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Borsa, Biden dà la carica al made in Italy delle costruzioni

Pixabay

L’onda del rialzo arriva direttamente da Washington: l’accordo bipartisan sul piano delle infrastrutture da 973 miliardi di dollari concordato dal presidente Biden con un gruppo di parlamentari moderati, dieci in tutto (cinque repubblicani, altrettanti democratici) ha messo le ali al comparto costruzioni in Piazza Affari, stamane il più vivace in una Borsa piatta. In testa al listino si colloca Buzzi Unicem +3,7% che sul mercato americano registra già oggi quasi il 40% del suo giro d’affari, ovvero il 57% circa dell’ebitda. 

Avanza anche WeBuild +0,64%, già in tensione nei giorni scorsi dopo essersi aggiudicata la commessa per l’Alta Velocità ferroviaria in Texas. Le buone notizie per la società di Pietro Salini, che realizza in Usa il 28% del suo fatturato, sono arrivate dall’Australia: lo Stato di Victoria ha selezionato il consorzio Spark di cui fa parte il gruppo italiano come miglior offerente per il North East Link Project, i due tunnel gemelli a tre corsie che andranno a completare la rete autostradale di Melbourne, assorbendo il traffico giornaliero di 135 mila veicoli. 

Non finisce qui l’impatto del vento di buoni affari che soffia dal fronte americano, destinato ad incidere anche al di là del ramo costruzioni. Equita ha stilato un primo elenco dei possibili beneficiari tra cui figurano Cementir (+1,23%) (oggi l’8% del giro d’affari è oltre Oceano) ma anche aziende del manifacturing più collegato alle infrastrutture. Tra queste spicca Cnh Industrial +1%, in linea con il boom dei concorrenti di Caterpillar, uno dei titoli del Dow che hanno reagito con più forza all’annuncio della Casa Bianca. Ma anche Prysmian (+0,33%) che in settimana è stata scelta per un progetto unico nel suo genere: la trasmissione di energia per via terrestre lungo i tracciati ferroviari. Il progetto connetterà due tra i più grandi mercati energetici Usa, il Midwest e l’area orientale, fornendo energia da fonti rinnovabili a numerose città, tra cui Chicago. E la lista continua con Interpump (il 30% dei ricavi in Nord America), Falck e la stessa Enel, che avrà senz’altro voce un ruolo nella partita americana. Un elenco lungo, insomma, di cui potrebbe far parte anche il consorzio Eteria costituito con quote paritetiche da Vianini Lavori (gruppo Caltagirone) e Itinera (gruppo Gavio) per partecipare alle gare pubbliche che saranno indette in Italia nei prossimi anni.  

L’annuncio del piano Biden cade infatti in un momento di forte ripresa degli investimenti in costruzioni dopo una lunga fase di stanca che ha messo a rischio il futuro di molte imprese cui il settore ha saputo opporre una robusta ristrutturazione industriale e finanziaria che, in coincidenza con la ripresa delle commesse, sta dando i suoi frutti. 

Già nel primo trimestre del 2021 gli investimenti in costruzioni avevano superato i valori di fine 2019. Ora, grazie alla maggior solidità dei conti, il settore si presenta all’appuntamento con i fondi del Piano PNRR. Stavolta, invece dell’amara medicina dell’austerità,  il settore può scaricare al suolo la sua non indifferente potenza di fuoco.  

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Categories: Finanza e Mercati