Borse europee poco mosse dopo un avvio promettente. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib è piatto poco dopo le 13. Deboli Parigi (-0,3%), Francoforte (-0,1%) e Madrid (-0,3%). Positiva solo Londra (+0,3%), sostenuta dal balzo del chip designer Arm (+42%) dopo l’offerta della giapponese Softbank, che si è accordata per l’acquisto della società britannica per una operazione da 24,3 miliardi di sterline (32,2 miliardi di dollari). Nel settore dei microchip, Dialog Semiconductor, Ams e Infineon salgono rispettivamente del 3,3%, del 3,4% e del 2,1%.
A Milano Stm +1,11%. Sale anche Telecom Italia (+1,6%), spinta dal report di Mediobanca che raccomanda l’acquisto del titolo con giudizio Outperform e target price a 1,27 euro.
Petrolio stabile: Brent a 47,6 dollari al barile (+0,1%). A Piazza Affari Eni stabile, Saipem +0,6%.
Positive a Piazza Affari le banche, ma anche risparmio gestito ed assicurazioni. Sale Unicredit (+1,8%), la più esposta in Turchia. Intesa +0,3%, Banco Popolare +2%, Ubi +1,2%. Prese di beneficio per Monte Paschi (-1,6%) dopo il balzo (+21%) della scorsa settimana.
Guadagnano Generali (+0,4%), UnipolSai (+1%) e Azimut (+1,6%).
Salgono in Europa anche i titoli dell’Automotive: Fiat Chrysler +1,7%, Volkswagen +2,4%, Bmw +1,6%.
Si sgonfiano intanto Cairo Communication (-7%) e Rcs (-4%) dopo la conclusione della contesa per il gruppo editoriale. Dal minimo del 7 aprile scorso a mercoledì 13 luglio Rcs ha comunque guadagnato il 142%.
Il principale indice della Borsa di Istanbul registra una perdita superiore a -5%. Sul forex, la lira turca è in recupero e al momento sale sul dollaro oltre +1,7%, dopo essere balzata nei massimi intraday anche oltre +2%, a 2,9573 per dollaro Usa. La lira turca aveva perso tuttavia il 4,7% lo scorso venerdì, alla notizia del colpo di Stato nel Paese, tant’è che la flessione contro il dollaro è stata la più forte dall’ottobre del 2008.
Nella sessione odierna, è stata proprio la lira a trainare al rialzo anche le altre valute dei mercati emergenti, così come era stata la lira a innescare le vendite su di esse alla notizia del golpe in Turchia. Oggi sia il rand sudafricano che lo zloty polacco sono saliti, rispettivamente +1,6% e +0,7%.
Male invece la sessione per il ringgit malesiano, che ha sofferto le perdite più forte in tre settimane dopo che il dato migliore delle attese, relativo alle vendite al dettaglio Usa, ha scatenato gli acquisti sul dollaro. Il ringgit ha scontato anche la decisione della People’s Bank of China, la banca centrale cinese, di indebolire il fixing dello yuan al record dal 6 luglio scorso.