L’indice regionale MSCI Asia Pacific si avvia a concludere la settimana in territorio positivo, con un aumento dello 0,7% su giovedì e dello 0,9% sulla fine della settimana scorsa (il Nikkei è tornato oltre quota 9mila). Le ragioni del buon umore stanno nei dati americani di ieri, tutti positivi a parte una flessione delle vendite di auto. Questo pomeriggio saranno comunicati i dati sul mercato del lavoro americano. Le indicazioni che vengono dalle stime AFP e dalla sezione sulle assunzioni dell’indice ISM (PMI) sono positive.
Al tono ottimista dei mercati in Asia ha contribuito la sensazione che la Cina stia migliorando. A parte i dati di ieri sugli indici Pmi, i prezzi della case in Cina – una variabile cruciale nel Celeste Impero come in America – sono aumentati leggermente: sono diminuite le transazioni immobiliari ma i prezzi tengono, segno che la bolla è sotto controllo e si sta sgonfiando in modo ordinato.
I rapporti p/u sono, per l’area asiatica, intorno a 13,2 – contro 13,7 per lo S&P500 e 12,3 per lo STOXX Europe 600. L’euro è stabile e lo yen si mantiene, dopo la scivolata di ieri, sopra quota 80 contro dollaro.
http://www.bloomberg.com/news/2012-11-02/asian-stocks-advance-on-u-s-employment-manufacturing.html