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Borsa 8 novembre: i mercati aspettano la svolta dolce di Powell e intanto il prezzo del petrolio crolla

Il rallentamento dell’economia Usa fa pensare che la svolta sui tassi si avvicini. Tutti i riflettori sul discorso di Powell di stasera

Borsa 8 novembre: i mercati aspettano la svolta dolce di Powell e intanto il prezzo del petrolio crolla

E adesso? Ad un mese dallo scoppio della guerra a Gaza i mercati si interrogano sulle prossime mosse delle banche centrali. La frenata dell’economia americana, in pratica l’unico motore della crescita mondiale, suggerisce la necessità di anticipare la discesa dei tassi, come ventilato ieri da un funzionario della Bank of England. Ma, in attesa dell’intervento di oggi di Jerome Powell, sia il presidente della Fed di Chicago Austan Golsbee che Neil Kashkari, Fed di Atlanta, hanno ribadito che la priorità resta la lotta all’inflazione. Non è un dibattito accademico: HSBC calcola che le borse mondiali potrebbero salire del 10% in caso di svolta, seppur cauta, della politica monetaria Usa. Ma il Fondo Monetario, sposando la tesi del soft landing del costo del denaro, stima che l’economia euro possa limitare i rischi recessione con una crescita dell’1,5% nel 2024, mantenendo una linea rigida contro l’inflazione. Intanto, precipita il prezzo del petrolio, scivolato stamane a 77,3 dollari il barile stamattina, su prezzi che non si vedevano da luglio. Ieri la seduta è terminata con un calo del 4,3%. 

I venti della crisi pesano stamane sull’andamento delle piazze finanziarie. Dollaro e rendimento dei T-bond scivolano stamane a nuovo minimi trascinando all’ingiù petroliferi e finanziari.

A Milano va in scena la rivincita dei piccoli

Partenza fiacca anche per le Borse europee, in linea con le due precedenti.

Milano, ieri maglia nera nel Vecchio Continente – 0,7%, potrebbe però fare eccezione sotto la spinta delle trimestrali, a partire da Banco Bpm che ha chiuso il trimestre con un aumento del 17% anno su anno degli introiti complessivi a 1,377 miliardi di euro, meglio delle aspettative.

Da segnalare la netta sovraperformance degli indici Ftse Star (+5%) e Ftse Mid Caps (+4,3%) nelle ultime cinque sedute rispetto al Ftse Mib (+2,4%), evento che potrebbe segnalare un importante cambio di ritmo dei titoli di “seconda fascia”, dopo la prolungata sottoperformance accumulata da inizio anno, rispettivamente: Ftse Star -9%, Ftse Mid Caps +1,6%, Ftse Mib +20%.

Conti ok per Commerzbank e Credit agricole

Buone notizie per le banche europee. La tedesca Commerzbank ha registrato un utile netto più che triplicato nel terzo trimestre, battendo le aspettative degli analisti, grazie all’aumento dei tassi di interesse. 

Credit Agricole, la seconda banca francese per capitalizzazione, ha registrato risultati migliori del previsto nel terzo trimestre grazie a una forte performance dell’investment banking e delle attività retail. L’utile netto del terzo trimestre è salito del 33% rispetto all’anno precedente a 1,75 miliardi di euro.

Seduta positiva per i Btp, spread a 188 punti

Il Fondo monetario internazionale sintetizza così nel suo Regional Economic Outlook per l’Europa le prossime sfide: “Dopo aver affrontato con successo le sfide della pandemia e lo shock dei prezzi dell’energia innescato dalla guerra della Russia in Ucraina, l’Europa si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi garantendo al tempo stesso una crescita forte sul lungo termine”.

Seduta positiva ieri per i titoli di Stato: il Bund tedesco scivola a 2,66% da 2,74%, Btp decennale a 4,53% da 4,63%. Spread 188. Bce. Dopo gli interventi degli esponenti della Fed, la palla passa ora ad alcuni esponenti della Bce, che parleranno in giornata. Nel mese di ottobre la Bce ha ridimensionato di 7,352 miliardi di euro l’ammontare detenuto in titoli del settore pubblico italiano nell’ambito del programma di acquisto denominato QE (quantitative easing). Oggi, lo spread è lievemente in rialzo ma al di sotto dei 190 punti base.

Germania. La locomotiva d’Europa continua a perdere colpi. La produzione industriale tedesca è scesa più del previsto a settembre, dell’1,4% rispetto al mese precedente. Gli analisti intervistati da Reuters avevano previsto un calo dello 0,1%. La lettura finale dell’inflazione tedesca di ottobre ha confermato i dati preliminari: +3% su anno dal +4,3% di settembre.

Pausa in vista a Wall Street dopo otto rialzi di fila

I future segnalano un’apertura al ribasso a Wall Street che ieri ha prolungato la striscia dei primati con il settimo/ottavo rialzo consecutivo di S&P 500 (+0,3%, 4.378) e Nasdaq (+0,9%, 13.639 punti).

