Il titolo in Borsa di Banca Carige cede lo 0,8% a metà mattina, dopo l’avvio delle attività necessarie all’aumento di capitale fino a 800 milioni di euro.
Ieri sono state selezionate le banche che formeranno il consorzio di garanzia per l’operazione: Mediobanca, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, UniCredit, Commerzbank e Nomura. Tuttavia il consorzio può essere allargato anche ad altre banche.
In una nota l’istituto genovese ha spiegato che il processo di dismissione previsto nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale è ancora in corso e “non appare prevedibile, allo stato, una sua conclusione in tempi brevi, e in ogni caso in tempi coerenti rispetto alle esigenze di rafforzamento patrimoniale del gruppo Carige, nonché in termini soddisfacenti per la banca e i suoi azionisti”.
La Banca d’Italia aveva chiesto mesi fa all’istituto un rafforzamento patrimoniale da 800 milioni, raggiungibile (secondo la banca centrale) in parte con cessioni di asset – in primo luogo le due controllate assicurative nel ramo Danni e nel Vita – e per la parte residuale con un aumento di capitale.
Ad oggi il piano dismissioni programmato per contenere la parte destinata all’aumento di capitale si è limitato alla vendita della Sgr per la quale la Carige ha incassato circa 100 milioni di euro. Per l’aumento di capitale il Cda ha una delega da esercitare entro il 31 marzo.
Carige ha inoltre comunicato che la Banca d’Italia ha autorizzato il rimborso del prestito subordinato convertibile in azioni ordinarie “Banca Carige 1,50% 2003-2013”. In particolare il 10 marzo ai titolari del bond verrà riconosciuto l’importo complessivo di 11,5 milioni circa comprensivo della quota capitale e del premio di rimborso del 16%, oltre al rateo di interesse corrispondente alla cedola maturata.