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Borsa, balzo di Tim dopo l’Opa americana

La battaglia sulla compagnia telefonica è destinata ad agitare le acque della Borsa e della finanza italiana – Per Piazza Affari in arrivo anche una pioggia di dividendi

Borsa,  balzo di Tim dopo l’Opa americana

I mercati si preparano al Black Friday preoccupati di capire se le merci arriveranno in tempo per gli acquisti di Natale. Ma il clima vacanziero non si addice a Piazza Affari, a sorpresa tornata nel fine settimana al centro delle attenzioni dei mercati dopo la “manifestazione di interesse” di KKR per Telecom Italia, la più importante offerta mai fatta da un private americano in Europa. A un’ora dall’apertura dei listini, dopo un passaggio in asta di volatilità per eccesso di rialzo, il titolo balza di oltre il 22% a quota 0,423 euro, avvicinandosi al prezzo di Opa. Corre anche Vivendi a Parigi (+2,35%), mentre sul FtseMib è tonica anche Inwit (+4,56%) che ha come primo socio una holding controllata da Tim e potrebbe quindi entrare a far parte della rivoluzione in corso.

IL TESORO, PER ORA, SI LIMITA A “PRENDERE ATTO”

Il fondo Usa ha messo sul piatto 33 miliardi di euro per il controllo di Telecom Italia. Ovvero 0,505 euro per azione, con un premio del 46% sulla quotazione di venerdì per l’ex incumbent, pari a 19,5 miliardi di valore (più 22,5 miliardi di debiti). Si tratta, precisa il fondo, di una manifestazione di interesse “amichevole”, condizionata dal raggiungimento di almeno il 51% del capitale della società, che verrebbe ritirata dalla Borsa. Quali possibilità ha l’offerta di arrivare in porto? Il Tesoro, arbitro insindacabile della partita, forte del golden share oltre che della quota in mano a Cdp (il 9,8%), si è limitato, per ora, a “prendere atto dell’interesse manifestato da investitori istituzionali qualificati, una notizia positiva per il Paese di cui seguirà gli sviluppi. Se l’interesse di KKR dovesse concretizzarsi sarà in primo luogo il mercato a valutarlo”.

IL CDA NON DÀ MANDATO A TRATTARE A GUBITOSI

In realtà, l’offerta a sorpresa del fondo Usa che controlla il 37,5% di Fibercop, la rete in fibra e rame che dagli armadietti in strada entra nelle case degli italiani, deve superare ben altri ostacoli prima di trattare con il governo, come è emerso nel cda di Telecom Italia riunitosi per esaminare la situazione. Le cronache riferiscono di accese discussioni più sul ruolo del management e sul futuro del gruppo che sull’offerta dagli Usa.

Alla fine, l’amministratore delegato Luigi Gubitosi non ha ricevuto un mandato a negoziare l’offerta, né a nominare un advisor finanziario o legale che lo assista al tavolo con il colosso Usa. Il prossimo round è previsto per venerdì, data del cda straordinario per fare il punto sul deterioramento dei conti, sulla governance societaria e sulla strategia futura. Nel frattempo si capirà l’orientamento dei vari soci. A prendere posizione, per il momento, sono gli analisti, con Hsbc che ha aggiornato la sua valutazione sul titolo Telecom Italia, alzandola a “buy” e Intermonte che parla di “offerta jumbo” “da considerare preliminare perché potrebbe anche aumentare sia per catturare ulteriori fattori potenziali di upside (dalla valorizzazione della rete e di Noovle all’M&A in Brasile) sia per contrastrare eventuali contro offerte. 

ANCHE CVC E CINVEN IN PARTITA

Vivendi, primo azionista di Tim, con il 23,9% del capitale, ha pagato le sue azioni 1,08 euro ciascuna; pertanto, non avrebbe convenienza ad accettare l’offerta di Kkr, semmai ribadisce l’ostilità a Gubitosi che sarebbe stato definito “l’allenatore che perde ogni domenica”. La Cdp, che ha pagato il suo 9,9% a 0,67 euro per azione (più dell’offerta), si dovrebbe pronunciare dopo la pubblicazione del piano industriale. Infine, si profila l’interesse di una cordata di fondi: CVC e Cinven hanno fatto sapere che studiano il dossier in modo da trovare una “soluzione di sistema”. I giochi, insomma, sono appena iniziati.

EVERGRANDE SI AFFIDA ALL’AUTO ELETTRICA

Assai meno agitate le acque dei listini asiatici in avvio di settimana. Il Nikkei di Tokyo chiude sulla parità. Hang Seng di Hong Kong in ribasso dello 0,3%. Netease e JD.com, due nomi di spicco della Internet Economy cinese, salgono del 3 e del 2% dopo l’annuncio del loro ingresso nell’indice delle blue chip di Hong Kong.

Evergrande è in ribasso dell’1,5% dopo che la sua controllata delle auto elettriche ha piazzato 900 milioni di nuove azioni a un prezzo del 15% più basso di quello della chiusura di venerdì: con il secondo aumento di capitale in circa due settimane la società ha raccolto stanotte 350 milioni di dollari.

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen guadagna lo 0,5%. Fanno sensazione le rivelazioni del Pentagono sull’efficienza del missile ipersonico lanciato da Pechino nello scorso luglio, capace di scagliare razzi lungo il percorso a una velocità di 8 volte superiore a quella del suono.

