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Borsa 7 novembre: Piazza Affari è a sconto secondo Reuters. Tim, Poste e Intesa sotto i riflettori

Imagoeconomica

“Le azioni italiane soffrono a questi prezzi lo sconto più elevato da 35 anni rispetto agli altri mercati”. A sostenerlo è un’indagine di Reuters che giustifica il gap con il debito e la fragilità della finanza pubblica. Niente di nuovo, ma fa impressione leggere che “il distacco tra le quotazioni italiane e gli altri mercati supera ormai il 50 %, ai massimi dal 1998”. Eppure Piazza Affari è il listino più tonico dell’anno. Vero, ma il rimbalzo riguarda quasi solo il settore bancario, favorito dall’aumento dei tassi (ma Bpm e Monte Paschi valgono ancora assai meno dei valori di libro). 

Al contrario, le quotazioni di industriali e beni di consumo sono “a livelli ridicoli” come dimostra l’andamento dell’indice Star (-10% nel 2023) dopo un pessimo 2022 (-30%), o il calo del listino delle medie imprese -5%. La tendenza, inasprita dalla frenata della crescita del Bel Paese, è destinata a durare, conclude l’analisi di Reuters, ma non sono pochi gli analisti che guardano con attenzione crescente ai saldi di casa nostra: Ieri  l’indice Ftse STAR e l’indice Ftse Mid Caps, hanno ceduto un punto, ma dopo  una settimana da capogiro con guadagni superiori al +7%. 

Borse asiatiche in frenata in attesa di Xi-Biden

Dopo i fuochi di artificio della scorsa settimana o mercati finanziari riscoprono la prudenza, un po’ per le parole di Neil Kashkari della Fed di Minneapolis che sottolinea come sia “ancora presto per dire che il genio dell’inflazione è rientrato nella bottiglia”. Molto per la cautela che circonda il prossimo tentativo di avvicinamento tra Cina e Stati Uniti. Janet Yellen si incontrerà con premier cinese He Lifeng a San Francisco questa settimana, prima del vertice tra Joe Biden e Xi Jinping al forum della cooperazione economica Asia-Pacifico.

Nel frattempo, le autorità cinesi ostentano fiducia sul futuro della congiuntura, ma i numeri non sono buoni. Le esportazioni cinesi sono scese del 6,4% in ottobre, un po’ di più delle aspettative. Meglio del previsto le importazioni, +3% anno su anno, dal -6% di settembre. In questo contesto, calano i mercati azionari della Cina, Hang Seng di Hong Kong -1,5%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,7%. Le altre borse dell’Asia Pacifico interrompono la serie di sedute positive e si avviano a chiudere in ribasso.

L’Australia aumenta i tassi e fa pace con Pechino

Nikkei di Tokyo -1,3%. I dati pubblicati stanotte dal ministero del Lavoro del Giappone mostrano che la paga oraria dei lavoratori è ulteriormente migliorata in settembre. 

Si è chiusa con un successo la visita a Pechino del premier australiano Anthony Albanese per ricucire lo strappo tra i due Paesi. La borsa di Sydney è lieve calo, il dollaro australiano si indebolisce a 1,55. Dopo Che la banca centrale dell’Australia ha alzato il tasso di interesse di riferimento al 4,35%: il comunicato è molto prudente nell’anticipare le prossime mosse di politica monetaria.

Tesla promette un’utilitaria da record

Ieri è proseguito il rally di Wall Street.  l’indice S&P500 è salito dello 0,2%, sesta seduta consecutiva di rialzo. Ancor meglio il Nasdaq: +0,3%, settimo rialzo di fila. 

In grande evidenza Tesla che ha annunciato la produzione di un’auto da meno di 25 mila dollari. La vettura sarà propdotta anche nell’impianto di Berlino. 

WeWork in fallimento

WeWork ha presentato stanotte istanza di fallimento nel New Jersey. Nei documenti acclusi alla pratica, l’azienda di co-working elenca quasi 19 miliardi di dollari di debiti. Nel comunicato, la società dichiara di aver trovato un accordo di ristrutturazione con i creditori detentori del 92% delle sue obbligazioni garantite e afferma di voler razionalizzare il suo portafoglio di locazione di uffici. Il fallimento è il culmine di una saga lunga anni. Nel giro di circa cinque anni, quel che un tempo era il più grande affittuario di uffici di Manhattan è caduto nella polvere dopo aver mancato un primo tentativo di approdo a Wall Street nel 2019.

