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Borsa, A2a al top da febbraio 2020 dopo l’accordo con Ardian

L’accordo riguarda lo sviluppo di una maxi piattaforma energetica focalizzata sulla generazione green e sulla fornitura di energia elettrica in Italia. Conferiti asset per 3 miliardi

Borsa, A2a al top da febbraio 2020 dopo l’accordo con Ardian

Il titolo A2a supera l’effetto Covid e si porta ai massimi da febbraio 2020, con un rialzo dell’1,1% a 1,78 euro.

A spingere le quotazioni è l’accordo con Ardian per lo sviluppo di una maxi piattaforma energetica focalizzata sulla generazione green e sulla fornitura di energia elettrica, con l’obiettivo di far diventare la joint venture “una delle piattaforme leader in Italia nella transizione energetica e uno dei maggiori produttori e fornitori di elettricità del Paese in linea con gli obiettivi fissati dal Pniec italiano e dall’accordo di Parigi”.

Secondo quanto previsto, A2a costituirà una newco per gli asset della generazione (idroelettrica, cicli combinati a gas, eolico e solare), i clienti dell’area mercato e i progetti nell’idrogeno. La valutazione preliminare indicativa del perimetro oggetto di conferimento è di circa 3 miliardi di enterprise value con un Ebitda aggregato di 360 milioni.

Per quanto riguarda Ardian, l’intesa stabilisce che la società francese investirà nella newco fino a 1,5 miliardi per cassa, contribuendo alla realizzazione del piano industriale di A2A e arrivando a detenere il 45% del capitale. A2A e Ardian hanno inoltre già identificato alcune potenziali acquisizioni e prevedono di valutare altre opportunità in futuro. La creazione della partnership è soggetta a due diligence e le parti si sono concesse reciproche condizioni di esclusiva fino a fine anno.

“Con il nuovo piano industriale 2020-2030 presentato a gennaio abbiamo più che raddoppiato la velocità di crescita del nostro gruppo, in linea con la straordinaria accelerazione impressa con la ridefinizione del PNRR varato dal Governo Draghi. L’accordo con Ardian è una concreta possibilità di anticipare di diversi anni gli obiettivi di crescita nella generazione rinnovabile previsti dal piano industriale, unendo risorse finanziarie e asset industriali”, ha dichiarato l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini. 

Secondo gli analisti di Equita la valorizzazione implicita degli asset inclusi nelle business unit coinvolte nell’accordo, cioè l’area generazione e quella mercato sarebbe pari a 4,1 miliardi. “Considerando l’Ebitda adjusted 2020 delle due divisioni pari a 476 milioni l’EV/Ebitda implicito sarebbe di 8,6 volte, che scenderebbe a 6,8 volte sulle nostre stime 2022, grazie all’effetto scenario (prezzi energia +20 euro/MWh) e all’impatto dei servizi ancillari e del capacity market (+40 milioni)”, aggiunge il broker, secondo il quale “grazie al deal A2A potrà  rafforzare la propria struttura patrimoniale, considerato il significativo piano di investimenti e quindi accelerare la crescita nelle rinnovabili”.

Equita sottolinea che andrà valutato l’effetto diluitivo sui risultati della società e “sarà importante verificare la composizione degli asset conferiti e quali clienti saranno apportati nella jv, visto che il multiplo dell’area mercato è inferiore rispetto alla generazione”. Equita valuta le due divisioni 3,7 miliardi contro i 4,1 miliardi indicati nel riassetto.

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