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Borsa alla riscossa: Milano fa la manita (+5%)

Vigoroso rimbalzo per Piazza Affari trainata dalle banche e dalla ridiscesa dello spread Btp Bund sotto i 140 punti base e rendimento all’1,65%. Il Ftse Mib ha chiuso il rally del 5,03% con rialzi a due cifre per i titoli del credito e delle assicurazioni, i più colpiti durante il sell off dei giorni scorsi: Intesa Sanpaolo +14,45%, Unicredit +11,91%, Banco Popolare +11,09%, Unipol +10,26% e Bpm +9,48%. Solo due titoli negativi tra le blue chip: Saipem -1,34% e Ferrari -0,36%. In positivo anche l’Europa seppure con rialzi più moderati: Londra +0,71%, Parigi +1,59% e Francoforte +1,55%. I listini si sono mossi sulla scia di un avvio positivo di Wall Street sulle note accomodanti del discorso del governatore della Fed Janet Yellen (diffuso prima dell’intervento delle 16) e del recupero del petrolio dopo il dato a sorpresa in calo delle scorte settimanali Usa di petrolio (-754.000 barili, a 501,958 milioni).

Tuttavia, mentre Yellen parlava, i listini americani hanno invertito la rotta e alla chiusura dell’Europa il Dow Jones oscillava sotto la pari (-0,07%) e l’S&P500 ha ridotto i guadagni a +0,72%. Più deciso il Nasdaq che sale dell’1,2% sulla scia del rimbalzo dei titoli tecnologici, da Alphabet s Facebook. Allo stesso tempo il petrolio Wti è tornato in calo dell’1,5%a 27,52 dollari al barile. Ha tenuto invece il Brent in rialzo dell’1,55% a 30,79 dollari. Il cambio euro dollaro scende dello 0,5% a 1,1236. Il governatore della Fed non ha infatti dato segni di escludere un rialzo dei tassi nell’anno in corso. La curva dei rendimenti dei Treasury si è mossa di conseguenza, appiattendosi e portantandosi sui livelli visti nel dicembre 2007.

Sul fronte macroeconomico in Italia bene la produzione industriale nel 2015 che è tornata a crescere dopo quattro anni, nonostante la frenata di dicembre. Sempre in Italia il Tesoro ha collocato Bot a un anno per 6,5 miliardi con rendimento negativo dello 0,032% in aumento di 4 punti base rispetto al collocamento di gennaio. Buona la domanda che è ammontata a 10,45 miliardi con un rapporto di copertura di 1,61 rispetto a 1,65 dell’asta di gennaio.

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