Con un colpo di coda i listini europei chiudono l’ultima seduta della settimana in buon rialzo, anche se il bilancio complessivo dell’ottava resta negativo. A animare gli acquisti nella seduta odierna sono state alcune trimestrali e il rally di Wall Street, in scia a un rapporto sul lavoro nettamente sotto le attese. Permane però sul mercato una certa volatilità in un contesto geopolitico sempre più teso e con le elezioni presidenziali Usa alle porte.
Piazza Affari guadagna l’1,15% e sale a 34.676 punti base grazie alle banche, tutte in gran spolvero dopo la promozione delle big, Unicredit (+3,55%) e Intesa (+2,45%) da parte di Fitch. Il settore tra l’altro è sostenuto dalla performance di Société Générale (+3,56%) a Parigi, a seguito della brillante trimestrale presentata ieri. Così il Cac 40 si apprezza dello 0,8% e sono in zona Francoforte +1,05%, Londra +0,83%, Amsterdam +1,08%, Madrid +1,39%.
Il lavoro negli Usa cresce meno delle attese, si spera in una Fed colomba
A dare brio alla giornata ha contribuito soprattutto il rapporto di ottobre sul lavoro non agricolo negli Stati Uniti: i posti creati sono stati molto meno di quanto stimato (12 mila contro centomila) a causa del fermo per gli uragani e per alcuni scioperi. La notizia è cattiva per l’economia a stelle e strisce e per la candidata democratica alle presidenziali Kamala Harris, è però una notizia buona nel momento in cui fa pendere la bilancia delle scommesse su quanto farà la Fed a favore di due tagli dei tassi da 25 base ognuno entro fine anno. Una sforbiciata, la prossima settimana, è data praticamente per certa. Inoltre nel rapporto si vede che la disoccupazione è rimasta al 4,1% e questa stabilità induce gli esperti a pensare che la risicata crescita del lavoro sia frutto di un quadro eccezionale, dovuto appunto agli eventi climatici e alla lunga lotta sindacale in Boeing, che tra l’altro oggi guadagna quasi il 4%, dopo un accordo sul nuovo contratto, che sarà votato dagli iscritti al sindacato lunedì.
Nell’azionario vola Amazon (+7%) dopo la trimestrale presentata ieri sera; è al palo invece Apple (-1,74%) che nel trimestre ha stupito positivamente con le vendite, ma non con quelle relative al mercato cinese. Beneficiano L’effetto conti spinge al rialzo Intel, Chevron ed Exxon.
Petrolio in rialzo con nuove tensioni Iran-Israele
I titoli petroliferi oggi beneficiano della crescita dei prezzi del greggio, che si apprezza sulle rinnovate tensioni tra Iran e Israele, con Teheran che si prepara a una risposta brutale dopo gli attacchi subiti la scorsa settimana. Gli 007 israeliani ritengono che l’aggressione degli iraniani muoverà dall’Iraq, forse anche prima delle elezioni presidenziali Usa del 5 di novembre.
Il Wti sale al momento dell’1,5%, a 70,30 dollari al barile. È analogo l’incremento del prezzo del Brent, che tratta ora a 73,85 dollari.
Sul mercato dei cambi il dollaro mantiene una buona intonazione. L’euro perde poco meno dello 0,3% e cambia intorno a 1,085.
Piazza Affari, onda verde sul Ftse Mib
Il listino di Piazza Affari oggi è stato investito da un’onda verde. Quasi tutte le blue chip sono in rialzo, con l’eccezione di Stm -0,68%, frenata dai risultati della cliente Apple.
Lievi ribassi anche per A2a -0,52%, Finecobank -0,48%, Diasorin -0,34%, Prysmian -0,34%, Moncler -0,16%.
La top ten del listino è ricca invece di titoli bancari: in scia a Unicredit e Intesa, si apprezzano Banco Bpm +2,55%, Bper +1,71%, Mps +1,51%, Popolare di Sondrio +1,6%.
Nel settore oil archiviano una seduta tonica Saipem +1,74%, Tenaris +1,49%, Nell’industria è in evidenza Interpump +1,76%, mentre le crescenti tensioni geopolitiche alimentano gli acquisti sul titolo dell’azienda della difesa Leonardo +1,55%.
Spread stabile
Dopo le recenti tensioni migliora il quadro dell’obbligazionario. Lo spread tra Btp e Bund, entrambi di durata decennale, sale appena a 128 punti base. Scendono però leggermente i tassi e il titolo italiano in chiusura è indicato al 3,68%.