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Borsa: banche e spread spingono Piazza Affari

La discesa dello spread e la conferma dei buoni requisiti patrimoniali delle banche danno slancio a Piazza Affari: brillano Banco Bpm, Azimut, Bper e Ubi – bene anche la Juventus – Lo spread sotto quota 280 – Wall street apre bene ma poi ritraccia – Giù il petrolio

Borsa: banche e spread spingono Piazza Affari

L’incertezza di Wall Street rallenta, ma non frena i listini europei, che chiudono positivi la prima seduta della settimana. Piazza Affari è la migliore e sale dell‘1,21% a 19.586 punti, trascinata dalle banche. La ventata di fiducia sul settore arriva dai “paletti” fissati dalla Bce, inferiori ai coefficienti patrimoniali raggiunti a dicembre dagli istituti. Una sorpresa che fa tirare un sospiro di sollievo soprattutto alle ex popolari, con Banco Bpm, +7,03%, in testa, cui Francoforte ha ridotto le richieste per il requisito di secondo pilastro.

Si abbassa contestualmente lo spread a 277.10 punti base (-5,46%) e il rendimento del decennale italiano scende al 2,89%, dopo la brutta performance della scorsa settimana. Si brinda alla solidità dei bancari e forse anche all’esito elettorale in Abruzzo, visto l’indebolimento dei 5 stelle.

Bene Francoforte +0,99%, Parigi +1,06%, Madrid +0,9%, Londra +0,84%. A New York la partenza  in rialzo, ma al momento prevale la volatilità e il Dow è rosso pallido. 

Molti grandi nodi d’altra parte restano ancora da sciogliere. In particolare quello dei dazi, in attesa della ripresa delle trattative fra Usa e Cina nel giorno di San Valentino. Si teme anche un nuovo blocco dell’attività del governo federale per le frizioni in tema d’immigrazione e in mancanza di un accordo con i democratici per finanziare il muro con il Messico che vuole Donald Trump.

Anche in Europa le ragioni di preoccupazione non mancano. Continuano a scricchiolare le relazioni Italia-Francia, mentre l’attacco alla Banca d’Italia da parte di esponenti del governo induce il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, a ricordare l’importanza di preservare l’indipendenza dell’istituto centrale. Sul fronte macro si registra il rallentamento dell’economia britannica (+0,2% nel quarto trimestre) nell’ennesima settimana cruciale per la Brexit.

Arretra la sterlina (0,87 il cambio euro), mentre il dollaro assume il ruolo di bene rifugio e sale nei confronti delle principali valute. Il cross fra moneta unica e biglietto verde scivola a 1,128. 

L’oro s’indebolisce s scende in area 1309 dollari l’oncia. Il dollaro forte pesa anche sul petrolio, -1,37%, 61,25 dollari al barile.

In Piazza Affari in ogni caso oggi si festeggia e l’unico titolo negativo sul Ftse Mib è Fca, che perde lo 0,38%. 

Fra i maggiori rialzi del giorno c’è Azimut +3,98%, con il ceo Pietro Giuliani che vede la sua creatura attraente per altri player del settore. Bper +4,15% è una delle banche migliori, anche a seguito delle importanti novità della scorsa settimana: l’acquisto del 100% di Unipol Banca e del 49% di Banco di Sardegna. Ubi +2,96

Bene la Juventus, +3,07%. Enel sale dello 0,74%,con l’agenzia Fitch che migliora il rating a lungo termine portandolo ad “A-” dal precedente “BBB+” e conferma a “F-2” quello a breve termine.

Fuori dal listino principale in spolvero Banca Ifis +14,98% dopo i conti e l’utile da record del IV trimestre 2018.

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