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Borsa a due velocità: l’inflazione non ferma l’Europa e Piazza Affari è la regina ma Wall Street resta volatile

Pixabay

Il prezzo del gas tocca nuovi record e il petrolio riparte, ma i listini europei mettono in sordina i timori dell’inflazione e chiudono in verde, mentre Wall Street appare poco mossa.

Piazza Affari, +1% (22.985 punti), è la migliore grazie allo scatto di alcuni titoli industriali e oil, davanti a Francoforte +0,52%, Parigi +0,38%, Londra +0,32%, Amsterdam +0,32. In modesto calo Madrid -0,12%.

Oltreoceano Wall Street, dopo un avvio in lieve ribasso, è ora contrastata, mentre si valutano i verbali della Fed pubblicati ieri, da cui risulta che i banchieri cercano il punto di equilibrio tra inasprimento della politica monetaria e rischio recessione. L’economia Usa intanto dà nuovi segnali di resilienza con le richieste settimanali alla disoccupazione, sotto le stime e pari a 250mila contro attese di 260-265mila.

In scia si rafforza il dollaro e l’euro arretra con un cambio attorno a 1,0118.

Tra le materie prime rimbalza il petrolio: il Brent si apprezza del 2,75%, 96,23 dollari al barile.

D’altra parte, non si ferma la corsa del gas, che aggiorna i suoi record. Nel tardo pomeriggio il prezzo si è avvicinato a 240 euro al Megawattora.

Salgono anche i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, ma lo spread tra Btp decennale Bund di pari resta in equilibrio a 222 punti base, con tassi rispettivamente a +3,31% e +1,09%.

L’Europa balla sul Titanic

Fuori dalla stretta logica dei numeri di giornata restano i tanti focolai d’incertezza per l’Europa, a partire dalla guerra in Ucraina e dai problemi di approvvigionamento del gas, Germania in testa.

Per quanto riguarda la guerra si ha veramente la sensazione di ballare sul Titanic mentre Russia e Ucraina si accusano reciprocamente di mettere a rischio la più grande centrale nucleare del continente, quella di Zaporizhzhya.

La conseguente guerra del gas, inoltre, intrapresa con le sanzioni, sta mettendo a rischio le riserve tedesche. Per contrastare i rincari alle imprese e alle famiglie oggi Berlino ha annunciato l’abbassamento dell’Iva sul gas al 7% dal 19% precedente, una misura che resterà in vigore fino alla fine di marzo 2024.

Inflazione vicina al 10% in Europa

La corsa dei prezzi non accenna a rallentare in Europa, come dimostra Eurostat confermando i dati preliminari del mese di luglio. Il tasso d’inflazione nella Ue è salito al 9,8% (da 9,6% di giugno) e nella zona euro a 8,9% (da 8,6% di giugno). L’inflazione armonizzata dell’Italia a luglio è scesa leggermente all’8,4% (a giugno era 8,5%).

Banche centrali al lavoro e la Turchia abbassa i tassi

In un contesto globale in cui i prezzi salgono le banche centrali restano in prima linea per rimettere la situazione in equilibrio. Fa eccezione la Turchia, che ha abbassato il tasso principale dal 14% al 13% nonostante l’inflazione sia vicinissima all’80%. Una mossa che si è fatta sentire sulla lira turca.

In Europa fanno rumore le parole affidate a Reuters da Isabel Schnabel, componente del comitato esecutivo di Eurotower. La banchiera ritiene che il contesto per la crescita economica della zona euro sia in peggioramento e non esclude l’arrivo imminente di una recessione tecnica, ma il nemico principale resta l’inflazione. “Le preoccupazioni che avevamo a luglio non sono state alleviate”, dice riferendosi alla decisione di alzare i tassi di mezzo punto nell’ultima riunione e pensando a quella di settembre. “Se si guarda a una qualsiasi delle misurazioni dell’inflazione di fondo, stanno salendo ulteriormente e sono ai massimi storici”.

In Piazza Affari brillano Gas Plus e Prime Industrie

La corsa del gas tonifica Gas Plus +12,22, che è il miglior titolo milanese di oggi, davanti persino a Prima Industrie (+10,36%, 24,50 euro per azione) che cerca di allinearsi al prezzo dell’Opa finalizzata al delisting. A lanciarla, a 25 euro per azione, saranno i fondi Alpha Private Equity e Peninsula, a seguito dell’acquisto della quota di maggioranza.

Sul listino principale sono in spolvero titoli petroliferi, industriali e automotive. 

La blue chip regina è Tenaris +4,23%, seguita da Stm +3,24%, Interpump +2,84%, Eni +2,07%, Prysmian +1,82%, Cnh +1,76%.

Per il lusso torna in auge Moncler +1,62%, nonostante l’allarme lanciato da Reuters sulle grandi firme. La generazione Zeta – scrive l’agenzia – potrebbe in futuro avere qualche problema a comprare delle sneaker a 900 dollari o una t-shirt a 700 dollari.

Tra le big cap in calo c’è invece Telecom, -0,75%, appesantita dal taglio del prezzo obiettivo, a 0,34 da 0,44 euro, da parte di Jefferies.

Scendono Leonardo -1,05% e Saipem -0,78%. Sono contrastati i finanziari: va giù Unipol -0,67%; sale Finecobank +1,17%. Benino Poste +0,48% con la raccomandazione ‘buy’ di Berenberg che ha avviato la copertura sul titolo indicando un target price di 12 euro. Tra i motivi il broker sottolinea i solidi fondamentali che la rendono qualcosa di “più che un trading stock”.

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