L’economia americana “sta tornando a ruggire” e il mercato azionario sta andando “estremamente bene”: così Donald Trump, fotografa in poche parole il clima finanziario di oggi. I listini europei chiudono in rialzo, trascinati soprattutto dalle banche. Milano +2,88% (19.888 punti), con Unicredit +5,62%; Francoforte +2,8%; Parigi +2,5%; Madrid +3,73%; Londra +1,34%.
L’opening bell di Wall Street è estremamente intonata anche se, al momento, la Borsa di New York sta rallentando. Domani, vigilia del 4 luglio, negli States si fa festa, ma oggi gli scambi sono vivaci e il Dow Jones si muove a ridosso dei 26mila punti, dopo averli superati di slancio. Tesla domina ancora dall’alto grazie ai dati sopra le attese sulla produzione e scambia in progresso del 7,3%. Insomma un clima globale favorevole al rischio, nonostante la pandemia avanzi, nonostante il nuovo record giornaliero di contagi negli Usa (50mila), nonostante il rischio di improvvise chiusure, nonostante tutto, l’economia americana c’è e riverbera la sua forza sul globo. A testimoniarlo sono arrivati, nel primo pomeriggio, i dati sull’occupazione. Negli Stati Uniti, a giugno sono stati creati 4,8 milioni di posti di lavoro, grazie alla riapertura di molte attività dopo l’emergenza coronavirus, mentre gli analisti attendevano un rialzo di 2,9 milioni. La disoccupazione è scesa dal 13,3% all’11,1%, contro attese per un calo al 12,4 per cento. I mercati non guardano troppo per il sottile se il divario fra la disoccupazione dei bianchi e quella dei neri è aumentato ai massimi da 5 anni. Quello che conta è che basta rimettersi in moto per crescere.
Timidi segnali positivi sono arrivati anche dalle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione: il numero dei lavoratori che per la prima volta ne hanno fatto richiesta, la scorsa settimana, è diminuito di 55.000 a 1,427 milioni di unità, secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro; le attese erano per un dato a 1,380 milioni. La notizia ha scatenato un rally che ha contagiato l’Europa, già ben intonata e Milano è arrivata a guadagnare oltre il 3% per poi ridimensionarsi leggermente con il passare delle ore.
Apprezza il petrolio, che sale, con il Brent dello 1,4% a 42,61 dollari al barile. Si riprende anche l’oro, dopo le inevitabili prese di beneficio una volta raggiunti i 1800 dollari. Il lingotto scambia attualmente intorno a 1790 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario l’euro dollaro è stabile in zona 1,124.Intanto nella Ue si lavora al Recovery Plan e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen alla conferenza stampa virtuale con la cancelliera tedesca Angela Merkel dopo l’incontro fra l’esecutivo e la nuova presidenza di turno della Ue, invita i governi a fare presto, a trovare un accordo entro luglio: “Ogni giorno che passa provoca dei problemi alle persone, il tempo preme. È il momento per gli Stati di andare oltre l’interesse nazionale e di focalizzarsi sui benefici per l’intera Ue”.
In Piazza Affari nessuna blue chip è in rosso, ma a trascinare il listino sono soprattutto le banche, in sintonia con un settore finanziario tonico in tutta Europa, anche grazie alle nuove linee guida in materia di aggregazione dettate dalla Bce. Inoltre chiude in verde il secondario italiano: lo spread con il benchmark decennale tedesco scende a 168 punti (-1,05%) e il tasso del Btp arretra a 1,21%.
Regina della seduta è Unicredit, +5,62%, vicina a vendere altri 1,5 miliardi di npl a compratori italiani. Lo riporta Bloomberg, citando tra i possibili acquirenti Illimity, Guber Banca e Banca Ifis. L’istituto guidato dall’ad Jean Pierre Mustier non commenta i rumor. Questa mattina Unicredit ha invece annunciato la vendita di 335 milioni di crediti deteriorati a Banca Ifis. Bene Banco Bpm +5,01%; Banca Mediolanum +4,69%; Mediobanca +4,33%; Finecobank +4,08%; Intesa +3,68%; Ubi +3,59%.
In evidenza anche Atlantia +4,84%, Pirelli +3,97%. Fra i titoli delle assicurazioni è in forte rialzo Unipol, +4,09%. Il numero uno di via Stalingrado, Carlo Cimbri, interviene sulla partita Leonardo Del Vecchio-Mediobanca, con il patron di Luxottica intenzionato a salire al 20% di Piazzetta Cuccia. “Mi chiedo quale sia il senso industriale di questa operazione”, dice Cimbri.