L’Asia stabile dopo le buone notizie sui dati americani ed europei
Nel primo pomeriggio giapponese l’indice dell’area asiatica – MSCI Asia Pacific Index – perde circa lo 0,4%, sotto il peso dei ‘soliti noti’: la prossima riduzione dello stimolo monetario in America. Non importa che questa riduzione si sia fatta imminente perché la ripresa Usa si conferma; il fatto è che i mercati si erano assuefatti a questa medicina e la riduzione della dose provoca sintomi di astinenza.
L’indice tuttavia si trova al di sopra (+8,4%) del minimo raggiunto il 25 giugno. Un buon numero per i sussidi di disoccupazione in America (il dato settimanale sarà rilasciato oggi) confermerebbe il ‘tapering’ della Fed a settembre: la riduzione degli acquisti di bond pubblici e parapubblici è prevista dal 65% degli analisti che fanno parte del panel di esperti (una percentuale in crescita rispetto al 50% del mese scorso).
Il Nikkei sta perdendo più degli altri indici dell’area, circa il 2%, in linea, come al solito, con uno yen che si è apprezzato scendendo sotto quota 98 contro dollaro. La debolezza del dollaro riguarda anche l’euro, che sta tornando verso quota 1,33. Sia il petrolio (107,3 $/b WTI) che l’oro (1339 $/oncia) si sono rafforzati, così come il rame, da sempre indicatore avanzato della salute dei settori industriali.
http://www.bloomberg.com/news/2013-08-15/asian-stocks-fall-amid-mixed-earnings-fed-concern.html