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Borsa 8 agosto: Milano è la peggiore d’Europa ma dal Giappone spiragli di luce sul carry trade

Imagoeconomica

A metà seduta, le borse europee seguono il trend negativo di Wall Street e risentono della volatilità di Tokyo. Milano registra le perdite più marcate, penalizzata dai settori bancario e tecnologico. Ribassi consistenti anche per Londra, Madrid e Parigi mentre Francoforte cerca di contenere i danni. Dopo il rimbalzo di mercoledì, che aveva interrotto una serie negativa di quattro sedute, i mercati mostrano ora segni di debolezza. I verbali della Bank of Japan (BoJ) mostrano che alcuni membri vedono margini per ulteriori rialzi, nonostante le recenti rassicurazioni.

A complicare il quadro contribuisce la possibilità che la banca centrale australiana aumenti i tassi per combattere l’inflazione nei servizi, mentre crescono i timori di una recessione negli Stati Uniti nel 2025. Inoltre, il massiccio carry trade sullo yen, pari a 250 miliardi di dollari, rappresenta un rischio da monitorare attentamente.

L’attenzione è rivolta ai nuovi dati sui sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla salute dell’economia a stelle e strisce. Gli analisti avvertono che eventuali scostamenti dalle previsioni potrebbero generare movimenti significativi sui mercati.

Europa in ribasso

A Francoforte, diverse blue chip si sono distinte per i risultati trimestrali positivi. Deutsche Telekom ha registrato un progresso del 2,3%, sostenuto da un incremento dei ricavi dello stesso valore e da un utile netto adjusted in aumento del 31,3%. Allianz ha guadagnato l’1,65% grazie a un utile netto in crescita del 7,5% nel secondo trimestre, superiore alle attese. Anche RheinMetall ha chiuso in positivo, con un +0,91%, grazie alla forte domanda di forniture militari che ha spinto sia i ricavi sia il risultato operativo. Siemens, nonostante un aumento dell’utile netto del 50% nel terzo trimestre, ha subito un calo del 16% negli ordinativi, con un impatto minore sul titolo.

A Parigi, invece, la seduta è più difficile: Teleperformance ha perso oltre il 5%, mentre Airbus e i principali titoli del lusso come Hermès, L’Oréal e Lvmh hanno registrato perdite superiori all’1%.

Wall Street debole

Negli Stati Uniti, i futures indicano una leggera flessione prima dell’apertura. Wall Street ha chiuso in calo dopo un’improvvisa inversione: l’S&P 500, che era salito dell’1,5%, ha finito la seduta in ribasso dello 0,8%, mentre il Nasdaq ha perso l’1,1%. Nvidia ha guidato i ribassi con una flessione del 5% e sale l’attesa per i risultati (il 28 agosto). Gli investitori sono preoccupati per i ritorni sugli investimenti nell’intelligenza artificiale e per i deludenti risultati di Super Micro Computer, che ha visto un crollo del 20% del suo valore.

Warner Bros. Discovery ha perso il 9%, con perdite per azione pari a -0,36 dollari, inferiori alle attese di -0,22 dollari. I ricavi, a 9,7 miliardi, sono sotto le stime di 10,07 miliardi.

Il rendimento del Treasury Note a 10 anni è salito al 3,9% dopo un’asta deludente di 42 miliardi di dollari in titoli decennali, emessi al 3,960%, 3 punti base sopra i livelli della fase di raccolta ordini.

A Piazza Affari domina il rosso

A Milano, si salvano solo Nexi ed Enel. Interpump Group si distingue positivamente, grazie all’upgrade di Kepler Cheuvreux, che ha alzato il target price a 45 euro. Ma è il rosso dominare a Piazza Affari. Tra i peggiori Ferrari, Stmicroelectronics e Amplifon. Anche le banche mostrano segni di debolezza: Fineco maglia nera cede il 2,78%. Intesa Sanpaolo e Unicredit perdono lo 0,9%, mentre Banco Bpm cede l’1,23% e Bper Banca scende dello 0,32%.

Tim perde l’1,24% nonostante l’acquisto di 430mila azioni da parte del ceo Pietro Labriola. Male anche il settore del lusso, con Moncler e Brunello Cucinelli in calo di oltre il 2%.

Azimut perde lo 0,96% nonostante l’aumento dell’obiettivo di raccolta netta per il 2024.

Sempre fuori dal paniere principale, De Nora crolla del 9,48%, toccando i minimi dall’Ipo del 2022. Il gruppo dell’idrogeno ha sofferto per le revisioni al ribasso delle stime degli analisti. Ubs ha ridotto il prezzo obiettivo. In forte calo anche Dovalue (-5,3%), con una flessione a doppia cifra dell’Ebitda e una riduzione della guidance per l’anno. Salvatore Ferragamo scivola del 2,19%, con il target price ridotto da 10 a 7 euro da Cicc. Anche D’Amico è in netto calo (-3,23%).

Altri mercati

Il petrolio torna a scendere: il Brent perde lo 0,44% a 77,89 dollari al barile e il Wti scende dello 0,34% a 74,89 dollari. Le aspettative di escalation militare in Medio Oriente e il calo delle scorte Usa avevano spinto i prezzi in rialzo nelle precedenti sedute. Il gas naturale Ttf sale dell’1,25% a 38,93 euro al MWh. Sul mercato valutario, l’euro si rafforza leggermente sopra 1,092 sul dollaro, mentre lo yen recupera terreno, con il cambio a 146,13. Il Bitcoin supera i 57mila dollari.

Lo spread Btp-Bund sale a 148 punti base, in aumento rispetto ai 145 della vigilia. Il rendimento del Btp decennale scende al 3,68%, mentre quello del Bund si attesta al 2,20%.

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