I conti di Unicredit garantiscono un avvio spumeggiante di Piazza Affari. Milano, +0,73%, è di gran lunga la più frizzante grazie alla spinta del settore bancario.
La settimana del Capodanno cinese si apre all’insegna dei fuochi d’artificio: l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna l’1,7%, dal calo del -2% di stanotte. L’indice Shanghai Composite è in rialzo dello 0,2%. Shenzen Composite -1,5%, dal -5% di stanotte. Hang Seng di Hong Kong +0,2%.
Le Borse Usa, infine. ripartono con una dote invidiabile, a prova di ribasso: l’aggregato Meta, Amazon, Alphabet, Apple e Microsoft è arrivato a valere con i rialzi di venerdì sorso una valutazione di diecimila miliardi dollari di capitalizzazione. Tra i titoli, spicca il +20% di Meta e il +8,5% di Nvidia, che grazie al boom dell’intelligenza artificiale è arrivata a capitalizzare la cifra record di 1.634 miliardi. Nessun segnale di inversione del trend rialzista.
I mercati finanziari si presentano così dopo una settimana ruggente frenati da Jerome Powell: Il presidente della Fed è andato in televisione a spiegare agli americani che la riduzione dei tassi di interesse non dovrebbe essere in marzo, ma comunque non sarà tanto più in avanti nel corso dell’anno.
Corre Francoforte, Milano di più
A fronte di questi segnali, i Future sulle borse dell’Europa e a Wall Street poco mossi. Da segnalare in Europa la ripresa della Borsa di Francoforte: per la prima volta sopra quota 17 mila. da segnalare FTSEMIB ha chiuso la settimana con un +1,1%, che ha riportato i valori a meno di un punto percentuale dal record degli ultimi 15 anni. La Borsa di Milano, invece, è lanciata verso nuove mete che nell’indice pre-apertura avanza quasi di un punto percentuale.
Corre il mercato del lavoro Usa
Sull’altra riva dell’Atlantico ormai nessuno o quasi credono più all’arrivo della recessione. Il dollaro oscilla sui massimi da due mesi, dopo aver messo a segno tre settimane positive di seguito, l’ultima +0,7%. Il set di dati USA di venerdì ha stupito anche i più ottimisti. I nuovi posti di lavoro non agricoli sono stati pari a 353.000, molti di più delle aspettative del consensus, pari a 185.000. Il mese precedente la variazione era stata +333.000, dato rivisto in modo rilevante al rialzo da +216.000. Il tasso di disoccupazione si è confermato sui livelli di dicembre al 3,7%, contro un peggioramento atteso a 3,8%. Salito di parecchio anche il salario orario medio, +0,6% mese su mese, da +0,4%, contro un’attesa +0,3%.
L’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è salito in gennaio a 79: gli economisti si aspettavano una conferma del dato di dicembre, poco sotto. La componente condizione corrente peggiora, il sottoindice sulla prospettiva migliora. Stabili le aspettative sull’inflazione. Gli investitori scontano ora una possibilità bassissima di un taglio dei tassi Fed a marzo e hanno ridotto anche le aspettative per un taglio a maggio. Diversi analisti ora spostano il primo taglio solo entro giugno.
Montagne russe in Cina, stretta sulle commissioni a Seul
La seconda settimana di febbraio inizia in Asia Pacifico con tanta volatilità sul mercato azionario della Cina. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna l’1,7%, dal -2% di stanotte. L’indice Shanghai Composite è in rialzo dello 0,2%. Shenzen Composite -1,5%, dal -5% di stanotte. Hang Seng di Hong Kong +0,2%.
Ieri la Commissione di regolamentazione dei valori mobiliari della Cina ha garantito che interverrà per prevenire le fluttuazioni anomale, guidando più fondi nel mercato e reprimendo le attività illegali, tra cui le vendite allo scoperto e l’insider trading. Le autorità di Pechino hanno tentato ancora una volta di stabilizzare il mercato azionario con una dichiarazione estemporanea, ma il monito “non tocca i problemi fondamentali, come la mancanza di fiducia e l’enorme incertezza economica”, ha dichiarato Shen Meng, direttore della banca d’investimento Chanson & Co. “Sono questi i problemi che causano le fluttuazioni anomale del mercato”.
L’indice Kospi di Seul perde lo 0,5% anche per effetto della debolezza delle banche: l’autorità di sorveglianza del settore ha avvertito che le commissione applicate sui servizi sono in alcuni casi troppo alte, lo stesso avviene anche nell’attività caratteristica del prestito, lo spread pagato dal cliente è spesso troppo alto.
