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Borsa, banche in rally ma Ferrari delude

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Migliora ulteriormente il clima sui mercati, dopo il recupero di ieri e il parziale rimbalzo delle borse asiatiche. Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,64%, a 23.844 punti, trascinata da Atlantia (+4,11%) e dalle banche. Resta in panne invece Ferrari (-2,3%), a causa dei conti ritenuti deludenti. La seduta è stata effervescente anche nel resto d’Europa e risulta ancora più tonica a Wall Street, confortata dai dati macro positivi.

Fra i singoli titoli Tesla non sembra fermarsi più (+15%), tanto che, per pochi minuti, abbatte il muro dei 900 dollari per azione. Alphabet, controllante di Google, viaggia invece in retromarcia (-3,3%) dopo i dati dell’ultimo trimestre 2019 diffusi ieri. Nel resto d’Europa: Francoforte 1,84%; Parigi +1,76%; Madrid +1,61%; Londra +1,56%. 

La ritrovata fiducia, che si nutre dell’intervento delle banche centrali a partire da quella cinese, pesa sull’oro, che perde smalto e arretra a 1556,35 dollari l’oncia (-1,7%), mentre il petrolio è in recupero. Il Brent sale dell’1,75% a 55,16 dollari al barile. L’Opec+, che riunisce i Paesi Opec e la Russia, nel comitato tecnico convocato a Vienna per affrontare l’impatto del coronavirus, starebbe valutando una risposta proporzionata al calo della domanda e, scrivono le agenzie citando finti anonime, il taglio previsto inizialmente a 500 mila barili al giorno potrebbe arrivare a 800mila-1 milione di barili al giorno.

Sul mercato valutario l’euro è debole sul dollaro, intorno a 1,103, e perde quota contro la sterlina dopo il balzo di ieri, con il cambio a 0,8475. La propensione al rischio e la stabilità politica agevolano ancora la carta italiana, che si mantiene stabile: lo spread è 139 punti base (-0,11%) con il rendimento del Btp decennale a +0,95% e quello del Bund di pari durata a -0,44%.

Il clima è favorevole alle banche. Intesa, +2,91%, è fra le blue chip migliori a seguito di risultati trimestrali superiori alle attese, profitti annuali a quota 4,2 miliardi (+3,3%) e un obiettivo ciclopico di 6 miliardi nel 2021. Sono ancora più toniche le candidate a possibili aggregazioni, Ubi +3,91% e  Banco Bpm +3,5%. Brilla Unicredit +3,06%. Fuori dal listino principale la migliore è Mps +5,55%, sulle attese a breve della decisione della Ue sul piano di scissione dei crediti deteriorati.

Negli altri settori è in denaro Atlantia, il cui cuore palpita in sintonia con l’atteggiamento del governo sulle concessioni autostradali. Buzzi +3,6%; Stm +3,53%. Recuperano i titoli petroliferi: Eni +1,41%. E quelli della moda: Ferragamo +2,78%, mentre si comincia a valutare quelle potrebbe essere l’impatto dell’epidemia cinese sui conti del settore nel 2020. 

Bene Fiat, +1,59%, dopo il dato positivo sulle immatricolazioni a gennaio, in controtendenza rispetto al dato negativo del mercato nazionale. Le vendite zavorrano Ferrari e penalizzano Nexi -1,35%, dopo lo scatto della vigilia. Calo frazionale per Pirelli, -0,57%.

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Categories: Finanza e Mercati