Si sono messe in evidenza le azioni delle società del software su cloud, tra tutte Snowflake +11%. Datadog ha diffuso dati del trimestre molto sopra le attese, anche le indicazioni sull’anno fiscale in corso sono state sopra le stime degli analisti.

Seduta positiva per i T Bond sull’inda delle attese di un calo dei tassi: Treasury Note decennale a 4,60% da 4,63%.

Asia poco mossa, il giorno 15 ci sarà l’incontro tra Xi e Biden

Le borse dell’Asia Pacifico sono poco mosse. Nikkei -0,3%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%, Hang Seng di Hong Kong -0,6%, Shanghai Composite -0,3%. In lieve ribasso il Kospi di Seul, modesti guadagni per il Taiex di Taipei e l’S&P ASX200 di Sidney.

Da segnalare due novità geopolitiche di rilievo. È stato deciso che il vertice tra Xi e Biden a San Francisco si terrà il giorno 15.

Non si è spezzato il dialogo tra Riyad e Israele. Khalid Al-Falih, ministro per gli Investimenti dell’Arabia Saudita, ha affermato che i colloqui che mirano alla normalizzazione dei rapporti diplomatici con Israele continuano, nonostante le voci critiche nei confronti delle azioni militari israeliane a Gaza, ma saranno “condizionati su un percorso verso una soluzione pacifica del Questione palestinese”.

Petrolio in caduta libera

Brent (81,46 dollari), Wti (77,0 dollari). I prezzi sono in calo in avvio di seduta ed estendono il catastrofico -4% di ieri che ha schiacciato la quotazione sui minimi da luglio. Si attenua il timore di un allargamento del conflitto in Israele, mentre ieri sono usciti altri dati su Cina e Eurozona che denotano un ulteriore indebolimento della congiuntura. Il prezzo del greggio da inizio anno è in perdita del -5%. Operatività.

Perde colpi anche l’oro

In rosso anche l’oro a 1065 dollari l’oncia. Al centro dell’attenzione il prossimo discorso di Jerome Powell. Il presidente della Fed si è espresso l’ultima volta in maniera meno aggressiva del solito, ma in seguito diversi funzionari della Fed hanno minimizzato le aspettative per una pausa/taglio dei tassi, citando la necessità di ulteriori aumenti in un contesto di forza dell’economia e di inflazione ancora resistente.

Enel, in arrivo la cedola. Più margini per Mps 

Sono usciti prima dell’apertura i dati del trimestre di Monte Paschi.

Banca Monte Paschi chiude i primi nove mesi del 2023 con ricavi complessivi per 2.804 mln di euro, in aumento del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Tale dinamica è da ricondurre alla crescita del margine di interesse, che beneficia, sul fronte degli impieghi, dello scenario favorevole dei tassi, in un contesto di attento presidio del costo della raccolta. Il positivo andamento del margine di interesse ha più che compensato la flessione delle commissioni nette”, si legge nella nota. I ricavi del terzo trimestre 2023 ammontano a 953 mln di euro, in lieve calo (-2,0%) rispetto al trimestre precedente per il minore contributo della gestione finanziaria.

Da seguire Enel che ha chiuso il terzo trimestre con 5,64 miliardi di euro di Ebitda ordinario, meglio delle aspettative grazie al recupero dei margini delle attività in Italia. Debito in linea con le aspettative a 63,3 miliardi. La società ha alzato del 6% le stime di Ebitda dell’anno in corso a 21,5-22 miliardi di euro, confermato il target sull’indebitamento. Il 24 gennaio sarà pagato un dividendo interim di 0,215 euro per azione 

Banco Bpm ha chiuso il trimestre con un aumento del 17% anno su anno degli introiti complessivi a 1,377 miliardi di euro, meglio delle aspettative grazie al buon risultato del margine d’interesse, cresciuto del 7% su base sequenziale a 869 milioni di euro. I costi sono rimasti fermi rispetto al secondo trimestre, a 635 milioni di euro, sono saliti meno del previsto gli accantonamenti, a 125 milioni di euro. L’utile prima delle tasse è il 10% meglio delle attese a 578 milioni di euro.

Ferrari. Goldman Sachs alza il target price.

Poste italiane. Morgan Stanley porta il target price a 14,2 euro, da 13,6 euro.

Unicredit ha emesso un green bond da 750 milioni. L’emissione è arrivata dopo un processo di book building che ha raccolto domanda per oltre 2 miliardi di euro da parte di più di 150 investitori a livello globale. Grazie a ciò, il livello inizialmente comunicato al mercato di circa 180 punti base sopra il tasso mid-swap è stato rivisto e fissato a 150 punti base. Conseguentemente la cedola annuale è stata determinata pari al 4,60%, con prezzo di emissione/re-offer di 99,887%.

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