Treasury Note a 4,73%. Tornano le aste di carta del Tesoro, si riparte oggi con il titolo a tre anni, domani si entra nel vivo con il decennale. I mercati scontano in questo momento un taglio dei tassi USA di circa cento punti base nel corso del 2024, per buona parte nella seconda parte dell’anno.

Partenza incerta per le piazze europee

Partenza incerta per le Borse. È probabile che la fase di assestamento proseguirà senza stress particolari, in attesa di novità dalle banche centrali (Jerome Powell parlerà in due eventi separati mercoledì e venerdì, giovedì l’intervento pubblico di Christine Lagarde), dai dati macro (soprattutto il mercato del lavoro USA) e dal fronte geopolitico (è ancora vivo purtroppo il timore di un allargamento del conflitto in Israele). 

Le borse europee ieri hanno ripiegato quasi tutte consolidando ordinatamente i forti guadagni. Il Ftse Mib (-0,3%, 28.592) ha ceduto qualcosa al +5,6% della scorsa settimana. In arretramento di circa un punto. Oggi apre a +0,14%.

Non ha convinto Piazza Affari l’Ok del cda di Tim all’offerta guidata da KKR per la cessione della Rete.

Ubs, primo trimestre in rosso

Ubs ha registrato una perdita di 785 milioni di dollari nel terzo trimestre, dopo aver contabilizzato 2,1 miliardi di dollari di spese legate all’acquisizione di Credit Suisse. Il dato si confronta con le stime di un sondaggio commissionato da Ubs che indicavano una perdita di 444 milioni di dollari attribuita agli azionisti. Escludendo l’impatto dell’acquisizione, Ubs ha registrato un utile sottostante di 844 milioni di dollari.

Ancora un segnale di debolezza per l’economia europea. Gli indici Pmi servizi peggiorano: in Italia a ottobre il dato è diminuito a 47,7, rispetto a 49,9 di settembre. L’Indice Hcob Pmi della produzione composita dell’Eurozona è sceso a 46,5 dal 47,2 di settembre. In Germania, l’indice Hcob Pmi servizi ha toccato quota 48,2, in calo rispetto al 50,3 di settembre.

Frena il petrolio

Petrolio Brent sotto gli 85 dollari, mezzo dollaro sotto i livelli di ieri. i dati economici contrastanti provenienti dal secondo maggiore consumatore di petrolio al mondo, la Cina, e le temperature miti in gran parte dell’emisfero settentrionale hanno compensato l’impatto negativo della decisione di Arabia Saudita e Russia di estendere i tagli alla produzione.

Moody’s mette nel mirino Tim, buyback per Cnh

Intesa Sanpaolo: Morgan Stanley alza il target price a 3,40 euro, da 3,3 euro.

Tim: Moody’s ha messo il rating B1 di Telecom Italia sotto osservazione per una revisione al rialzo dopo l’accordo con Kkr. La società ha sottoscritto l’accordo per la cessione della rete e di Fibercop con Optics BidCo (controllata Kkr), e come ulteriore investitore Azure Vista (controllata da Abu Dhabi Investment Authority). Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024. Secondo una fonte vicina al dossier, Vivendi ha chiesto di acquisire i verbali dei Cda che hanno deliberato l’operazione con Kkr. I risultati di Tim Brasile, presentati stanotte, sono leggermente migliori delle attese.

Poste italiane: ha alzato la guidance 2023 sul risultato operativo a 2,6 miliardi di euro grazie alla performance finanziaria, dopo aver chiuso i primi nove mesi con un utile netto di 1,5 miliardi, in crescita del 5,8%. Il precedente target era 2,5 miliardi. Nel trimestre, i ricavi sono saliti del 3,6%, l’utile operativo è sceso del 18% a seguito dell’impatto di un bonus pagato ai dipendenti

CNH Industrial: ha annunciato un programma di buyback fino a 1 miliardo di dollari dall’8 novembre e il delisting volontario da Euronext Milano, confidando di restare quotata unicamente al NYSE da inizio gennaio 2024.

Eni: Morgan Stanley ha alzato il target price a 15,50 euro.

Ferrari: Evercore ha avviato la copertura con Outperform e target price 375 dollari.

Generali: parteciperà alla gara per prendere il 51% della jv danni Generali China Insurance, messo in vendita dal partner cinese CNPC, scrive MF.

Avio: accordo trilaterale Francia, Italia e Germania per sbloccare i lanci di Ariane 6 e il ritorno all’attività di Vega-C.

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