L’indice Nikkei di Tokyo chiude in rialzo dello 0,5% grazie alla spinta del cambio. Cross dollaro yen a 148,4 stamattina da 146,4 della chiusura di giovedì. Il dollaro è tornato sui livelli di inizio anno.
Debole l’oro, risale il petrolio
Oro in calo a 2.020 dollari l’oncia a valle dei dati sorprendentemente robusti sul mercato del lavoro USA, che hanno raffreddato le aspettative di un rapido calo del costo del denaro. Malgrado la discesa delle ultime due sedute, il bilancio della settimana è stato positivo (+1%) perché le diffuse tensioni geostrategiche alimentano gli acquisti di asset rifugio.
Petrolio in rialzo dello 0,5%, dal -7,4% della scorsa settimana, guidata dalla crescente aspettativa di una tregua durevole in Israele con Hamas. Washington si è impegnata a lanciare ulteriori attacchi contro i gruppi sostenuti dall’Iran in Medio Oriente, mentre i droni ucraini hanno colpito la più grande raffineria della Russia meridionale.
Unicredit superstar, manovre su Stellantis
Tutti pazzi per Unicredit che chiude il quarto trimestre con un risultato contabile di 2,8 miliardi di euro, risultato netto di 1,9 miliardi, quasi due volte quel che si aspettava il consensus. Ricavi netti pari a 5,7 miliardi. Margine di interesse in aumento del 5,7% anno su anno a 3,6 miliardi,” principalmente per via di tassi più alti e della buona gestione del pass-through dei depositi”, si legge nella nota. Le commissioni si sono attestate a 1,8 miliardi, in calo dello 0,6% anno su anno, “soprattutto a causa dell’impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione”. Le rettifiche su crediti si sono attestate a 300 milioni, a un Costo del Rischio (“CoR”) pari a 28 punti base.
Generali: JP Morgan rivede leggermente al rialzo il target price a 24 euro.
Stellantis: il governo francese sta valutando una fusione con Renault per aumentare la presa sul settore contrastando la concorrenza cinese e tedesca e per rendere più costoso all’Italia l’acquisto di una quota nella casa franco-italiana, secondo Il Messaggero di domenica che cita fonti finanziarie. Un portavoce di Stellantis ha dichiarato: “Non commentiamo le speculazioni infondate de Il Messaggero”.
Tim: il governo starebbe valutando se provare ad aprire nuovamente un confronto con Vivendi, organizzando un incontro per trovare un punto di condivisione in modo da evitare uno scontro all’assemblea del 23 aprile per il rinnovo del board del gruppo, scrive Milano Finanza, citando fonti vicine a Palazzo Chigi. Gli operatori telefonici alternativi a Tim hanno scritto all’autorità di vigilanza sulla concorrenza dell’Unione europea lanciando l’allarme che, così come congegnata, la vendita della rete fissa di Tim potrebbe presentare profili di anti concorrenzialità a svantaggio dei competitor dell’ex monopolista. Lo ha scritto Il Sole 24 Ore sabato. Secondo La Stampa di domenica l’Antitrust Ue potrebbe dettare tempi più lunghi del previsto per il suo ok alla cessione della rete fissa.
Intesa Sanpaolo: per Intrum, che considera l’Italia uno dei suoi quattro principali mercati che non ha intenzione di lasciare, Intesa è un “cliente fondamentale”. Lo ha detto Andres Rubio, presidente e Ceo della società svedese a Il Sole 24 Ore sabato, aggiungendo che valuta anche operazioni di M&A, ma in modo selettivo nel Paese. Il presidente uscente di Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, è pronto a valutare la candidatura alla presidenza della banca se gli verranno fatte delle proposte, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera di domenica.
Banca Popolare di Sondrio, Unipol: la banca e il suo azionista potrebbero stilare una lista congiunta per la nomina dei cinque consiglieri della banca il cui mandato è in scadenza a fine aprile, secondo Il Sole 24 Ore e Il Messaggero di sabato, citando commenti del consigliere delegato della banca Mario Alberto Pedranzini.
Enel: l’Italia investirà, attraverso i fondi del Pnrr 90 milioni di euro nella gigafactory di Catania per la produzione di celle e moduli fotovoltaici di Enel, ha detto la premier Giorgia Meloni sabato al termine della sua visita allo stabilimento.
Safilo ha firmato un accordo per l’acquisizione di una quota di minoranza in Spaarkly, azienda nativa digitale specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative di e-commerce attraverso la tecnologia della realtà aumentata.
Maire Tecnimont ha chiuso un contratto per la realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno verde in Portogallo.