump +1,41%.
Tra le blue chip maggiormente negative oggi c’è Enel, -2,16%, dopo la tragedia che ha colpito l’impianto di Bargi, all’interno del lago artificiale di Suviana, sull’Appennino bolognese. Per banca Akros la centrale idroelettrica, costruita a metà degli anni Settanta, ha una capacità di 330 MW a fronte di una capacità complessiva idroelettrica di Enel in Italia pari a 12.998 MW. Equita ipotizza un impatto negativo a livello di Ebitda di 20 milioni di euro qualora venga meno il totale della produzione in un anno. “Questo valore non include i rimborsi assicurativi e la continuità operativa di uno dei due gruppi”.
L’amministratore delegato del colosso elettrico Flavio Cattaneo, in una telefonata al sindaco di Bologna Matteo Lepore, ha detto che Enel non abbandonerà Suviana e tutto il circondario. In una nota del comune si legge che Enel “ricostruirà quello che occorre e starà vicino al territorio e a tutta la comunità colpita, oltre ovviamente alle famiglie dei lavoratori coinvolti”.
Tra le utility perde quota Italgas -2,81%. Secondo il Corsera la società avrebbe inviato una proposta preliminare per acquisire 2i Rete Gas, controllata dal fondo infrastrutturale F2i, con un’operazione che valorizzerebbe la società 4-5 miliardi.
Inoltre proseguono sulla via dei ribassi, dopo lo scivolone di ieri, Amplifon -4,03% e Iveco -2,03%. Realizzi su Diasorin -2,23%.
Fuori dal paniere principale Ferragamo cede il 4,85%, appesantita dalla sforbiciata di Jp Morgan, che ha tagliato il prezzo obiettivo a 9,50 euro da 10,5 euro precedente.
Spread stabile
Nonostante qualche sbandamento chiude una seduta moderatamente positiva la carta italiana: lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è indicato a 135 punti base, con tassi solo in lieve rialzo, rispettivamente al 3,76% e 2,41%.