Le borse restano nervose, con gli investitori anche oggi incerti sulla direzione da prendere e dopo vari alti e bassi alla fine i listini europei chiudono in leggero rialzo, in sintonia con l’andamento di Wall Street a metà giornata.
Milano sale dello 0,13% a 31.782 punti base e sono solo leggermente più toniche Francoforte +0,3%, Londra +0,25%, Parigi +0,29%, Madrid +0,72%. Arretra Amsterdam -0,21%.
Se ne va così una seduta in sordina e un’ottava sulle montagne russe, che molto ha fatto battere il cuore all’azionario a causa dell’impennata dello yen, dei timori di un’imminente recessione negli Usa, del rischio di un’escalation del conflitto in Medio Oriente. Parte di queste preoccupazioni si sono ridimensionate, tanto che ieri lo S&P 500 a New York ha fatto segnare la sua migliore seduta dal 2022. Il permanere della crisi mediorientale invece consente al petrolio di avviarsi ad archiviare un’ottava brillante, con un rialzo complessivo del 3% circa per i future di Brent e Wti, che al momento si muovono in leggero progresso.
Dollaro in calo, Trump vuole mettere la museruola alla Fed?
Sul mercato dei cambi oggi il dollaro si raffredda nuovamente nei confronti della valuta nipponica con un cross a 146,38. Anche l’euro è in guadagno e ritrova un cambio a 1,092.
Intanto Donald Trump fa suonare un campanello d’allarme sulla politica monetaria. L’aspirante presidente ieri ha detto infatti che la Casa Bianca dovrebbe avere voce in capitolo nelle decisioni della Fed.
Piazza Affari, vendite su Generali e Unipol, mentre il Risiko bancario non accende il listino
Piazza Affari si affaccia al weekend con una seduta poco mossa nella percentuale, ma assai movimentata nel corso degli scambi. A giocarsi le prime e le ultime posizioni sull’indice principale sono stati due pezzi da novanta come Leonardo +2,32% (sull’attesa di nuove commesse) e Generali, -1,9% (con una trimestrale in linea con le stime). Il listino non è riuscito ad accendersi invece con le scommesse sul Risiko bancario. A questo proposito i fari restano accesi su Unipol, -1,32%, che oggi ha anche presentato risultati in linea con le stime degli analisti. Il colosso di via Stalingrado è azionista di Pop Sondrio (+1,04%) e Bper (+0,65%) e in virtù di questo è il principale indiziato come aspirante a Montepaschi (+0,6%), anche se nel governo non tutti sarebbero favorevoli a questo epilogo. I vertici della compagnia bolognese minimizzano, ma i rumor non si placano.
La seduta è stata tendenzialmente favorevole a molti titoli del settore finanziario a partire da Banca Mediolanum +2,02%, seguita da Nexi +1,91%, Unicredit +0,78%, Poste +0,93%.
La maglia nera del giorno va invece a Generali, nonostante la semestrale abbia confermato lo stato di salute del Leone triestino, con due miliardi di utili. A non entusiasmare gli esperti è stato però il ramo Danni.
Risale l’inflazione italiana
La pagina macroeconomica è stata oggi più ricca in Europa rispetto agli Usa.
In particolare, risale l’inflazione in Italia nel mese di luglio, secondo i dati Istat che stima una crescita dello 0,4% su base mensile e dell’1,3% su base annua da +0,8% di giugno. I dati sono in linea con la stima preliminare.
In Germania la pressione dei prezzi resta più forte: è confermato infatti +2,3% di luglio, con un incremento mensile dello 0,3%.
Mentre le Olimpiadi di Parigi si avviano a chiudere i battenti, della Francia arriva invece il dato sulla disoccupazione, scesa al 7,3% nel secondo trimestre (-0,2%).
Lo spread si allarga, ma i tassi sono in calo
In questo contesto gli acquisti hanno premiato i titoli di Stato del blocco. Il decennale italiano e quello tedesco vedono rendimenti in calo rispettivamente al 3,68% e 2,19%, per uno spread in crescita a 149 punti base.
I tassi sono risultati in calo anche nelle aste della mattina del Tesoro. Oggi il ministero dell’Economia ha offerto infatti titoli annuali, in scadenza il 14 agosto 2025, per 7,5 miliardi di euro. L’intero importo è stato assegnato a un tasso medio del 3,11%, più basso rispetto al 3,48% di luglio. La domanda è stata alta, con richieste per oltre 11,3 miliardi di euro. La Banca d’Italia segnala che l’asta sarà regolata il 14 agosto.