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Borsa ancora giù, il petrolio affossa Tenaris e Saipem

Il petrolio torna a far paura ai mercati e infatti a Piazza Affari, che a fine mattinata viaggia sotto i 17.000 punti, tra i titoli peggiori del Ftse Mib si registrano gli energetici Tenaris e Saipem, che intorno alle 11,30 perdono rispettivamente oltre il 5% e 4,4%. Tenaris scende sotto i 9 euro per azione dopo essere stata rimossa dal portafoglio principale di Equita e in attesa dei conti che saranno pubblicati nella notte italiana, dopo la chiusura di Wall Street. Saipem naviga invece sui 0,33 euro per azione e pubblicherà anche lei, oggi, i risultati 2015 e la guidance 2016. Male anche Eni che perde un punto e mezzo sotto i 12 euro per azione.

A Milano soffrono anche Mps (-5%) e Ferrari, che perde quasi il 4% sotto i 34 euro per azione. Quando sono le 11,30 soltanto 4 titoli del paniere principale sono in territorio positivo: Exor, Campari, Mediaset e Italcementi. Unicredit -1,6% a 3,276 euro, Intesa Sanpaolo con lo stesso calo tocca i 2,302 euro.

Vanno giù anche gli altri listini europei: Londra -1,36%, Francoforte -2,05%, Parigi -1,6% (dati aggiornati alle 11,40). Spread Btp-Bund in risalita sopra i 140 punti base (in mattinata ha anche sfiorato i 150). Si indebolisce l’euro sul dollaro, scendendo sotto 1,10 a 1,09793. Il petrolio, che come detto preoccupa i mercati, continua la sua discesa: Brent -1,74% a 3,38 dollari al barile, Wti invece perde quasi il 3% e torna sui 30 dollari al barile.

Sono andate male anche le Borse asiatiche: Tokyo ha chiuso una giornata negativa sulla scia del precedente calo di Wall Street, della debolezza dei prezzi petroliferi e soprattutto – in questo caso – dell’apprezzamento dello yen. L’indice Nikkei ha terminato in ribasso dello 0,85% a 15.915,79 punti. In controtendenza solo Shanghai: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno infatti chiuso con guadagni dello 0,88% e dello 0,65% rispettivamente.

Accoglienza tiepida per il BTp a 15 anni indicizzato all’inflazione dell’area euro che il Tesoro ha collocato oggi. In asta la quarta tranche del BTp-i scadenza settembre 2032 ha spuntato un rendimento dell’1,22% e non è stato collocato per l’importo massimo previsto dal Tesoro. Nel dettaglio, a fronte di una domanda pari a 1,33 miliardi di euro e di una offerta massima del Tesoro pari a 1 miliardo di euro, l’importo emesso è stato pari a 904,1 milioni di euro. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 26 febbraio.

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Categories: Finanza e Mercati