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Borsa ancora in rally: Fca sugli scudi

Le Borse europee si avviano a chiudere in bellezza la prima settimana dell’anno, la migliore da metà maggio: in tarda mattinata il rialzo dei primi giorni del 2018 è pari al 2,7%. Da stamane Milano l’indice Ftse Mib avanza dello 0,89% sopra quota 22.700. In terreno positivo le altre piazze in sintonia con Wall Street e l’Asia. L’indice britannico (+0,33%, Footsie a 7.722 punti) e quello svizzero (+0,4%) toccano nuovi record. Segno più anche per Parigi (+0,84%), Francoforte (+1,16%) e Madrid (+0,51%). L’indice europeo Stoxx 600 sale dello 0,6% a 396,07 punti, sempre ai massimi da almeno due mesi, mentre quello delle blue chip della zona euro , lo Stoxx 500, cresce di quasi l’1%.

Secondo la stima preliminare diffusa da Eurostat, lo scorso mese l’inflazione annua è calata all’1,4% dall’1,5% registrato a novembre. Un numero comunque in linea con le attese mentre il dato “core” degli economisti (esclusi tabacco ed energia) è inferiore alla previsioni.

Tra i dati macro spicca per l’Italia il rapporto Deficit/Pil dei primi nove mesi 2017 sceso al 2,3%, -0,2 punti percentuali sul periodo gennaio-settembre 2016. Nel terzo trimestre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo per 5,273 miliardi di euro, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% dall’1,4% nello stesso periodo del 2016.

Nel primo pomeriggio usciranno i dati sull’occupazione Usa che, secondo gli economisti di Intesa Sanpaolo, che dovrebbero confermare il continuo miglioramento del mercato del lavoro statunitense. Gli occupati non agricoli sono previsti in aumento di 200.000 unità, dopo le 228.000 di novembre. I nuovi sussidi di disoccupazione restano sui minimi dal 1973 e puntano a una dinamica occupazionale ancora solida.

Lo spread Btp/Bund resta sotto i 160 punti base a 157,2 punti base: rendimento del Bund a 0,43%, Btp 2,02%.

Il petrolio tipo Brent consolida sui massimi degli ultimi tre anni. scorte Usa in calo per la settima settimana di seguito. I disordini in Iran non sono finiti, al contrario di quanto dichiarato ufficialmente dal capo dei pasdaran. Eni +1,33%.

A guidare la corsa dei listini europei è ancora l’automotive. In pole position forte Fiat Chrysler: +4,61% e nuovo record a quota 17,61 euro. JP Morgan ha alzato il giudizio a Overweight, da Neutral, target price 21 euro. Ferrari +1,3%. Acquisti anche su Pirelli (+1,2%) e Brembo (+2,3%).

Cnh Industrial si muove poco sopra la parità a 11,63 euro. Stamattina Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a 16 dollari (circa 13,30 euro) dal precedente 15 dollari. Confermata la raccomandazione Overweight.

Si mettono in luce anche le principali società europee dell’automotive, in particolare quelle tedesche. In dicembre le immatricolazioni di autovetture in Germania sono scese dell’1% anno su anno, ma a parità di giorni lavorativi, l’incremento è dell’11%. Volkswagen +2,73%. A Parigi Psa sale del 3,9%.

Tra gli altri industriali Leonardo (+0,48%) recupera dopo un’iniziale debolezza legata al taglio di target price a 12 da 15 euro da parte di JP Morgan. Sale anche Stm (+0,4%).

Il comparto bancario annulla gli iniziali guadagni, con l’indice delle banche italiane che segna +0,03%. Ma nel corso della mattinata Banco Bpm (-0,83%) e Unicredit (-0,31%) sono passate in negativo.

Bene anche le utilities: A2A (+0,8%) potrebbe vendere il suo 42% nel generatore montenegrino EPCG all’utility finlandese Fortum. Italgas. In dicembre la domanda di gas in Italia è salita del 2,7%. Titolo +0,8%. Terna +1,4%.

Ancora in ascesa Mediaset (+1%). La Lega di Serie A ha approvato ieri sera il nuovo bando per la vendita dei diritti televisivi del campionato di calcio per le stagioni 2018-2021. Ben comprata Astaldi (+7,3%).

Tra i titoli a minore capitalizzazione si segnala il rialzo a doppia cifra di Trevi finanziaria (+15,3%).Prese di profitto invece su Fincantieri (-2,2%) dopo il forte rialzo di ieri.

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