Nelle minute dell’ultima riunione della Bce, fa notare Reuters, non si fa cenno al rapporto tra euro e dollaro. Eppure, proprio nelle ultime settimane ha preso consistenza la prospettiva del sorpasso della valuta Usa sulla moneta unica, trattata stamane a 1,015, ai minimi da vent’anni. Nel corso del 2022 il calo è stato del 10%, con effetti rilevanti.
La moneta unica scivola a 1,015, spread a 203
Per quanto riguarda l’inflazione, si calcola che ogni punto di svalutazione abbia un effetto sul carovita pari allo 0,1%. E non è difficile prevedere che la tendenza sia destinata a proseguire: gli Stati Uniti si accingono ad aumentare ancora i tassi (75 punti a fine mese, altri 50 a settembre) e la Bce replicherà con un aumento di 25 punti a luglio, ma solo a settembre chiuderà la stagione dei tassi negativi per i depositi presso la Bce.
Nel frattempo, sale la sensazione che sarà assai difficile liberarsi dal ricatto sull’energia, una spada di Damocle che, combinata con il rischio “frammentazione”, impone all’area euro una politica di tassi deboli, rimedio parziale alla recessione. Di qui la sensazione dei mercati che la corsa al dollaro sarà il fattore dominante di agosto, a meno che la prossima campagna delle trimestrali non faccia piovere su Wall Street una raffica di cattive notizie.
Tokyo positiva, stimoli in arrivo per l’economia cinese
Il rialzo delle Borse asiatiche è stato frenato nella notte dalla notizia dell’attentato ai danni dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, raggiunto da due proiettili durante un comizio elettorale. Al momento, la Borsa giapponese sale dello 0,8% (+2,8% il bilancio settimanale).
Intorno alla parità l’Hang Seng di Hong Kong (-1% la settimana). In rialzo dello 0,2% il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen, l’indice chiude la settimana in lieve ribasso. Il Ministero delle Finanze di Pechino sta lavorando a un super programma di finanziamento di nuove opere infrastrutturali: alle autorità locali sarà permesso di indebitarsi fino a 1.500 miliardi di yuan (220 miliardi di dollari) attraverso l’emissione di bond speciali. I prestiti dovrebbero godere di una via preferenziale ed agevolata, in modo da chiudere la raccolta entro la fine dell’anno.
Il Kospi di Seul guadagna lo 0,7% (+2% la settimana, illuminata dalle stime al rialzo di Samsung), BSE Sensex di Mumbai +0,3%.
Milano vive la miglior seduta da marzo, recupera l’Eurostoxx
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità: il future dell’EuroStoxx50 segna un lieve calo dopo una seduta brillante; l’indice (+1,8%, a 3.622 punti) ha ripreso i livelli dei precedenti minimi di marzo, confermando la bontà dei supporti verso 3.434 punti, dove transita la media mobile di lungo periodo.
Anche Milano (+3% a 21.558 punti) ha messo a segno la miglior seduta da quattro mesi.
Lo spread riparte stamane da 203 punti: Il rendimento del Btp sale stamane al 3,29%, poco più del Bund (1,24%).
La sterlina reagisce in rialzo (1,20 53 sul dollaro +0,22%) alle dimissioni di Boris Johnson.
Vola il Nasdaq, riflettori sul mercato del lavoro
I future di Wall Street sono in calo nel giorno della pubblicazione dei dati sull’occupazione. Il consensus si aspetta una variazione dei salari non agricoli a 268mila, da 390mila del mese scorso. La disoccupazione è attesa stabile a 3,6%. La paga oraria dovrebbe leggermente scendere a +5% anno su anno, dal precedente +5,2%.
Ognuno dei sei milioni di disoccupati degli Stati Uniti ha a disposizione quasi due posti di lavoro vacanti, un ratio storicamente molto alto, ma in calo da un paio di mesi. Una ulteriore discesa potrebbe contribuire a raffreddare l’inflazione. James Bullard, il falco della Fed, si è detto fiducioso che l’economia Usa possa evitare la recessione, ma limitarsi ad un più morbido “soft landing”.
Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2,3%, quarta seduta consecutiva in positivo, un evento che non si verificava da fine marzo.
Il Treasury Note a dieci anni è poco sotto quota 3% di rendimento, in lieve apprezzamento a 2,98%.
Deboli le materie prime, oro ai minimi
Le materie prime si sono placate nel corso della notte dopo il rally innescato dalle indiscrezioni sul nuovo piano di stimolo all’economia cinese. L’indice Bloomberg Commodity è poco mosso, ieri +4%.
Il petrolio WTI tratta a 103 dollari. Brent 105 dollari.
Oro a 1.741, sui minimi di periodo.
Titoli in movimento: Leonardo, Stm, Tenaris. Generali in stallo
Leonardo: Oddo alza il giudizio da Hold a Outperform, target 12,5 euro.
Stm può essere trascinato dagli ottimi risultati dei produttori di chip: Taiwan Sem. comunica ricavi di giugno sopra le attese con una crescita che rallenta, ma meno del previsto.
Tenaris ha comprato Benteler Steel & Tube per 460 milioni di dollari.
In serata nuova riunione ai vertici delle Generali per la sostituzione di Francesco Gaetano Caltagirone alla vicepresidenza. La minoranza insiste sul nome di Luciano Cirinnà, ma la compagnia oppone due motivi legali per cui l’ex manager non è compatibile: il licenziamento e la causa aperta con Generali.