Dopo molti giorni di perdite i mercati azionari asiatici hanno registrato un sia pur timido progresso, a parte Shanghai, che ha celebrato (al contrario) la chiusura della grande riunione che ha sancito – succede solo una volta ogni dieci anni – il passaggio della leadership cinese. L’indice regionale guadagna, alle 3 del pomeriggio – ora di Tokyo – lo 0,3%, dopo essere sceso di quasi il 4% lungo quattro giorni di calo ininterrotto. In evidenza le società finanziare, i cui guadagni hanno compensato le perdite delle azioni legate ai settori primari.
In Cina la prognosi dell’economia reale è cautamente favorevole. Ci sono segni di fine rallentamento-inizio ripresa sia nelle vendite al dettaglio che nei consumi di elettricità, produzione industriale ed esportazioni.
L’euro è sopra quota 1,27 e lo yen è poco variato, sul 79 e qualcosa. Il petrolio non si allontana da quota 85, pesano le grasse scorte americane. I futures di Wall Street puntano ad aperture positive.
http://www.bloomberg.com/news/2012-11-14/asian-stocks-little-changed-as-china-congress-closes.html