A giudicare dall’andamento del titolo in Piazza Affari, la battaglia per il controllo di Bpm resta più accesa che mai: l’azione di piazza Meda segna un robusto +4%, incurante del nervosismo del mercato. Da inizio settembre il titolo ha guadagnato il 40%, sull’onda delle tensioni per la nuova governance duale e dalle aspettative di un rinnovo dei vertici su cui incombe la possibile scure di Banca d’Italia, che sta esaminando con la lente di ingrandimento lo statuto. Proprio allo scopo di fornire un’ulteriore garanzia a via Nazionale, i dipendenti soci hanno deciso di presentare la candidatura a presidente del consiglio di sorveglianza di un professionista molto stimato in Banca d’Italia: Filippo Annunziata, commercialista, docente in Bocconi.
Sarà lui il fiore all’occhiello della lista dei consiglieri che sarà presentata dagli Amici della Bpm d’intesa con la Investindustrial di Andrea Bonomi, in contrapposizione a quella che si richiama a Fabi e Fiba/Cisl che sta cercando di coinvolgere in un’alleanza l’associazione dei pensionati (Assoinsieme) e i rappresentanti dei soci non dipendenti. Il candidato di punta per il consiglio di sorveglianza, in questo caso, sarebbe Marcello Messori, ex presidente di Assogestioni e consigliere di Sator di Matteo Arpe.
Ma lo stesso Messori non ha ancora sciolto le sue riserve. L’ago della bilancia tra i due fronti potrebbe essere la Fisac Cgil guidata dal segretario nazionale Agostino Megale, protagonista di non pochi equilibrismi in queste settimane. Ieri sembrava scontata la sua alleanza con gli Amici, suggellata dalla candidatura a presidente di Pietro Modiano. Ma sul nome dell’attuale ad di Tassara si è alzato il veto di Mediobanca, regista della prossima operazione di aumento di capitale. Tace, intanto, il fondo Clessidra di Claudio Sposito, interessato ad esaminare il dossier (su invito di Piazzetta Cuccia) ma attento a non essere coinvolto in una partita ad altissima tensione.
Difficile anticipare pronostici prima delle 17 di domani pomeriggio, quando scadranno i termini per la presentazione delle liste. In queste ore si moltiplicano gli incontri ad ogni livello, soprattutto per convincere i soci di Assoinsieme (la sigla che riunisce i pensionati) a schierarsi con gli uni o con gli altri. O scongiurare il rischio che i pensionati alla fine ne presentino una per proprio conto, rimescolando le carte. Una terza lista potrebbe essere presentata dal fresco socio Bonomi, forte del 2,63% ufficiale (ma nel frattempo potrebbe essere salito) per correre all’assegnazione di due posti nel Cds riservati alle società di gestione del risparmio e così favorire, tra l’altro, l’elezione di un consiglio di gestione a lui favorevole. Più un’ipotesi che una notizia, per la verità. Ma di questi tempi sono più le voci e le ipotesi che le colonne del salone di piazza Meda da cui, unica certezza, presto traslocherà Massimo Ponzellini, presidente nel triennio più agitato nella storia della Popolare.