L’EREDE SAMSUNG IN USA PER INVESTIRE 100 MILIARDI

L’S&P ASX 200 di Sidney perde lo 0,7%. Il Kospi di Seul è in rialzo dell’1,3%: nei primi venti giorni di novembre le esportazioni della Corea del Sud sono salite del 27,6%, in accelerazione dal +24% di ottobre. La voce che più ha influito sulla crescita è quella dei chip. L’erede dell’impero Samsung è negli Usa con l’intenzione di investire buona parte dei 100 miliardi di dollari a disposizione per acquisizioni.

CORRE ANCORA IL DOLLARO, PETROLIO IN FLESSIONE

Il dollaro si apprezza sulle principali valute del mondo. Il cross euro dollaro, in calo dell’1,3% la scorsa settimana, perde lo 0,1% a 1,127, sui minimi di medio periodo. Treasury Note a dieci anni a 1,56%, + 1 punto base. Lo spread tra il rendimento del Treasury a cinque e a trenta anni è sui minimi dal marzo del 2020, intorno a 70 punti base.

Petrolio WTI in calo dello 0,2%, a 75,8 dollari il barile: venerdì il greggio del Texas ha perso il 3,9%. Un canale televisivo giapponese ha detto stanotte che il governo sta organizzando il rilascio delle scorte strategiche di petrolio. La decisione sarebbe stata presa d’intesa con altri paesi grandi consumatori.

L’oro è in lieve rialzo a 1.848 dollari l’oncia.

GIÙ IL BITCOIN, UNA FABBRICA DENTRO IL VULCANO

Bitcoin in calo del 3,5%, a 57.350 dollari. Ethereum -5%. Il presidente del Salvador ha annunciato l’avvio di Bitcoin City, ovvero la creazione di una fonderia per le monete virtuali dentro un vulcano, che garantirà l’energia elettrica necessaria. Il finanziamento sarà assicurato da un bond.

SALE IL FUTURE DEL NASDAQ, IN ARRIVO LA SCELTA SULLA FED

Future del Nasdaq positivi all’avvio di una settimana finanziaria corta segnata dalla ricorrenza del Giorno del Ringraziamento (giovedì) e dalla festa pagana del Black Friday, termometro dello stato di salute dei consumatori, specie americani. Prima della pausa, il presidente Biden dovrebbe sciogliere il nodo della presidenza della Fed. In alternativa alla riconferma di Jerome Powell si fa strada la candidatura di Lael Brainard. Democratica, ex sottosegretaria al Tesoro con Barack Obama, fa parte del consiglio dei governatori della Fed dal 2014. La sua scelta, ragionano gli analisti, farebbe pensare a un istituto centrale statunitense più accomodante in termini di politica monetaria e anche più politico.

I mercati ripartono dopo l’approvazione da parte del Congresso delle misure sociali previste dal pacchetto Biden, che dovrà ora affrontare il test del Senato.

IN CALENDARIO PIL USA, INDICI PMI E IFO TEDESCO

Negli Usa, oltre alla pubblicazione del dato del Pil del terzo trimestre, mercoledì l’attenzione sarà concentrata sulla pubblicazione dei verbali della Banca centrale, passaggio chiave per valutare la risposta della Fed all’inflazione in ascesa.

Negli Usa mercoledì uscirà anche il Personal Consumer Expenditure, l’indicatore sull’inflazione più seguito dalla Federal Reserve, in parte impermeabile all’aumento di alimentari ed energia. Sarà l’occasione per capire se le famiglie hanno cominciato o meno a spendere i risparmi accumulati durante la pandemia.

L’80% degli analisti prevede per il 2022 tre aumenti di un quarto di punto ciascuno.

La pubblicazione giovedì delle note della Banca Centrale Europea servirà a capire gli schieramenti ai vertici dell’istituto in vista della riunione del 13 dicembre.

A misurare la tenuta dell’economia dell’Eurozona contribuirà martedì la lettura degli indici Pmi compositi, visti in arretramento per i problemi della catena distributiva. 

Focus anche sui dati aggiornati dell’indice Ifo e del Pil tedesco, in uno dei momenti più difficili della pandemia con la quarta ondata nel pieno della sua forza.

Oggi, con ampio ritardo sulla tabella di marcia, entra nel vivo il dibattito parlamentare sulla Manovra italiana, con la consueta raffica di audizioni che si concluderanno martedì sera con l’intervento del ministro dell’economia Daniele Franco.

PIOGGIA DI DIVIDENDI IN PIAZZA AFFARI, L’ENI PRESENTA R&R

Settimana leggera a Wall Street, che in pratica chiuderà i battenti con il Thanksgiving Day di giovedì. La trimestrale più interessante è quella di Zoom.

L’agenda di Piazza Affari prevede oggi lo stacco di numerosi dividendi: Banca Generali (2,70 euro, da riserve e utili degli anni 2019 e 2020) Banca Mediolanum (0,23 euro, come acconto a valere sui conti 2021) FinecoBank (0,53 euro, ordinario) IntesaSanpaolo (0,0721 euro, come acconto a valere sui conti 2021) Mediobanca (0,66 euro, ordinario) Poste Italiane (0,185 euro, Recordati (0,53 euro, come acconto a valere sui conti 2021) Tenaris (0,13 dollari, come acconto a valere sui conti 2021) Terna (0,0982 euro, come acconto a valere sui conti 2021) .

Oggi si terrà il Capital Market Day di Eni dedicato alla presentazione di Gas&Power Retail & Renewables in vista dell’offerta.

(Ultimo aggiornamento: ore 10.40 del 22 novembre).

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