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Borsa 4 settembre pomeriggio: listini in retromarcia dopo le parole di Lagarde. A Milano corre Tim, cade Mps

Imagoeconomica

La settimana finanziaria europea riparte con una seduta a due facce, positiva la mattina, in scia ai listini asiatici e ai sostegni cinesi all’economia, debole il pomeriggio in assenza di indicazioni da Wall Street, chiusa per la festa del Labor day.

Nella seconda parte della giornata ha contribuito a frenare l’ottimismo la presidente della Bce Christine Lagarde, poco incline ad ammorbidirsi in vista della riunione di settembre, pur ammettendo che l’inflazione è in calo. Per Lagarde, che ha parlato nel corso di un evento a Londra, le banche centrali devono tenere la barra dritta in un momento in cui i cambiamenti nei mercati del lavoro e dell’energia, come le turbolenze geopolitiche causano delle oscillazioni dei prezzi.

Borse europee deboli

A fine giornata Piazza Affari è piatta, -0,01%, a 28.647 punti base, con due titoli sotto i riflettori come Telecom (+3,46%) e Banca Mps (-3,67%) agli antipodi del listino principale.

Tagliano il traguardo in lieve calo Francoforte -0,12%, Parigi -0,24%, Madrid -0,33% e Londra -0,17%, diversamente da Amsterdam che si apprezza dello 0,18%.

Sul mercato dei cambi l’euro tratta in rialzo contro il dollaro, ma non riesce a tenere quota 1,08. Si apprezza ancora il petrolio, che ha recentemente toccato l’apice da novembre in previsione di un’offerta ridotta sul mercato per i tagli alla produzione da parte dei paesi Opec+.

Il Brent sale dello 0,45%, a 88,95 dollari al barile; il Wti si apprezza di una perpetuale analoga, attorno a 85,9 dollari.

Scende il prezzo del gas ad Amsterdam, dove perde quasi il 5,73%, per un valore di 33,575 euro al Mwh.

Spread in rialzo

La seduta è stata negativa per i titoli di Stato. Lo spread tra Btp e Bund decennali sale a 171 punti base (+2,19%), con tassi in salita soprattutto per la carta italiana, che in chiusura è indicata a +4,28% (da 4,21% di venerdì) contro +2,57% del Bund (da 2,54%).

L’andamento secondario era già fiacco prima di Lagarde, che non ha offerto appigli per un cambio di passo. La presidente della Bce ha ammesso di aver sbagliato in passato nel soppesare la corsa dei prezzi: “come altre banche centrali, abbiamo sottovalutato sia la dinamica dell’inflazione sia la sua persistenza. Tuttavia, abbiamo apportato modifiche al nostro processo di previsione per affrontare questi problemi. Sebbene l’inflazione sia in calo, è probabile che una comunicazione efficace rimanga di fondamentale importanza anche dopo la fine dell’attuale picco inflazionistico”.

Piazza Affari, dossier aperti su Tim e Mps

Protagonisti della seduta di Piazza Affari sono stati due titoli attentamente monitorati dal mercato per i dossier aperti che potrebbero cambiare la rotta del loro futuro.

Il primo è Telecom Italia, che chiude un’altra seduta di guadagni mentre si avvicina la resa dei conti per il riassetto della rete; l’altro è Banca Monte Paschi, che oggi paga lo scotto delle crepe in maggioranza sulla vendita. “Il tema non è all’ordine del giorno”, hanno detto importanti esponenti della Lega.

Al netto di questi due titoli, i maggiori rialzi in Borsa oggi sono per Finecobank +2,07%, Pirelli +0,93%, Cnh +0,9%, Campari +0,67%. Leonardo sale dello 0,45%, dopo indiscrezioni del Sole 24 ore su una riorganizzazione delle attività nel segmento spazio.

Tra le peggiori blue chip del giorno ci sono invece Saipem, -2,3%, che non sembra ritrovare fiducia dopo l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile annunciato la scorsa settimana.

Nel credito vanno giù Banco Bpm -1,23% e Bper -1,12%, mentre Unicredit sale dello 0,38%.

Fuori dal paniere principale è un lunedì nero per la Juventus -5,07%, mentre Piaggio è poco mossa (+0,17%), dopo il riassetto al vertice seguito alla scomparsa di Roberto Colaninno.

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