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Borsa: Atlantia, Fca e Finmeccanica fra i titoli preferiti per il 2015

L’euro apre il 2015 al ribasso: 1,2054 nei confronti del dollaro. E’ la reazione dei mercati in vista di un gennaio di fuoco per l’Europa, agitata dalla prospettiva delle elezioni in Grecia, fissate per il 25 gennaio, tre giorni dopo il vertice della Banca Centrale Europea, previsto per il giorno 22. Due scadenze che rischiano di condizionare in maniera rilevante i listini dell’Eurozona, che oggi si arricchisce di un nuovo partner: anche la Lituania ha adottato da ieri l’euro.

E’ una novità rilevante per la governance della Bce. Da oggi, con l’ingresso del 19esimo socio della moneta unica, le decisioni di Francoforte verranno prese a rotazione: resta il diritto di voto per i sei membri del direttorio, mentre ogni mese il rappresentante di uno dei cinque Paesi più importanti (Germania, Francia, Italia, Spagna ed Olanda) dovrà osservare una sosta. Lo stesso avviene per 3 dei 14 Paesi più piccoli. Il 22 gennaio a stare in panchina saranno Spagna, Estonia, Irlanda e Grecia.

Di rilievo stamane anche la pubblicazione del pmi manifatturiero di dicembre in Europa. Nel pomeriggio toccherà all’indice Ism Usa. Sono chiuse stamane le Borse in Giappone, Cina Thailandia e Fiippine. Positivi i listini aperti: Hong Kong sale dello 0,8%, Sidney +0,4%. Avanza anche Giacarta (+0,3%), che sta assorbendo l’effetto del taglio dei sussidi governativi al prezzo del petrolio. 

Dopo l’anno record (+52,9%), la Borsa di Shanghai è in attesa di nuovi stimoli per l’economia in seguito ai dati deludenti di dicembre: l’indice Pmi ufficiale segnala per 50,1, poco sopra il confine della recessione. Ma il dato di Hsbc, più affidabile, è sotto quota 50, quindi in zona recessione, per la prima volta da sette mesi. 

IL 2015 SARA’ UN ANNO DI RIALZI, PAROLA DI GURU

In serata saranno diffusi i dati sulle immatricolazioni d’auto di dicembre, primo test dell’anno per Fca, considerato tra i titoli più promettenti del 2015: l’Ipo di Ferrari, la forza del mercato Usa e la possibile ripresa del Brasile sono alcuni dei fattori trainanti del gruppo.

Nelle previsioni di inizio anno è molto apprezzata Atlantia (tra le azioni preferite da Equita, Banca Imi e Kepler Chevreux). Piace anche Finmeccanica, considerata una storia di ristrutturazione. 

In generale, la visione degli esperti sul listino italiano (e sull’Europa) è positiva grazie ad una combinazione di elementi favorevoli: l’ulteriore calo del prezzo del petrolio, che rappresenta uno stimolo superiore allo 0,5% per il Pil italiano. Inoltre, materie prime ed euro debole contribuiranno a un miglioramento dei margini delle aziende industriali nel 2015, e la Bce dovrà seguire le orme della Bank of Japan e procedere con decisione all’espansione del bilancio fino ai mille miliardi indicati da Mario Draghi.

NEL 2014 MILANO FA PARI

Piazza Affari ha chiuso l’anno in sostanziale pareggio: l’indice Ftse Mib ha terminato la seduta di martedì 30 a 19.012 punti (-0,62%) rispetto ai 18.967 di fine 2013 (+0,2%).  La capitalizzazione complessiva del mercato ammonta a 470,4 miliardi, pari al 29,1% del Pil (contro il 28,1% di un anno fa). Al top di Piazza Affari figura Fiat-Fca (+61,48%), seguita da Finmeccanica (+40%) e da alcune banche: Intesa +35%, Bpm +34% e Ubi banca +2%.

Drammatico il crollo di Mps (-57%): il 15 gennaio i vertici dell’istituto si recheranno in missione a Francoforte per ricevere il via libera definitivo al piano di rilancio da Danielle Nouy, responsabile della vigilanza bancaria europea. Pesante anche la caduta di Saipem (-43%).

Ben più brillante il bilancio del mercato del debito. Il Btp decennale ha stabilito un nuovo record: rendimento all’1,89%, minimo storico, spread nei confronti del Bund a 134 bp. Il titolo italiano perde però terreno nei confronti del Bono spagnolo e lo spread sale da 5 a 30 punti. 

A Londra il 31 dicembre si è chiuso con un rialzo dello 0,3% che ha permesso di limitare la perdita annua all’1,5%, in recupero però rispetto ai minimi di ottobre. A Francoforte l’ultima seduta dell’anno, il 30 dicembre, ha registrato una perdita dell’1,2%: il guadagno 2014 si riduce al 2,7%. Parigi (+ 0,7% martedì) registra un rendimento negativo (-1%), ma dai minimi di ottobre c’è stato un recupero del 9%.

BORSE USA ALLE STELLE

Wall Street si lascia alle spalle un anno stellare. Il 31 dicembre, nonostante una chiusura in rosso (-1%) lo Standard & Poor’s ha archiviato l’anno con un guadagno dell’11,39% (+13,68 tenuto conto dei dividendi). Dow Jones +7,52% (-0,9% mercoledì) e Nasdaq +13,4% (-0,87%).

Tra i vincitori dell’anno figura Allergan, produttrice del Botox, salita del 91% dopo il merger. Grande debutto di Alibaba (+53% rispetto al prezzo d’esordio). Facebook ha guadagnato il 43%. 

MOSCA IN GINOCCHIO, OIL IN CALO, DOLLARO RECORD

La Borsa peggiore è stata quella di Mosca (-42,3%). A San Silvestro il governo è intervenuto in soccorso di Gazprombank e di Yamal lg. Il rublo ha perduto nel corso dell’anno il 52% sull’euro ed il 70% sul dollaro. 

Il petrolio ha subito un nuovo ribasso: il Brent, il giorno 31, ha chiuso in calo a 56,82 dollari il barile (-2%). Il dollar index segnale un rialzo del 12% da inizio anno. A San Silvestro l’euro è sceso sotto l’asticella di 1,21, a quota 1,2090

RE ABDULLAH FA TREMARE RIYADH (-5%)

L’ultimo brivido del 2014 arriva dall’Arabia Saudita. A metà pomeriggio la tv di Stato ha annunciato il ricovero di re Abdullah, 90 anni, al comando ufficialmente dal 2005 ma uomo forte del Paese fin dagli anni Novanta. La reazione della Borsa non si è fatta attendere: -5%. Anche se il Regno dovrebbe essere attrezzato per una successione “morbida”(il candidato è i fratello Salman Abdilaziz, 79 anni), la notizia può provocare correzioni di rotta nella politica del regno. 

Tra gli Emergenti, infine, spicca il balzo della Borsa de Il Cairo (+31,1%). Seguono quasi appaiate Indonesia (+26,6%) e Filippine (+26,4%).

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